La Compagnia Factory in scena 10 e 11 febbraio: gli attori lavorano sul corpo e sull’essere non conforme, trasformando la loro disabilità in valore aggiunto
Hanno scelto di lavorare sul corpo e sull’essere non conforme, trasformando la loro disabilità in valore aggiunto. È la Compagnia Factory fondata da Tonio De Nitto e Fabio Tinella (2009) che gira i palcoscenici di mezza Europa affermando che i limiti non esistono. Il loro «(H) amleto» lo dimostra a partire dalla penna di chi l’ha scritto Fabrizio Tana, autore e attore con la sindrome di down. Un testo che propone una personalissima soggettiva dell’opera shakespeariana.
«Fabrizio durante le prove si è totalmente identificato in Amleto», racconta il regista Tonio De Nitto. «Qui il principe di Danimarca è un ragazzo che sta perdendo tutti i suoi punti di riferimento con un teschio disegnato sulla felpa. L’autore ha immaginato la sua storia, riflettendo su quello che avrebbe potuto accadere e non è successo, e alla trama originale ha unito il suo vissuto. Parole che sentirete dalla voce fuori campo di Lorenzo Paladini perché Fabrizio ha una forte presenza scenica ma importanti problemi fonetici».
Dunque un viaggio nella testa di Amleto visto da una prospettiva altra, come la modalità con cui l’autore ha scritto il testo. «Per un anno di prove i suoi pensieri ci sono arrivati attraverso moltissimi messaggi ed emoticon di faccine, spade, serpenti, vino e veleno. Poi ad ogni personaggio dell’opera Fabrizio ha scritto una lettera e ha scelto ruoli e interpreti».
Lo spettacolo è nato a Lecce durante il laboratorio permanente della compagnia, il punto di arrivo di un lavoro che coinvolge tredici persone di cui otto affetti da disabilità motorie, neurodivergenti e difficoltà cognitive, un Amleto dove il famoso «to be or not to be», assume una doppia valenza. «Esserci, ed essere in scena è la vera sfida», afferma De Nitto, «Laerte ha una forte disabilità, ogni parola è frutto di una fatica enorme, ma la sua voglia di fare teatro è più forte di qualsiasi altra cosa. Re Claudio ha un’importante disabilità motoria, sul palco lo vedremo con la sua bici che per l’occasione qui è tutta d’oro. Ofelia invece è una ragazza sulla sedia a rotelle che per sette mesi non ha mai parlato, qui sotto una poetica pioggia di petali la sentiremo cantare “Perduto amore” di Salvatore Adamo-Battiato».
Tra i momenti musicali (oltre alle atmosfere firmate da Paolo Coletta), l’ingresso della compagnia dei comici con un omaggio a «Polvere di stelle» , il pezzo pop del becchino con il teschio di Yorick e tra i più divertenti i fool, «una coppia con deficit psichiatrico che improvvisa in totale libertà». Un teatro dunque che ribalta le regole e tutto ciò che è comodo pensare, Diomede Stabile, attore disabile e attivista: «Vogliamo far capire al mondo che una persona con disabilità se è posta nelle giuste condizioni, in ogni settore può raggiungere risultati che superano sia le proprie aspettative che quelle degli altri. La nostra compagnia lo dimostra, tra noi c’è molta collaborazione, dall’aiutarsi ad abbottonare un bottone a spingere una sedia, i limiti si superano insieme. Fabrizio è una persona che va a teatro, al cinema, legge, ascolta musica, noi abbiamo solo favorito la sua esplosività».
Fabio Tinello attore e cofondatore della Factory, conclude: «Siamo partirti da una Cenerentola en travesti con tanto di principe obeso, per poi fare un “Ubu re” con attori greci disabili e non, e poi “La bisbetica domata” e “Peter Pan”, tutti personaggi insofferenti alle regole che ci aiutano a capire quanto le nostre gabbie vadano ripensate per creare nuovi spazi vitali».
(H)amleto» al Teatro Parenti, 10 e 11 febbraio (via Pierlombardo 14, ore 20, 15/22 euro). Sul palco: Alessandra Cappello, Lara Capoccia, Anna Giorgia Capone, Nicola De Meo, Antonio Guadalupi, Silvia Lodi, Alessandro Rollo, Antonella Sabetta, Stefano Solombrino, Diomede Stabile, Fabrizio Tana, Carmen Ines Tarantino, Fabio Tinella. Dispositivi audio per un pubblico di persone cieche o ipovedenti. L’accessibilità per neurodivergenti è garantita da cuffie antirumore, occhiali oscuranti, uno spazio relax per bambini neurodivergenti. «Diario di un brutto anatroccolo» di Tonio De Nitto ha per protagonista Francesca De Pasquale danzatrice con sindrome di down. Al suo fianco Benedetta Pati, Antonio Guadalupi, Luca Pastore . In scena sabato 15 febbraio (ore 16) e domenica 16 febbraio ore 11, 15 euro
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