“FI e Berlusconi sono banditi e ladri”, la chat di Cirielli scatena il caos nel centrodestra in Campania

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 


Nel libro “Fratelli di Chat” – che contiene anni di scambi interni ai gruppi whatsapp di Fratelli d’Italia – sono pubblicati tra l’altro gli attacchi dell’attuale viceministro agli Esteri Edmondo Cirielli contro Berlusconi e Forza Italia. Frasi che hanno irritato i forzisti, ora pronti a mettere il veto sulla candidatura di Cirielli in Campania. Così il rebus delle elezioni regionali per il centrodestra si complica ancora di più.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

L’attenzione si è quasi tutta concentrata sugli epiteti rivolti a Matteo Salvini, da “bimbominkia” a “ridicolo”. Ma le chat dei gruppi whatsapp di Fratelli d’Italia – pubblicate nel libro del giornalista del Fatto Quotidiano Giacomo Salvini “Fratelli di Chat” –  non rischiano soltanto di guastare i rapporti tra il partito di Giorgia Meloni e la Lega.

Alcuni messaggi avrebbero fatto infuriare anche ambienti interni a Forza Italia. A suscitare irritazione in particolare sarebbero stati gli insulti del viceministro agli Esteri Edmondo Cirielli, riferiti al partito azzurro e il suo fondatore, Silvio Berlusconi. E l’episodio potrebbe avere ripercussioni anche nella battaglia interna al centrodestra per ottenere il candidato governatore in Campania.

I messaggi di Cirielli

In particolare c’è un passaggio di “Fratelli di Chat” cerchiato in rosso, sulle scrivanie dei forzisti. Risale al 2019, durante la campagna per le elezioni europee. A due settimane dal voto, esce la notizia di un’inchiesta giudiziaria sulla gestione dei rifiuti nel milanese. Il 7 maggio, il TG5 riferisce – sbagliando – che nell’indagine sarebbero coinvolti anche esponenti di Fratelli d’Italia. Nelle chat interne a Fdi spunta il sospetto che non si tratti di un semplice errore, ma di un’operazione voluta per mettere in difficoltà il partito di Meloni.

È in questo contesto che si inserisce il duro attacco di Edmondo Cirielli, allora deputato di Fdi e oggi vice del leader di Forza Italia Antonio Tajani alla Farnesina. È proprio Cirielli – nel pomeriggio stesso 7 maggio – a suggerire una regia dietro le prese di posizione dei media della famiglia Berlusconi su Fdi. Scrive in chat: “L’attacco del Giornale è un segnale di grande paura di Fi, nei sondaggi veri la Meloni è sopra Forza Italia, così mi dicono in certi ambienti“. Poi a sera, dopo il servizio del Tg5, l’attuale viceministro affonda il colpo: “Bisogna attaccare Forza Italia e Berlusconi con i suoi tg basta appecoronarsi a questi banditi ladri”.

Sono frasi pesantissime, anche se collocate in un momento storico nel quale era in corso una campagna elettorale –  quella per le europee del 2019 – che vedeva Fdi e Fi su sponde quasi opposte. Ma evidentemente parole come “banditi” e “ladri” rivolte ai forzisti e al loro nume tutelare – pur se lette oggi – hanno fatto sobbalzare sulla sedia più di uno dentro il partito di Tajani. Anche perché Cirielli è uno dei candidati papabili della coalizione di centrodestra, per la successione di Vincenzo De Luca in Campania.

La reazione di Forza Italia

I maggiorenti di Forza Italia negano che le chat abbiano suscitato un dibattito dentro il partito. Ma lo sfogo raccolto da Fanpage.it all’interno del partito campano rivelano una forte irritazione. “Le frasi di Cirielli sono  la conferma di un approccio illiberale e non democratico, da destra estrema, completamente diverso da quello di Berlusconi“, dice una fonte del partito azzurro in Campania. E prosegue: “Cirielli è abituato a comandare, la sua visione della politica non prevede il confronto, ma solo la linea che detta lui“. Dopo aver letto gli estratti nel libro di Salvini, diverse voci nelle fila di Forza Italia in Campania si sarebbero levate per dire che a questo punto l’ipotesi di sostenere Cirielli nella corsa a governatore non è più percorribile,  fino a ipotizzare la possibilità di imporre un vero e proprio veto sul suo nome. Certo, è probabile che l’irrigidimento possa essere frutto anche di una tattica negoziale, dato che FI rivendica il ruolo di candidato, per il suo coordinatore regionale ed eurodeputato Fulvio Martuscello.

Di sicuro però le chat di Cirielli contro Berlusconi e Forza Italia offrono un formidabile argomento polemico, nel braccio di ferro interno alla maggioranza, per conquistare palazzo Santa Lucia. A metterci la faccia è il sindaco forzista di Scafati Pasquale Aliberti. Su di lui pende una mozione di sfiducia delle opposizioni in consiglio comunale, sostenuta anche da Fratelli d’Italia, con la benedizione del viceministro.

Dice Aliberti a Fanpage.it: “Cirielli, non è mai stato un amministratore, non conosce il territorio, né le basi per costuire la regione che vogliamo“. E prosegue: “Se lui dovesse essere il candidato del centrodestra, io sarei pronto a prendere un altra strada. Magari con De Luca, se la Consulta decidesse che si può candidare per il terzo mandato e costruisse una lista civica fuori dai due schieramenti. A patto che accettasse di inserire nel suo programma alcune priorità, necessarie per Scafati”.

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

Aliberti assicura che l’insofferenza verso l’ipotesi di una candidatura di Cirielli alla regione  sia più che diffusa dentro a Forza Italia: “In molti farebbero fatica a esporsi, nel caso fosse lui il candidato. Non ci sarebbe entusiasmo, vorrei vedere chi si impegnerebbe per la campagna elettorale“. E c”è anche chi giura che di fronte al fuoco amico degli alleati, Cirielli sarebbe ormai pronto a farsi da parte, “accontentandosi” di candidare al consiglio regionale il figlio Italo Giuseppe, oggi consigliere comunale di Fdi a Cava dei Tirreni.

D’altra parte le opzioni alternative per Fratelli d’Italia non sono molte, dopo che un altro dei possibili frontrunner, l’ex ministro Gennaro Sangiuliano, si è messo fuori dalla corsa, per la vicenda Boccia. Anche il titolare degli Interni  Matteo Piantedosi sì è detto indisponibile a candidarsi.  Nè i meloniani sembrano disposti a lasciare strada a Forza Italia visto che – si sottolinea a via della Scrofa – a Sud i forzisti esprimono il presidente di Regione già in Calabria, Sicilia e Basilicata.

Tutte queste frizioni  si sono innescate prima ancora che cominci il confronto interno vero e proprio. Al  momento infatti, da quanto risulta a Fanpage.it, ai tavoli della coalizione non si sarebbe nemmeno iniziato a discutere delle candidature per le regionali. Nè si dovrebbe farlo a breve, perché il livello dello scontro interno al centrodestra è ancora troppo alto, per affrontare il dossier. Intanto però il tempo scorre e al momento anziché rasserenarsi, via via che si va avanti i rapporti tra gli “alleati” diventano sempre più complessi





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Contabilità

Buste paga