Dei corposi fondi prestati dell’Unione Europea all’Italia utili a portare avanti quasi 270 mila progetti del Pnrr, finora sono stati spesi appena 58,6 miliardi di euro su 194,4 miliardi finanziati: non avere ancora utilizzato il 70% dei finanziamenti europei è preoccupante perché il piano quinquennale approvato nel 2021 tra poco più di 12 mesi andrà a scadenza. E come da accordi con la stessa Unione Europea, da quel momento tutte le somme stanziate dovranno essere restituite. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, occorre adottare con immediatezza dei rimedi alla situazione di stallo. Soprattutto in alcuni comparti, come in quello dell’Istruzione e in generale della Conoscenza.
Dei finanziamenti UE, ha detto il sindacalista autonomo all’agenzia Teleborsa, “purtroppo ad oggi pochi sono stati spesi, neanche il 30%. Certamente, una delle colpe è che non c’è il personale dedicato che riesce a seguire tutto. Il personale amministrativo nelle scuole è ormai ridotto al minimo. Avevamo un organico aggiuntivo, seppur limitato, che aveva iniziato a lavorare sul PNRR, ma non è stato rinnovato. Chiediamo che venga immediatamente reintegrato, perché abbiamo un bisogno urgente di risorse umane, ancora prima che finanziarie”.
Dopo avere ricordato che “in Parlamento si sta discutendo sul PNRR: siamo giunti al sesto decreto attuativo di un Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che è stato approvato quattro anni fa proprio per cercare di riformare il nostro paese con l’aiuto di fondi dati in prestito dall’Europa”: giunti a questo punto, a non molto dal termine del programma di sostegno internazionale, continua Pacifico, il sindacato pretende delle risposte. Come pure “una soluzione chiara per gli idonei dell’ultimo concorso: non è accettabile che si organizzino concorsi in rapida successione e che chi ha superato le prove debba sostenerle nuovamente”.
Su questa stortura del reclutamento di insegnanti della scuola pubblica, il presidente nazionale Anief non ha dubbi: se un candidato docente “è idoneo è idoneo. Dunque, c’è bisogno di ritornare al Testo Unico, in base al quale chi supera un concorso è idoneo all’insegnamento e quindi poi deve essere assunto dalla graduatoria di merito”, conclude il leader del giovane sindacato rappresentativo.
Anief si è attivata su questi due fronti anche con l’avvio del 2025, durante le ultime settimane è stata ispiratrice di una serie di emendamenti al decreto Milleproroghe e in precedenza al PNRR Sexies: il sindacato autonomo ha predisposto il terreno per arrivare a chiedere esplicitamente ai parlamentari l’assunzione in ruolo dei docenti risultati idonei al concorso PNRR 2023 e il ripristino dell’organico aggiuntivo Ata composto da alcune migliaia di lavoratori amministrativi e collaboratori scolastici.
Nel frattempo, proseguono i contatti con Bruxelles per modificare i patti sul reclutamento scolastico che purtroppo obbligherebbero l’amministrazione a non creare delle graduatorie di merito dei concorsi Pnrr con all’interno gli stessi candidati risultati idonei. Contemporaneamente, prosegue l’interlocuzione dell’Italia con la Commissione Europea sullo scorrimento delle graduatorie di merito dei concorsi, comprendendovi sempre i candidati idonei.
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