La Regione Toscana approva la legge sul suicidio assistito. La Chiesa: “Il diritto alla morte è una sconfitta”

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 


In Toscana passa la prima legge sul suicidio assistito.

Prestazioni gratuite e percorso di 47 giorni

Il Consiglio regionale della Toscana ieri pomeriggio ha approvato a larga maggioranza la proposta di legge di iniziativa popolare sul fine vita “Liberi subito” promossa dall’associazione Luca Coscioni e supportata da oltre 10mila firme. La Toscana è così la prima Regione italiana a introdurre una regolamentazione sulla procedura con la quale le persone che vogliono accedere al suicidio assistito possono far domanda all’Asl, e su tempi e modalità di risposta della commissione preposta a verificare la sussistenza dei requisiti fissati dalla Consulta affinché l’aiuto al suicidio non costituisca reato.

La legge approvata ieri mantiene il principio della morte assistita come “erogazione di una prestazione sanitaria suddivisa in più fasi” (preambolo) ma alla fine si traduce in uno sterile percorso su come morire tramite suicidio medicalmente assistito. Secondo quanto stabilito dalla legge i tempi sono ben chiari.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Si parte con una verifica di 20 giorni sui requisiti per accedere al suicidio assistito; altri quattro per permettere alla Asl competente di convocare la Commissione chiamata a valutare l’istanza; altri otto affinché la commissione stessa la sua relazione al Comitato etico territoriale il quale avrà cinque giorni di tempo per trasmettere il suo parere alla Asl e entro tre giorni dovrà comunicare al malato il contenuto del provvedimento di verifica dei requisiti.

Infine, altri sette giorni sono stabiliti per “l’accesso al percorso finalizzato all’autosomministrazione” del farmaco per morire. Insomma, dalla richiesta di morire alla morte dovranno passare non più di 47 giorni. Resta aperta la questione costi. Secondo il provvedimento “le prestazioni e i trattamenti” sono “gratuiti”.

Cardinale Lojudice (vescovi Toscana): “Non un traguardo, ma una sconfitta per tutti”

“Non è un traguardo, ma una sconfitta per tutti”. Così il cardinale Paolo Augusto Lojudice, presidente della Conferenza episcopale Toscana, commenta in una nota l’approvazione della legge regionale.

“Prendiamo atto della scelta fatta dal Consiglio regionale della Toscana – esordisce il presule – ma questo non limiterà la nostra azione a favore della vita, sempre e comunque. Ai cappellani negli ospedali, alle religiose, ai religiosi e ai volontari che operano negli hospice e in tutti quei luoghi dove ogni giorno ci si confronta con la malattia, il dolore e la morte dico di non arrendersi e di continuare a essere portatori di speranza, di vita. Nonostante tutto”.

“Sancire con una legge regionale il diritto alla morte – conclude Lojudice – non è un traguardo, ma una sconfitta per tutti”.

Casini (Mpvi): “Una vergogna, nel giorno in cui si celebra la Giornata del malato”

“Una sconfitta per tutti, un ceffone sonoro ai malati e alle loro famiglie che di tutto hanno bisogno fuorché di una legge che predispone la strada per l’auto-somministrazione della morte con il sostegno e l’approvazione della comunità. Una vergogna”. Marina Casini, presidente del Movimento per la vita italiano (Mpvi), commenta così la notizia sull’approvazione della legge sul suicidio assistito da parte del Consiglio regionale della Toscana.

“Un pessimo approdo per Firenze e la Toscana le cui bellezze artistiche e paesaggistiche si opacizzano di fronte a una legge che con prepotenza, forzando limiti e competenze, oltre a violare i veri diritti dei malati, rinnega l’umanesimo di cui per secoli Firenze è stata culla – prosegue Casini -. E dire che il Granducato di Toscana è stato il primo ad abolire la pena di morte. Da faro di civiltà, Firenze diviene così fautrice di inciviltà e regresso”.

Per la presidente del Mpvi è inoltre “tristissimo” che “ciò sia avvenuto proprio nel giorno in cui si celebra la Giornata del malato”, l’11 febbraio. “Chi ha davvero a cuore la persona, e quindi anche coloro che sono colpiti dalla malattia -conclude Casini – è chiamato a moltiplicare le forze per portare, come il Samaritano del Vangelo, ogni sollievo necessario, perché di cura, di prossimità, di assistenza accogliente, di terapia del dolore, di senso del vivere, c’è davvero bisogno”.

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

www.agensir.it



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link