l’Università Mediterranea accoglie tre studenti rifugiati grazie al progetto UNICORE

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Grazie al progetto University Corridors for Refugees (UNICORE 6.0), promosso dall’UNHCR, l’Università Mediterranea di Reggio Calabria ha accolto tre studenti rifugiati provenienti dal Sudan e dal Sud Sudan, offrendo loro l’opportunità di proseguire gli studi in Scienze e Tecnologie Agrarie. Un’iniziativa che rafforza l’impegno dell’Ateneo per l’inclusione e la cooperazione internazionale, in sinergia con la Caritas diocesana, l’associazione Next ODV e Banca Etica.

Un progetto di inclusione per l’accesso all’istruzione superiore

Nel 2023, sotto la guida del rettore Giuseppe Zimbalatti, l’Università Mediterranea di Reggio Calabria ha avviato il percorso per l’adesione al progetto University Corridors for Refugees (UNICORE 6.0), promosso dall’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati. L’iniziativa è stata proposta dalla prof.ssa Paola Raffa, Chairholder della Cattedra UNESCO Mediterranean Landscape in Context of Emergency, attiva presso l’ateneo dal 2021.



Il progetto ha ricevuto il sostegno della Caritas Diocesana di Reggio Calabria, rappresentata dalla direttrice Maria Angela Ambrogio e dal vice direttore don Antonino Russo, dell’associazione Next ODV guidata dal presidente Ernesto Romeo, e della sede locale di Banca Etica, con la rappresentante Simona Spagna. Grazie a questa sinergia, è stato possibile attivare le procedure necessarie per l’accoglienza di tre studenti africani con status di rifugiati.

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Dopo un’attenta valutazione dei titoli e un colloquio telematico, sono stati selezionati Elias Ashiek Amrika, Michael Okot Barnabas e Yahya Mohamed Yahya Abdalla, provenienti da Sudan e Sud Sudan, ma rifugiati in Uganda.

L’arrivo degli studenti e i primi successi accademici

Nel novembre scorso, i tre giovani sono arrivati a Reggio Calabria e si sono regolarmente immatricolati al corso di Scienze e Tecnologie Agrarie. Già nella sessione di febbraio hanno affrontato e superato con ottimi risultati il loro primo esame, dimostrando grande impegno e determinazione.

Soddisfatto il rettore Zimbalatti, che ha sottolineato come l’adesione al progetto sia parte integrante della mission dell’Ateneo: «La partecipazione al progetto UNICORE fa parte della mission della Mediterranea nel garantire un’istruzione equa e di qualità per tutti. Da anni attiviamo percorsi di Double Degree Program e accordi bilaterali con paesi del Nord Africa. Con la UNESCO Chair Mediterranean Landscape in Context of Emergency, contribuiamo alla strategia di medio termine dell’UNESCO 2022-2029, che considera l’Africa una priorità globale per il rafforzamento dell’istruzione superiore».

Il rettore ha inoltre ricordato due iniziative di grande rilievo: la presentazione a Roma del volume Empowering Higher Education in Africa: Italy and the UNESCO Chair Network e il finanziamento del progetto EuropeAid, che coinvolgerà l’Università Mediterranea per i prossimi tre anni nelle strategie di gestione delle migrazioni nell’Africa subsahariana.

L’impegno della Mediterranea per i diritti umani

Anche la prorettrice vicaria Francesca Fatta ha ribadito l’importanza del progetto UNICORE nell’ambito della strategia di internazionalizzazione dell’ateneo: «La Mediterranea non vuole sottrarsi al supporto di iniziative per l’accoglienza di persone con status di rifugiato. Il nostro Ateneo ha sempre promosso la discussione sulle migrazioni, il salvataggio e l’integrazione, per favorire il rispetto dei diritti umani».

Per la prof.ssa Paola Raffa, l’adesione a UNICORE 6.0 è un’opportunità per affrontare le sfide del terzo millennio: «Assicurare un’istruzione di qualità e ridurre le disuguaglianze sono obiettivi fondamentali dell’Agenda 2030. Inoltre, il Global Compact on Refugees, promosso dalle Nazioni Unite, offre una straordinaria occasione per migliorare le migrazioni e garantire il rispetto universale dei diritti umani».

Il ruolo della Caritas e la gratitudine degli studenti

Anche la Caritas Diocesana ha espresso soddisfazione per il progetto: «Attraverso questa esperienza continua il nostro impegno nell’accoglienza dei migranti. Siamo felici di contribuire alla formazione di giovani studenti e di accompagnarli nel loro percorso di studio».

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Profondamente grati gli stessi studenti, che hanno voluto esprimere il loro riconoscimento allo staff di UNICORE: «Questo progetto riesce a mettere in luce rifugiati talentuosi, capaci di creare innovazione e restituire alla comunità le competenze acquisite in Italia. Alla Mediterranea abbiamo trovato un ambiente accogliente e altamente qualificato. Siamo riconoscenti per il supporto ricevuto dall’Università e dalla Caritas, e faremo del nostro meglio per ripagare la fiducia riposta in noi».

Un valore aggiunto per il dipartimento di Agraria

Il direttore del dipartimento di Agraria Marco Poiana ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa per l’ateneo: «Questa esperienza arricchisce anche il nostro dipartimento e i corsi di studio. L’internazionalizzazione è fondamentale per migliorare la qualità dell’offerta formativa. Stiamo aggiornando i programmi per il 2025/2026, mantenendo i sei corsi attivi e potenziandone i contenuti per renderli più attuali e attrattivi».



Le attività del progetto sono state coordinate dall’Ufficio Relazioni Internazionali, con la collaborazione della prorettrice Francesca Fatta, della dott.ssa Daniela Dattola, della dott.ssa Monica Montenero e del prof. Antonio Taccone, delegato al Diritto allo Studio, insieme al prof. Antonio Vitetta, delegato alla Didattica. L’obiettivo è quello di creare un modello sicuro e regolare di ingresso in Italia per studenti rifugiati, permettendo loro di completare il percorso universitario e conseguire la laurea magistrale. L’iniziativa rappresenta un passo concreto verso una società più inclusiva e accogliente, dove l’istruzione diventa il motore di opportunità per il futuro.





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