I carabinieri di Castello di Cisterna, coordinati dalla Dda di Napoli, hanno eseguito misure cautelari nei confronti delle organizzazioni criminali dei Ferretti e dei Cipolletta. Tra i fermati anche quattro minori
Una operazione dei carabinieri di Castello di Cisterna ha assestato all’alba di oggi un duro colpo alla criminalità organizzata dell’area Nord di Napoli, a Pomigliano d’Arco per l’esattezza. I militari sono stati impegnati nell’eseguire misure cautelari emesse dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Dda partenopea, nei confronti degli esponenti di due gruppi criminali operanti nella città. I due clan, secondo quanto emerso dalle indagini, si combattevano tra loro e, per conseguire il predominio del controllo del territorio e del mercato della droga, spiegano gli investigatori, avrebbero realizzato azioni di fuoco, incendi e tentati omicidi in danno di appartenenti al gruppo rivale. L’esito dell’inchiesta ha anche portato il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, a fare delle considerazioni: «Il sindaco aveva detto che qui non c’era criminalità organizzata: è stato smentito dai fatti».
Le accuse contestate dalla Dda, il ruolo dei 4 moniti fermati
Le misure cautelari sono state eseguite nei confronti di 27 persone (di cui 23 sottoposte alla custodia in carcere, 4 agli arresti domiciliari) gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso nonché di tentata estorsione, estorsione, detenzione e porto di armi, pubblica intimidazione con uso di armi, incendio, tentato omicidio, ricettazione, associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, detenzione a fine di spaccio di droga, accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti, rapina, usura, sequestro di persona, delitti aggravati dal «metodo mafioso» e dalla finalità di agevolare, rispettivamente, i clan camorristici “Ferretti” e “Cipolletta”, due sodalizi criminali che operano nella zona di Pomigliano d’Arco e in territori limitrofi. Fra i destinatari delle ordinanze di carcerazione figurano anche quattro minori, condotti in Istituti penali per minorenni. Sono stati fermati su richiesta della Procura del tribunale dei minorenni perché risultano uno gravemente indiziato di partecipazione al clan Cipolletta nonché del compimento di alcuni reati fine mentre sul conto degli altri tre pende il sospetto di azioni criminose volte ad agevolarne l’operatività.
Le parole di Russo, la reazione dell’Antimafia
Il tema della presenza della criminalità organizzata a Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli, lo scorso maggio innescò un «botta e risposta» tra il sindaco della città Raffaele Russo e Chiara Colosimo, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali. Alla dichiarazione resa dal primo cittadino Russo esattamente un anno prima («nella mia città non c’è alcun clan camorristico»), la presidente Colosimo replicò invitandolo a una «maggiore prudenza e cautela, soprattutto in caso di incompleta consapevolezza del fenomeno» mafioso. Ma la genesi della vicenda risale alla fine di aprile 2024, quando il deputato dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, annunciò un’interrogazione parlamentare per chiedere una commissione d’accesso al Comune che riteneva «sotto attacco della criminalità». Il sindaco replicò annunciando la convocazione della Giunta Municipale per procedere alla querela nei confronti del deputato «per la tutela della dignità della città di Pomigliano d’Arco». La commissione d’accesso poi è stata nominata, l’11 dicembre scorso, e i suoi lavori sono tuttora in corso. Questa mattina il deputato Borrelli ha commentato i risvolti del blitz. «Qualcuno dovrà fornire delle spiegazioni. Il sindaco di Pomigliano da tempo negava l’esistenza della camorra nella città che amministra. Se si tratta di incompetenza – ha eccepito -, è grave che un primo cittadino non conosce la realtà del proprio territorio. Se si nega l’evidenza dei fatti per altre ragioni, lo è ancora di più. Agli organi competenti sta la valutazione».
Il plauso del Comune alle forze dell’ordine
Intanto la stessa Amministrazione comunale di Pomigliano d’Arco, esprime il «proprio plauso e il più sentito ringraziamento ai Carabinieri del Gruppo di Castello di Cisterna per la brillante operazione condotta sul territorio». «L’impegno costante delle forze dell’ordine – spiegano in una nota gli amministratori comunali guidati dal sindaco Raffaele Russo – rappresenta un baluardo fondamentale per la sicurezza dei cittadini e per l’affermazione della legalità. Questa operazione testimonia ancora una volta l’importanza del ruolo delle forze dell’ordine nel contrasto a ogni forma di illegalità. La nostra comunità ha il diritto di vivere in un ambiente sicuro e protetto, e come Amministrazione siamo fermamente impegnati in questa direzione». «Proprio in quest’ottica – concludono dal Comune – sabato prossimo inaugureremo il nuovo Comando della Polizia Locale, un presidio di legalità e sicurezza per la città, che contribuirà a rafforzare il controllo del territorio e la vicinanza delle istituzioni ai cittadini».
(articolo in aggiornamento)
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