ecco perché e cosa aspettarsi adesso

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Durante l’esame del decreto Milleproroghe, la Commissione Affari Costituzionali del Senato ha bocciato la rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali.

L’ennesimo nulla di fatto per una proposta che, almeno per ora, rimarrà tale. Dopo il primo no all’inclusione nella Legge di Bilancio del 2025, la proposta è stata respinta anche come emendamento al decreto Milleproroghe.

Vediamo subito perché la proposta è stata bocciata e cosa aspettarsi dal futuro.

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Perché la proposta di rottamazione quinquies è stata respinta?

La Commissione Affari Costituzionali del Senato ha dichiarato inammissibile l’emendamento della Lega, che proponeva l’introduzione di una nuova definizione agevolata delle cartelle esattoriali, la cosiddetta rottamazione quinquies.

Sfuma un’altra volta la possibilità di una nuova edizione della rottamazione delle cartelle esattoriali e la versione quinquies incassa un altro no.

L’emendamento è stato respinto perché ritenuto inammissibile. La proposta aveva un duplice obiettivo: da una parte far entrare in vigore una nuova definizione agevolata per i carichi fino al 31 dicembre 2023; dall’altra parte, si voleva superare i limiti posti nella precedente rottamazione.

Così pensata, poteva essere una valida soluzione e un buon punto di partenza (e questa volta anche di arrivo) per i cittadini con debiti insoluti. A differenza della rottamazione quater, troppo stringente e con un lungo trascorso di decaduti, avrebbe consentito di sanare i debiti con il Fisco, pagando solo il capitale iniziale e con minori limitazioni.

Tuttavia, l’emendamento è stato bocciato, ma il voto negativo non deve essere cercato nella misura stessa, ma nella ratio del decreto Milleproroghe. Il nome stesso dovrebbe suggerire che il decreto contiene proroghe a misure e scadenza. La rottamazione quinquies non fa parte di queste, in quanto non è una proroga, bensì l’introduzione di una sanatoria ex novo.

Accanto a questo, si devono considerare anche i dubbi sorti sulla copertura finanziaria. Infatti, l’emendamento non specificava come compensare il minor gettito che la sanatoria avrebbe portato. È necessario tenere conto che il taglio delle sanzioni e degli stessi interessi può avere un peso significativo.

Cosa prevede la rottamazione quinquies

La rottamazione quinquies prevede la possibilità di estinguere i debiti affidanti all’Agente della riscossione fino al 31 dicembre 2023, versando solo il capitale e le spese di procedura. Il vantaggio è quello di non dover pagare interessi, sanzioni e aggio di riscossione.

Un altro vantaggio riguarda la dilazione del debito in 120 rate mensili. In questo modo, il saldo può essere distribuito in 10 anni, riducendo l’impatto economico.

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Infine, il meccanismo prevede un margine di tolleranza maggiore rispetto alle precedenti sanatorie. Il contribuente in debito potrà saltare il pagamento fino a otto rate, prima di decadere.

Proprio quest’ultimo punto rappresenta un vantaggio significativo, oltre a far diventare la rottamazione decisamente meno limitante.

Qual è l’alternativa (più probabile)?

Non tutto è perduto, o quasi. La rottamazione quinquies ha fatto ben sperare a moltissimi contribuenti con debito e agli stessi decaduti dalla versione quater ancora in atto.

Molto più conveniente e meno stringente, offriva la possibilità di estinguere i propri debiti in modo agevolato.

La rottamazione quinquies, però, ha già subito due bocciature nel suo cammino, quindi è il caso di pensare ad altro. Infatti, ci sarebbe un’alternativa, forse più auspicabile: la riapertura dei termini della rottamazione quater per chi è decaduto.

Ricordiamo che per decadere dalla rottamazione quater è sufficiente saltare una sola delle rate del piano.

La norma potrebbe ancora ricevere il via libera ed essere inserita nel decreto Milleproroghe. Se così fosse, i decaduti dalla rottamazione quater, e quindi gli aderenti entro il 30 giugno 2023, potrebbero riaccedere e pagare il debito rimanente, rispettando le condizioni della rottamazione.

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Per riassumere

Durante l’esame del decreto Milleproroghe, la Commissione Affari Costituzionali del Senato ha bocciato la rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali, che prevedeva il pagamento del solo capitale e delle spese di procedura, con la possibilità di rateizzare il debito.

L’emendamento è stato respinto perché considerato inammissibile, non essendo una proroga ma una nuova sanatoria. Inoltre, non era chiara la copertura finanziaria. Nonostante ciò, esistono alternative, come la riapertura dei termini della rottamazione quater per chi è decaduto. La proposta potrebbe essere ancora inserita nel decreto Milleproroghe.



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