Dazi Usa, il colosso tedesco Thyssenkrupp avverte i produttori di acciaio europei: cresce il rischio dumping cinese

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Microcredito

per le aziende

 




Ultim’ora news 13 febbraio ore 17

Microcredito

per le aziende

 


L’industria europea dell’acciaio rischia una crisi profonda. Gli aumenti tariffari annunciati dal presidente americano Donald Trump sulle importazioni di acciaio e alluminio (dazi del 25%) possono far perdere quasi 4 milioni di tonnellate di esportazioni all’Unione Europea. Ma il vero timore delle imprese è che il mercato locale si congestioni di fronte al sempre più massiccio ingresso di prodotti cinesi a basso costo. 

A lanciare il messaggio al mercato è stato Jens Schulte, direttore finanziario di Thyssenkrupp, la più grande azienda siderurgica tedesca. Parlando con i giornalisti in conference call, il cfo ha evidenziato tre gravi conseguenze per l’industria: l’aggravamento dei problemi di sovraccapacità, la compressione delle esportazioni del blocco e l’incremento delle spedizioni cinesi nel mercato (il cossidetto dumping dell’esportazioni).

«È possibile che i produttori cinesi che oggi effettuano principalmente spedizioni verso gli Stati Uniti, dovendo far fronte a tariffe più elevate, cerchino di effettuare maggiori consegne in Europa», ha detto Schulte. D’altronde non sarebbe la prima volta. Come ricorda il Financial Times già lo scorso anno, mentre i produttori europei erano alle prese con l’incremento dei prezzi energetici (e il conseguente aumento dei costi di produzione), l’industria siderurgica ha chiesto alle autorità di regolamentazione dell’Ue di intervenire sulle importazioni dei prodotti cinesi a basso costo. 

Il gruppo tedesco riduce la perdita nel primo trimestre

Thyssenkrupp nei prossimi due mesi «analizzerà l’impatto indiretto» delle tariffe annunciate dal neo-presidente degli Stati Uniti. Intanto la società fa sapere di aver chiuso il primo trimestre dell’esercizio 2024-2025 con una perdita netta di 51 milioni di euro, a causa dei costi di ristrutturazione. Un risultato negativo, ma in netto miglioramento rispetto alla perdita di 334 milioni riportata l’anno precedente. 

Nonostante il calo della domanda, grazie al ribasso dei costi energetici e quelli delle materie prima, il colosso tedesco ha registrato un aumento dell’utile operativo della divisione acciaio, che è quella più in difficoltà del gruppo. L’industria siderurgica tedesca si trova ad affrontare la concorrenza dell’acciaio proveniente dalla Cina e l’aumento dei costi energetici. Nel novembre scorso, Thyssenkrupp aveva annunciato l’intenzione di tagliare circa 5 mila posti di lavoro nel settore siderurgico, che conta 27 mila dipendenti, e di esternalizzarne 6 mila entro il 2030, misure che «hanno dato i loro primi frutti», ha osservato il direttore finanziario Jens Schulte.

La nuova commessa tedesca alla divisione sottomarini 

Il free cash flow prima delle fusioni e acquisizioni, che è oggetto di grande attenzione da parte del mercato, è risultato negativo per 21 milioni, ma anche qui in miglioramento rispetto al rosso di 531 milioni dello scorso anno. Il dato è stato «sostenuto da pagamenti anticipati per un grande progetto alla divisione Marine Systems» ha annunciato l’amministratore delegato, Miguel Lopez. Commessa che ha contribuito a spingere il titolo sulla borsa di Francoforte.

Su queste basi Thyssenkrupp ha alzato la previsione di free cash flow ante M&A per l’esercizio, prevedendo un importo positivo fino a 300 milioni, contro la precedente stima di una perdita compresa fra 400 e 200 milioni, si legge nel comunicato. Il gruppo precisa che le nuove commesse nel trimestre sono aumentate di oltre il 50% a 12,5 miliardi di euro, per effetto «dell’aggiunta di quattro nuovi sottomarini, in sostanziale ampliamento dell’ordine del programma Tedesco-Norvegese 212Cd e del contratto per una nave rompighiaccio di ricerca Polarstern II ottenuti da Marine Systems».

Lo spin-off della divisione navi da guerra nel 2025

I nuovi ordinativi mettono in evidenza la solidità della divisione navi da guerra, che il gruppo industriale di Essen in passato ha dichiarato di essere intenzionato a cedere. Per «effetto degli sviluppi geostrategici, Marine Systems prevede un aumento della domanda nel futuro. La soluzione stand alone che viene perseguita rende possibile fare leva in modo ottimale su questo potenziale». La preparazione dell’annunciato spin-off di Marine Systems procede «a ritmo sostenuto» e consentirà di «sfruttare al massimo il potenziale» questa attività spinta dall’aumento delle spese militari, ha spiegato il gruppo in una nota.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Inoltre, il gruppo intende comunque separarsi gradualmente dalla Thyssenkrupp Steel Europe, processo accelerato a maggio con l’acquisizione del 20% delle azioni da parte del miliardario ceco Daniel Kretinsky, tramite la sua holding Epcg. Per l’intero esercizio 2024-2025, Thyssenkrupp si aspetta vendite stabili rispetto al precedente o in calo fino al 3%, quando prima la previsione era di un aumento fino al 3%. (riproduzione riservata)



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link