Dieci giorni. Tanti ne sono passati dall’alluvione del 2 febbraio che in poche ore ha convogliato sulla contrada Fornaci a Zafferia un quantitativo di piogga talmente tanto forte e significativo che ha buttato a valle tonnellate di detriti e fango. Dieci giorni durante i quali la macchina dei lavori non si è mai fermata. Al fianco degli escavatori che hanno ripulito l’alveo e la strada parallela, risalendo fino alla montagna per l’ampliamento del greto del fiume, ha lavorato anche la protezione civile.
L’obiettivo è stato quello non soltanto di mettere in sicurezza l’area e riportarla quanto più possibile alla situazione antecedente l’alluvione, ma anche quello di sensibilizzare i residenti alle buone pratiche di protezione civile facendo conoscere il comportamento da adottare in caso di esondazione del torrente.
Sirene, sistema pluviometrico e un parcheggio: Zafferia fra prevenzione e nuovi interventi
Accanto a questo percorso, però, anche i sistemi di sicurezza sono stati potenziati. Dopo l’incontro con la cittadinanza, utile per chiarire come interpretare i bollettini di allerta e acquisire la brochure informativa, è stato calendarizzata la simulazione avvenuto oggi pomeriggio per tastare il funzionamento delle sirene di allerta posizionate sia nella contrada Fornaci, che in Chiesa Vecchia che Monalla.
Sono questi i tre punti maggiormente a rischio dove, in caso di necessità, anche il segnale sonoro indicherà cosa sta accadendo dando il via ai comportamenti che, adesso, i cittadini conoscono e sanno come mettere in pratica. “A breve installeremo un sistema di controllo pluviometrico per renderci conto del quantitavo della pioggia e lanciare se necessario segnali sonori di allarme mirati servendoci adesso anche delle sirene”, ha spiegato l’assessore alla protezione civile Massimiliano Minutoli, presente questo pomeriggio insieme all’esperto del comune Antonio Rizzo a Zafferia.
Resta poi ancora l’intento di voler individuare fra le aree a disposizione anche un luogo da adibire a parcheggio. È vietato parcheggiare l’auto vicino al torrente, ma è soprattutto in caso di pioggia o bollettino meteo che segnala condizione avverse che si deve spostare il veicolo prima che sia eventualmente tardi. “Gli effetti al suolo della pioggia e i mutamenti possono essere immediati anche con una allerta gialla”, ha precisato Minutoli. Durante l’attivazione, sono stati verificati i tre segnali sonori previsti dal sistema di allerta: preallarme – suono intermittente; allarme – suono bitonale; cessato allarme – suono continuo.
Ancora residenti senza linea telefonica: i cavi tranciati dalla furia del fango
I detriti intanto sono stati quasi definitivamente rimossi ed è riemerso l’argine del torrente insieme alle scalanature fondamentale per rallentare la velocità del fango. Adesso si procederà con la caratterizzazione del materiale rimosso per poi procedere con la destinazione più adeguata. Per quanto riguarda poi ulteriori interventi strutturali la competenza passerà all’autorità di bacino che dovrà coordinarsi con gli enti preposti e quindi mettere in atto il progetto per la zona a monte di Zafferia.
Gli occhi dei residenti sono puntati proprio sulle prossime mosse delle istituzioni. “Siamo qui ad attendere quelle che sono le opere che veramente hanno importanza cioè le opere strutturali che mettono in sicurezza il territorio – ha spiegato l’ex consigliere della municipalità Giampiero Terranova – Che l’alluvione sarebbe arrivato c’era da aspettarselo alla luce dei disagi che ogni pioggia provocava. Adesso non si può più perder tempo”.
Anche perché il ritorno alla normalità non è stato del tutto raggiunto. Alcune famiglie con anziani, per esempio, sono rimaste senza la linea del telefono fisso perché i cavi sono stati tranciati dalla furia del fango. Qualcuno aspettava persino una telefonata dagli ospedali per confermare visite e appuntamenti per cui in questo momento le comunicazioni si sono interrotte. Si tratta di persone che non hanno dimestichezza con il telefono mobile che si sentono isolati.
Un sopralluogo dei tecnici della ditta che gestisce il servizio c’è stato ma ancora la soluzione non è stata trovata. E c’è chi è già intenzionato ad adire le vie legali per chiedere un risarcimento del danno. Sempre nella zona sud, ancora, sono stati eseguiti dei lavori a Pistunina dove il sottopasso era stato invaso dai detriti. L’intervento di pulizia è cominciato però il transito della strada è ancora chiuso.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link