Morte del 14enne Andrea Demattei, prosciolti gli istruttori: a processo i sei vigili del fuoco

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Genova. La giudice per l’udienza preliminare Carla Pastorini ha rinviato a giudizio i sei vigili del fuoco imputati per la morte di Andrea Demattei, il giovane canoista deceduto per ipotermia il 16 gennaio 2023, dopo che la sua canoa era rimasta incastrata in un tronco alla foce dell’Entella a Chiavari.

Per la morte del ragazzo erano imputati anche i due istruttori della Shock Waves per la scelta di far risalire agli allievi la foce del fiume Entella nonostante la forte corrente, ma per la gup Carla Pastorini, che questa mattina ha pronunciato per loro una sentenza di non luogo a procedere, non ci sarebbe alcun nesso causale tra la loro scelta e la morte di Andrea.

Diverso il caso dei sei vigili del fuoco (quattro della squadra di Chiavari e due sommozzatori arrivati da Genova), accusati per il ritardo nei soccorsi e le manovre sbagliate. Gli imputati sono difesi fra gli altri dagli avvocati Renato Zunino, Roberta Barbanera e Paolo Costa.

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Non solo. La giudice ha anche disposto il rinvio degli atti al pm per valutare il ruolo dei sanitari presenti sul posto che potrebbero a loro volta essere indagati. Un dubbio, quello sulla posizione dei sanitari, su cui la giudice aveva chiesto chiarimenti anche al consulente della procura sentito la scorsa udienza. Un tema, quello del mancato intervento dei sanitari, non solo in loco ma anche nel coordinamento con i pompieri, da sempre sollevato dai famigliari di Andrea (assistiti dagli avvocati Rachele De Stefanis, Fabio Sommovigo e Giuseppe Pugliese) secondo i quali medici e infermieri presenti avrebbero dovuto – dicono la mamma e lo zio di Andrea – avvertire i pompieri del rischio di ipotermia e cercare di contenerlo. (In questo articolo le parole di mamma Monica Stagnaro e del fratello Federico dopo la decisione sul rinvio a giudizio).

 Nella scorsa udienza la giudice, prima di decidere circa la responsabilità in particolare dei vigili del fuoco intervenuti aveva voluto sentire in aula il  consulente del pm per avere chiarimenti sul documento tecnico che è alla base delle accuse formulate del pm Francesco Cardona Albini nei confronti in particolare dei pompieri.

Demattei era rimasto in acqua circa un’ora prima che venisse compiuta la manovra decisiva per estrarlo dalla canoa, ma il ragazzino era ormai incosciente a causa del grave stato di ipotermia. Era stato trasportato in fin di vita in ospedale, dove era morto a distanza di qualche giorno.

La nota del comando dei vigili del fuoco

“Il rinvio a giudizio dei vigili del fuoco per l’intervento di Chiavari pone in discussione le basi su cui si fonda ogni intervento di soccorso pubblico“. Lo afferma il capo del Dipartimento dei Vigili del Fuoco Attilio Visconti. Nel ribadire la “completa fiducia nel lavoro della magistratura” e sottolineando il “profondo dolore e la vicinanza alla famiglia di Andrea Demattei”, Visconti si dice “colpito” della notizia del rinvio a giudizio della squadra che intervenne in soccorso. “Sono innumerevoli le variabili da valutare, spesso in condizioni di gravità eccezionale, con decisioni che a volte devono essere prese dalla squadra in pochi secondi e che comportano rischi notevoli per gli stessi operatori” afferma Visconti ribadendo che è “indiscutibile la capacità professionale di tutti i vigili del fuoco, addestrati per compiere operazioni eccezionali di soccorso tecnico urgente”.

 

Il M5S: “Il corpo più amato e più abbandonato dalle istituzioni”

“Apprendere che è stata rinviata a giudizio la squadra dei Vigili del fuoco chiamata a intervenire per liberare il povero Andrea Demattei, ci addolora profondamente. Pur avendo fiducia nel lavoro della magistratura, certi che farà luce piena sulla catena di eventi del 12 gennaio 2023, rileviamo che in questa tragica vicenda tanto il Ministro competente quanto il capo dipartimento e il capo del corpo dei VVF nazionali, espressione politica dalla notte dei tempi, non si sono mai palesati a Genova”.Lo dichiara il capogruppo regionale del M5S Stefano Giordano con il deputato M5S Roberto Traversi.

“Grave, inoltre, che in questi due anni non abbiano messo in atto nessuna azione per migliorare il soccorso nella nostra regione – aggiungono Giordano e Traversi – Mai come in questa tragica vicenda i VVF hanno dovuto fare i conti con il silenzio assordante del Ministero dell’interno che continua a non capire l’urgenza di implementare l’organico, le dotazioni e gli investimenti. Anzi, scopriamo che il corpo dovrà addirittura fare i conti con un taglio dei fondi che si aggira sul 30%. E a pagarne le conseguenze saranno sempre i soliti noti: cittadini e lavoratori”.

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