Botta e risposta tra La Pigna e l’Amministrazione comunale di Ravenna in merito alla situazione delle “case sparse“, ovvero quelle abitazioni non ancora servite dall’allaccio alla rete idrica pubblica.
La posizione de La Pigna
Ieri Veronica Verlicchi, capogruppo della lista civica, annunciava, con un comunicato, che “grazie alla continua azione messa in campo dal 2020 ad oggi, Atersir, l’agenzia territoriale regionale per i servizi idrici e rifiuti, ha finalmente deciso di accollarsi il 70% dei costi di allaccio“. Il passaggio fondamentale, secondo Verlicchi, è stata la modifica al regolamento di Atersir che ha consentito di portare il contributo dal 50% al 70%, “un passaggio fondamentale che permette a tutte quelle case presenti su tutto il territorio regionale che ad oggi non sono ancora collegate alla rete idrica, di usufruire di un bene primario: l’acqua potabile. Un problema che si protrae da oltre 40 anni e che vede decine e decine di abitazioni del nostro territorio, escluse dall’utilizzo dell’acqua pubblica. La modifica sarà operativa dal prossimo bando, la cui uscita è prevista nel periodo tra luglio e dicembre 2025″.
Alla luce di questa decisione, Veronica Verlicchi chiede al Comune di Ravenna di “rispettare l’impegno chiesto da tutto il Consiglio comunale che ha approvato la nostra proposta del marzo 2024 e si faccia carico (da solo e/o tramite Ravenna Holding Spa) del 30% di costi rimanenti. In questo modo, si consente a tutte le case sparse del nostro territorio, soprattutto nella zona delle Ville Unite, di San Pietro in Vincoli e Gambellara, senza alcuna distinzione, di accedere finalmente alla rete idrica pubblica“. E nel comunicato Verlicchi annuncia che il prossimo 18 febbraio in Consiglio comunale saranno discusse due nuove mozioni presentate da La Pigna.
La risposta dell’assessore Del Conte
“La decisione di Atersir di aumentare la quota dei costi dalla stessa sostenuti per gli allacciamenti alla rete idrica delle case sparse è principalmente frutto dell’impegno dell’Amministrazione comunale, del gruppo consigliare del Pd e del consiglio territoriale di San Pietro in Vincoli”. Risponde così l’assessora ai Lavori pubblici Federica Del Conte alle considerazioni espresse sul tema da Veronica Verlicchi.
“Nei primi mesi del 2024 – ricorda Del Conte – il gruppo consigliare del Partito democratico ha presentato al consiglio comunale un ordine del giorno a firma dei consiglieri Lorenzo Margotti e Igor Bombardi, sottoscritto dalla maggioranza e solo successivamente da forze di minoranza, che chiedeva al sindaco e alla giunta di trovare una soluzione a diverse problematiche legate alla realizzazione degli estendimenti della rete idrica alle case sparse. In particolare si chiedeva di definire soluzioni per ridurre i costi a carico dei privati nei casi in cui risultassero molto elevati e difficilmente sostenibili. Anche il consiglio territoriale di San Pietro in Vincoli in quei giorni aveva presentato una nota scritta all’Amministrazione comunale per chiedere di rendere più semplice e meno costoso per i privati la realizzazione di nuove reti idriche a servizio delle case sparse.
“Insieme al sindaco de Pascale ci siamo sempre resi disponibili ad incontri con la cittadinanza – aggiunge Del Conte – e a ricercare soluzioni con gli enti preposti. Ci siamo rivolti ad Atersir per avviare un confronto costruttivo e creare le basi per definire una possibile soluzione. Con grande soddisfazione il regolamento per gli estendimenti di rete acquedottistica a favore delle case sparse esistenti è stato aggiornato con deliberazione del consiglio d’Ambito n. 3/2025 del 27 gennaio 2025 e propone nuove possibilità e alternative. Va però doverosamente precisato che La Pigna non sembra aver compreso appieno i contenuti della modifica del regolamento, diffondendo informazioni errate a discapito di quei cittadini che il problema ce l’hanno e che vengono così fuorviati nelle aspettative di risoluzione del problema. Il regolamento modificato infatti amplia le possibilità di intervenire prevedendo casistiche differenti, confermando sempre un contributo da parte del privato, comunque significativamente ridotto”.
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