Una città da vivere ma non in cui restare. Un’indagine rivela le difficoltà degli universitari tra alto costo della vita, carenza di servizi e poche opportunità lavorative.
VENEZIA. Una città di passaggio, meravigliosa ma poco adatta a mettere radici a causa delle limitate opportunità lavorative e dei servizi disponibili: questa è la visione di Venezia per gli studenti che ogni anno arrivano a Venezia per studiare. Manca quella qualità della vita che la renderebbe un luogo ideale in cui stabilirsi definitivamente: questo è il risultato emerso dall’indagine condotta dal Comitato Progetto Comune, che ha raccolto le opinioni di centinaia di studenti universitari attraverso un questionario per comprendere la loro esperienza tra Venezia e Mestre.
«Italiani e stranieri che trascorrono alcuni anni in una città unica, straordinaria e intrisa di storia e cultura» – così descrive la situazione Maria Laura Faccini, presidente del Comitato, nel report dell’indagine. «Il nostro obiettivo era comprendere il loro stile di vita a Venezia e Mestre, le difficoltà che affrontano in un contesto così particolare, compresi gli spostamenti tra diverse zone della città: abbiamo voluto indagare la loro percezione di Venezia, le attività nel tempo libero, le soluzioni abitative che hanno trovato e se, in futuro, prenderebbero in considerazione l’idea di restare».
L’indagine
Per condurre l’indagine è stato utilizzato un questionario composto da 23 domande a risposta multipla e 7 domande aperte: hanno partecipato 834 studenti, di cui il 72% femmine e il 26% maschi, con una prevalenza dell’85% nella fascia d’età tra i 18 e i 25 anni e l’80% di nazionalità italiana. La raccolta dei dati si è svolta tra aprile e dicembre 2024 presso le università Ca’ Foscari e Iuav di Venezia.
Per gli studenti, la straordinaria bellezza della città non basta a compensare i costi elevati, la carenza di negozi di vicinato, la mancanza di spazi di aggregazione e di occasioni di socializzazione, soprattutto tra ottobre e marzo e nelle ore serali e notturne. Per quanto riguarda i servizi di base, come gli alloggi, il dato è inequivocabile: il 95% degli intervistati ritiene l’offerta insufficiente.
Se si considerano gli spostamenti, la situazione appare leggermente migliore: il 45% degli studenti si dichiara soddisfatto, soprattutto per quanto riguarda i mezzi pubblici, anche se molti vorrebbero un aumento della frequenza di alcune linee di bus e tram. Tra le risposte aperte emerge il desiderio di tariffe più accessibili per il bike sharing.
Il carovita
L’offerta di ristorazione presenta delle difficoltà evidenti: per il 64% degli studenti i costi non sono accessibili. Il carovita veneziano, quindi, spinge il 38% dei partecipanti all’indagine a svolgere un lavoro durante il percorso universitario.
Mancano spazi dedicati ai giovani
L’84% degli studenti universitari frequenta mostre, musei e cinema, segno di un forte interesse per l’offerta culturale della città. Tuttavia, il 19% ritiene che i prezzi dovrebbero essere più bassi o comunque più accessibili. Tra le risposte aperte emerge la richiesta di spazi dedicati ai giovani con maggiori luoghi di discussione, siti ricreativi aperti tutti i giorni dove poter studiare, lavorare e socializzare al di fuori delle mura universitarie. Anche in questo ambito, molti chiedono agevolazioni economiche per gli studenti, mentre il 16% degli intervistati vorrebbe un’offerta culturale più mirata alle loro esigenze.
Alcuni studenti lamentano la mancanza di eventi coinvolgenti: la richiesta è più eventi vivaci, più iniziative internazionali. Nonostante il 65% si dichiari soddisfatto dell’esperienza in città, il 47% non ha intenzione di rimanere dopo gli studi. Tra le motivazioni più ricorrenti: «Nessuna reale opportunità, pochi eventi sociali, nulla da fare, troppi turisti, la città è incentrata sul turismo e non sui residenti, costi elevati, mancanza di prodotti di qualità e difficoltà nel trovare alloggio».
Intervenire sulla terraferma
Il Comitato Progetto Comune trae da questa indagine una prospettiva d’azione per il prossimo futuro. È fondamentale intervenire sulla terraferma, compensando la mancanza di spazi, servizi per i giovani e alloggi a prezzi accessibili: serve un progetto che valorizzi i punti di forza delle due anime della città, migliorando la frequenza e l’efficacia dei collegamenti per Venezia ed affrontando le criticità di Mestre, in particolare il tema della sicurezza.
Solo attraverso un impegno concreto e coordinato sarà possibile trasformare Venezia in una città non solo da ammirare, ma anche in cui costruire il proprio futuro, offrendo agli studenti le condizioni per restare e contribuire alla sua vitalità.
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