Adobe porta al grande pubblico la creazione di video AI con una frase: la funzione è disponibile tramite Firefly

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Il servizio arriva in una versione beta pensata per il pubblico. Tre i piani pensati da Adobe, con la possibilità di sfruttare Firefly sia nel software di video editing Premiere che attraverso il browser web

Adobe, la «mamma» di programmi come Photoshop e Illustrator, entra ufficialmente nella partita dell’intelligenza artificiale generativa. A partire da oggi infatti è disponibile al pubblico (seppur in una versione beta) il nuovo servizio Firefly. Una piattaforma raggiungibile tramite browser web e integrata anche in Premiere, il celebre programma per il montaggio video dell’azienda statunitense. 
Una funzionalità che – sfruttando degli algoritmi di intelligenza artificiale sviluppati ad hoc – consente di generare dei video partendo da un semplice comando testuale. Una possibilità già vista ad esempio con Sora di OpenAI, ma con due vantaggi importanti: le prime clip di Firefly mostrano un livello decisamente più avanzato e, soprattutto, gli altri modelli non hanno alle spalle una piattaforma software così completa come quella di Adobe, già leader di mercato nel mondo del videomaking e dell’editing fotografico.

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Come funziona Adobe Firefly

Per comprendere il funzionamento di Adobe Firefly è necessario fare una distinzione tra le funzionalità «Generative Video» e «Generative Extend». La prima è disponibile attraverso il browser web collegandosi al portale Firefly.Adobe.com, la seconda è invece integrata direttamente in Premiere e permette di estendere di qualche secondo una clip troppo corta, o di generare brevi inserti al fine di raccontare meglio una scena.
In entrambi i casi la logica rimane quella di poter generare dei filmati partendo da una semplice descrizione testuale, con risultati che sembrano davvero sorprendenti. A stupire è la capacità del modello di generare dei filmati assolutamente coerenti con quanto creato dal videomaker di turno, restituendo la sensazione che sia stata la mano dell’uomo a generare le clip.




















































C’è inoltre un vantaggio di cui può fregiarsi Firefly rispetto ai modelli concorrenti. È stato infatti addestrato sfruttando i contenuti per i quali Adobe possiede una licenza d’uso (e non sui contenuti dei clienti), che sono letteralmente miliardi considerando il particolare ambito in cui l’azienda opera. Una possibilità che può davvero fare la differenza nel lungo periodo, considerando come l’addestramento dei modelli AI può potenzialmente continuare all’infinito con l’obiettivo di farli evolvere in maniera costante. 
Un approccio peraltro già visto in altri programmi dell’azienda che, è bene ricordarlo, ha già sviluppato dei modelli per la creazione delle immagini, dei vettoriali e per la progettazione di template, integrati in programmi come Photoshop, Illustratori e InDesign.

I piani e i limiti di Firefly

Adobe ha previsto tre piani per sfruttare questo nuovo servizio:

  • Firefly Standard, pensato per i creator alla ricerca di strumenti per l’ideazione, offre 2.000 crediti video/audio al mese, fino a 20 generazioni di video in Full-Hd da 5 secondi;
  • Firefly Pro, pensato per chi necessita di generare contenuti video/audio con maggiore frequenza, offre 7.000 crediti video/audio al mese, fino a 70 generazioni di video in Full-Hd da 5 secondi
  • Firefly Premium: in arrivo prossimamente, pensato per professionisti e team con esigenze di produzione su larga scala.

Inoltre, gli abbonati a Creative Cloud hanno accesso a una selezione di funzionalità generative per video e audio,  che dovrebbero essere incluse nell’abbonamento.
Allo stato attuale dunque, Firefly è concepito per la creazione di clip molto brevi (5 secondi), con la logica di integrarsi con il lavoro dei videomaker. Probabilmente il piano Premium potrebbe in parte stravolgere questo approccio, introducendo la possibilità di creare filmati più lunghi. In ogni caso, la sfida a Sora di OpenAI è ufficialmente aperta e la sensazione è che, a questo giro, sia l’azienda di Sam Altman a dover inseguire.

12 febbraio 2025

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