Tripodi e Ranuccio, la polemica sulla sanità corre sui social

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Un confronto a distanza e a mezzo video – segno che la politica nell’era digitale ha fatto un deciso upgrade – tra i sindaci di Polistena e Palmi sta infiammando i social con commenti dai toni più diversi a seconda da dove provengano o per quale dei due si parteggi. Meglio in fondo.

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È anche così che si vivacizza il dibattito e si sollecita la pubblica opinione a prendere posizione su uno dei temi da sempre caldi nel panorama sociopolitico locale, la sanità, che ultimamente sta riempendo di articoli pagine di giornali e testate online.

A dare la stura, il primo cittadino di Polistena che, ha lanciato la proposta di destinare una parte minimale del budget previsto per il costruendo ospedale della Piana – circa una decina di milioni di euro a fronte degli oltre 190 previsti per aggiornare il PEF, il piano economico-finanziario che sottende la realizzazione del nuovo presidio – per realizzare, in tempi brevi, una torre aggiuntiva presso il Santa Maria degli Ungheresi dove collocare, ampliandoli, i nuovi reparti assegnati dall’atto aziendale dell’Asp a Polistena ed il nuovo comparto operatorio.

Dopo una prima risposta del sindaco Giuseppe Ranuccio, Michele Tripodi ha meglio esplicitato il suo pensiero attraverso un video social nel quale ha fatto riferimento a diversi punti. Intanto ha parlato della posizione ondivaga del Partito Democratico «che deve chiarirsi le idee sulla sanità nella Piana» stabilendo quali debbano essere le priorità, se costruire l’ospedale di Palmi o potenziare l’esistente di Polistena aggiungendo, in merito all’iniziativa dei democratici di fare un tour nel sistema sanitario regionale, «che non fa bene a nessuno che si aprano le campagne elettorali sulle spalle degli ammalati».

Per Tripodi Palmi non può sostituire Polistena ma integrarlo – con lo slogan «uno spoke in due strutture» – rilevando la necessità di potenziare il nosocomio attualmente operativo semmai ampliandolo con l’investimento predetto «per il presente e per il futuro» poiché di quello palmese attualmente «non vediamo la luce». Sulle accuse piovutegli addosso di campanilismo la risposta è stata tranchant: «Il mio campanilismo riguarda migliaia di campane: i cittadini che chiedono assistenza. La mia è una battaglia legittima» pungolando poi il collega titolare di palazzo San Nicola ad interessarsi a velocizzare dell’iter per il nuovo ospedale della Piana lasciando che «la battaglia sull’ospedale di Polistena sia fatta da chi ha una certa credibilità» avanzando, sul tema, anche «differenze sentimentali». «È una falsità che io sia stato contrario all’ospedale di Palmi – ha sentenziato Tripodi -. Ogni presidio che si apre è una cosa ben fatta a patto che sia pubblico. È necessario combattere la speculazione dei privati che si stanno prendendo tutti i pezzi di sanità che vengono smantellati o demoliti» individuando, infine, in Roberto Occhiuto presidente della Regione «l’unico interlocutore».

Epperò anche Ranuccio ha sentito il bisogno di replicare, stesso mezzo, al collega Tripodi, avvertendo sulla necessità di unità su una tematica assai spinosa e delicata come quella della sanità pianigiana e ricordando le battaglie in difesa dell’ospedale di Palmi anche «quando alla Regione governava Oliverio». Ranuccio – che si è detto «fiducioso e ottimista» sull’aggiornamento del PEF sicuro che «le risorse si troveranno» – ha sollecitato tutti i sindaci all’unità rivendicando la visita di venerdì in difesa dell’ospedale di Polistena perché «la sanità non ha padroni e quell’ospedale è anche il mio come di tutti i cittadini della Piana!» restituendo a Tripodi la stoccata: «Ancora non si è capita la sua di posizione sull’ospedale di Palmi visto che cambia spesso idea…» mentre solo su un punto i due sono sembrati d’accordo: l’insostituibilità e complementarietà di Polistena rispetto a Palmi.

In merito alla battaglia in difesa dell’ospedale di Polistena Ranuccio è stato chiaro tornando a pungere Tripodi: «Vuoi dire per caso che quello è il tuo orticello e nessuno ci deve mettere il naso? Tranquillo ché il giocattolo non te lo tocchiamo, ma non puoi impedire né a me né a nessuno di lottare per l’ospedale di Polistena – perché – noi andiamo oltre ogni forma di campanilismo» terminando con l’appello ad essere seri e non abbassare l’attenzione su queste tematiche.               



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