Parola di Emiliano Papadopoulos alla guida di Allnet.Italia, un gruppo che fornisce soluzioni tech d’avanguardia a imprese e pubblica amministrazione. «La quotazione in Borsa? Tra i nostri obiettivi, ma prima vogliamo crescere in Europa»
La rivoluzione è appena cominciata. Dopo l’intelligenza artificiale generativa, con i vari ChatGpt o DeepSeek disponibili per tutti, ora si prepara a entrare in scena la cosiddetta Ai Agent. «Un autentico alter ego tecnologico delle imprese: tra uno o due anni al massimo tutto il mondo del business dovrà farci i conti». Parola di Emiliano Papadopoulos che nel 2000, con tre soci-amici, ha fondato Allnet.Italia, un gruppo oggi internazionale arrivato a 115 milioni di fatturato. E con l’ambizione di crescere ancora. Attraverso una rete capillare di 7 mila partner, il gruppo con sede a Bologna distribuisce soluzioni tecnologiche di alto valore aggiunto, operando con system integrator, software house, installatori e rivenditori certificati. Diverse sono le aree di business verticale, dalla comunicazione aziendale (ad esempio per le riunioni in videopresenza) alla cyber sicurezza fino alla opportunità delle smart cities attraverso progetti di building automation o videosorveglianza. Sostiene Papadopoulos: «L’unico limite delle nostre soluzioni verticali di applicazione sono le esigenze dei nostri clienti», che vanno dalle pmi alle banche, dall’industria manifatturiera alla pubblica amministrazione.
Top manager e co-pilot
Ma per capire come si muoverà il mercato nel futuro, bisogna tornare all’Ai Agent. Secondo l’esperto, sarà una nuova frontiera tecnologica, di cui già si vedono i primi segnali, come i vari co-pilot inseriti in piattaforme di conversazione, tipo Teams. Così, durante un colloquio d’affari, l’Agent è in grado di capire il sentiment dell’interlocutore, il suo livello di attenzione e interesse, analizza i bilanci in un tempo molto veloce, suggerisce le prossime mosse. Insomma, un braccio destro virtuale del manager o dell’imprenditore, in sostanza dell’azienda, che può essere applicato a progetti di marketing, azioni di customer care, offrire quotazioni e valutazioni di merito, fino a dire la sua opinione su scelte strategiche come eventuali fusioni o acquisizioni. «Senza dimenticare che poi la scelta finale spetta sempre alla persona umana. Ma noi sul terreno dell’Ai stiamo investendo molto», spiega Papadopoulos. E le aziende italiane come rispondono a questa rivoluzione? «Bisogna distinguere due categorie: tra le piccole e medie c’è un grandissimo interesse e tanta curiosità per capire le potenzialità dell’Ai, ma tutte ci pongono la domanda: chi mi aiuta? A chi mi rivolgo, anche per problemi banali? Ovviamente, qui pesa la cronica mancanza di figure professionali specializzate. Poi ci sono le grandi realtà come banche o società quotate che, fondamentalmente, vedono l’Ai come un modo per eliminare funzioni o personale e risparmiare sui costi».
Quattro amici soci
Quando pensa al futuro di Allnet.Italia, Papadopoulos ha le idee chiare. I soci-amici dell’inizio sono ancora in azienda: oltre a Emiliano, il fratello Kostas (cto), Diego De Marchi e Wolfgang Marcus Bauer che guida la Allnet in Germania. «Siamo un veneto, un tedesco e noi due fratelli italo-greci» racconta sorridendo Emiliano che sottolinea la propria identità europea. «Peccato che in questo scenario l’Europa conti davvero poco. Stando al nostro fatturato, solo il 10% arriva da tecnologie del Vecchio Continente, il resto è diviso tra Stati Uniti e la Cina. Se 15 anni fa si diceva che il Dragone rosso copiasse, poi ha migliorato i prodotti e oggi addirittura innova le soluzioni». L’Europa resta però lo scenario di crescita futura del gruppo, insieme ai mercati finanziari. «La quotazione è certamente tra i nostri obiettivi, ma nei prossimi tre anni quando saremo cresciuti ulteriormente». E per farlo, la strada maestra sono le acquisizioni estere. Nel 2021 in Spagna hanno rilevato la maggioranza (80%) di Symbolic, attiva sulla cyber sicurezza che fatturava 5 milioni e oggi è a quota 13. Nel mirino quest’anno c’è una operazione da portare a termine proprio in Grecia mentre per il 2026 gli occhi sono rivolti al Portogallo.
L’ultimo sguardo è sull’Italia dove il gruppo opera anche nei progetti di smart cities, come a Genova, nel Porto Antico 2.0 con l’obiettivo di un controllo e monitoraggio della qualità dell’aria. «Negli ultimi anni il Paese ha fatto molto anche con l’impulso dei fondi dal Pnrr, ma nel 2026 questa stagione di investimenti terminerà». Sul mercato gli operatori come Allnet.Italia registrano una frenata. Mancano nuovi orizzonti e obiettivi, a livello europeo prima ancora che nazionale.
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