Crisi Auto: Pd per elettrico leasing sociale

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Oggi la presentazione del dossier dem sul futuro dell’automotive: 100 euro al mese per i veicoli non inquinanti.

Un leasing sociale per i veicoli elettrici. Incentivi per la classe medio-bassa per l’acquisto di auto non inquinanti. Una piattaforma pan-europea finalizzata alla condivisione di tecnologie e risorse tra i principali produttori automobilistici. In generale, “un approccio strategico” per contrastare la crisi del settore automotive che preveda investimenti emergenziali, “per stimolare la domanda e il mercato” e strutturali “per rafforzare la competitività e promuovere l’innovazione”.

Il Partito democratico si interroga sul futuro dell’automotive e prova a lanciare delle proposte. Queste, e molte altre, sono contenute in un dossier di 26 pagine curato da Demo, la Fondazione presieduta da Nicola Zingaretti, che verrà presentato domani in anteprima nazionale a Torino, nella sede del Pd piemontese, alla presenza del responsabile economico dem Antonio Misiani (e in cui interverranno in videocollegamento Zingaretti stesso, gli eurodeputati Giorgio Gori e Annalisa Corrado). Prevista la presenza anche dei segretari dem regionale Domenico Rossi, e metropolitano di Torino Marcello Mazzù, del sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, della vicesindaca Michela Favaro, del consigliere comunale Claudio Cerrato e delle consigliere regionali Gianna Pentenero e Monica Canalis.

La scelta del capoluogo piemontese non è casuale, sede storica di Fiat prima e di Stellantis ora, con un ricco know-how legato anche all’indotto. Sul gruppo italo-francese il Pd è chiaro: l’azienda “è l’emblema della mancanza di una strategia industriale seria” perché con le sue azioni “ha comportato un ridimensionamento significativo della produzione in Italia, con una riduzione drastica dei volumi e, conseguentemente, dei livelli occupazionali”.

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Rispetto ad altri paesi come Francia e Germania, inoltre, il peso nel settore automotive di Stellantis in Italia è più elevato in quanto unico produttore, “aggravando l’impatto economico e sociale di tale riduzione”. Per questo, i dem rilanciano l’apertura ad altri produttori “come un’opportunità per rafforzare il settore, non come una sostituzione del rapporto con Stellantis, ma come un complemento che contribuisca alla crescita e alla stabilità delle fabbriche italiane”.

In generale, il documento dal titolo ‘Per un futuro dell’automotive, le scelte da fare in Italia e in Europa‘, frutto di un confronto tra esperti, docenti universitari, intellettuali, sindacalisti, con parlamentari e dirigenti del Partito democratico, analizza il contesto attuale, in cui l’industria automobilistica europea e italiana sta vivendo un periodo di grande trasformazione, caratterizzato da due criticità. La prima, sottolinea il dossier, “riguarda la contrazione del mercato europeo, determinata da fattori demografici, cambiamenti negli stili di vita e un contesto economico difficile, che hanno portato a una riduzione della domanda”.

La seconda è legata “alla rapida trasformazione del settore, spinta da due forze principali: da un lato, la competizione serrata con produttori cinesi e americani, che stanno accelerando sul fronte dell’innovazione; dall’altro, la regolamentazione europea, che punta a indirizzare il settore verso obiettivi di sostenibilità e decarbonizzazione”.

Dunque, a livello europeo, per il Pd è indispensabile mettere in campo “un grande piano industriale per il settore automotive“, una sorta di ‘Piano Marshall’ che “affronti con la stessa determinazione e urgenza dimostrata durante la pandemia le sfide che questo comparto sta affrontando”. Per i dem, la crisi dell’industria automobilistica europea non si risolverà semplicemente smantellando il Green Deal o posticipando gli obiettivi fissati per il 2035: “la transizione dall’endotermico all’elettrico non è una scelta ideologica, ma una decisione strategica condivisa anche dai principali costruttori europei”.

E dunque, i democratici lanciano alcune proposte, tra cui l’introduzione di incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici e ibridi, con un focus particolare sulle fasce di popolazione a reddito medio-basso; un leasing sociale in cui le famiglie a basso e medio reddito possono noleggiare un veicolo elettrico con un costo mensile di 100 euro, grazie a sovvenzioni statali che coprono gran parte del costo del leasing; l’avvio di una politica fiscale più moderna per le flotte aziendali, che rappresentano una quota rilevante del mercato automobilistico, circa il 44% della domanda nel 2024; incentivare l’installazione di infrastrutture di ricarica sia in nuovi edifici residenziali e commerciali, sia in quelli esistenti.

di Valentina Innocente

Fonte: Agenzia GEA

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