Lattiero-caseario, Confagricoltura fa il punto sui bandi

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 


La riunione della sezione di prodotto Lattiero Casearia di Confagricoltura Piacenza tenuta nei giorni scorsi in forma allargata è stata l’occasione per fare il punto sui bandi del Complemento di programmazione per lo sviluppo rurale del Programma strategico della Pac 2023-2027 dell’Emilia-Romagna di particolare interesse per gli allevamenti con l’intervento di Susanna Franzini, responsabile dei Servizi Tecnici, che ha illustrato le possibilità attualmente disponibili. L’attenzione è stata portata sulla misura SRA30 “Pagamento per il miglioramento del Benessere degli animali Azione A – Aree di intervento specifiche”, per la quale è già attivo l’avviso pubblico per la presentazione delle istanze, e sulla misura SRD02.D “Investimenti per il benessere animale” il cui avviso è di imminente pubblicazione e per la quale è stato fatto un approfondimento in base al testo del CoPSR. «Molto atteso – ha precisato Franzini – è il bando SRD01 – Investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole, il classico bando per i piani di sviluppo che vede un contributo a fondo perduto del 40% per una spesa massima di 1.5 milioni di euro».

L’intervento SRA30 è un sostegno a capo per cinque anni (dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2029) per il mantenimento di standard di benessere animale, tant’è che tra i requisiti di accesso vi è un livello soglia «buono» o «ottimo» rispetto ai disciplinari regionali per il benessere animale. Gli impegni devono essere attuati ‘a pacchetto’: il pacchetto 1 riguarda la “Sostenibilità ambientale”, ovvero gli interventi sui piani alimentari e sulla gestione delle lettiere; il pacchetto 2, denominato “Benessere animale”, si focalizza sul miglioramento degli spazi abitativi, sull’accesso all’aperto (pascolo e/o paddock) e sugli arricchimenti ambientali. I requisiti richiesti di benessere animale devono essere rispettati per l’intero allevamento e per ciascuna categoria di animali. Le risorse saranno erogate in base alle Unità Bovino Adulto (UBA) allevate e varieranno in funzione della tipologia di animale e degli impegni sottoscritti. Per i bovini da latte, ad esempio, il pacchetto 2 prevede un contributo di 60 euro per UBA. Il budget per il 2025 è €1.600.000 per tutta la regione. Le domande di sostegno per candidarsi alla misura SRA30 dovranno essere presentate entro il 28 febbraio e, in caso di concessione alla premialità, confermate per ogni anno dell’impegno. L’accesso ai benefici economici della misura è subordinato ad una graduatoria regionale per la quale risultano premianti – tra l’altro – la collocazione aziendale (punti aggiuntivi per le aziende in Zona vulnerabile), la presenza di imprenditori giovani e/o donne, determinati aspetti tecnici e l’adesione ad un’Op. SRA30 è compatibile e cumulabile con la Sra14 “Razze in via di estinzione” e con l’Ecoschema 1 della PAC.

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

L’intervento SRD02.D – Investimenti produttivi per ambiente, clima e benessere animale è invece una misura di sostegno agli investimenti. “Ad oggi – ha precisato Franzini – siamo in attesa della pubblicazione dell’avviso pubblico che, in base alle recenti affermazioni della Regione, è imminente; tuttavia, abbiamo già affrontato uno studio preliminare in base alla documentazione disponibile in quanto si tratta di un’interessante opportunità per le aziende zootecniche.  La Misura finanzia investimenti relativi agli stabilimenti in cui vengono allevati: bovini da latte o da carne, suini, galline ovaiole, polli da carne. Il Piano di Investimento deve essere realizzato in 12 mesi (con una proroga possibile di 180) decorrenti dalla concessione; l’importo della spesa può andare da 20.000 euro (10.000 euro per le zone “svantaggiate”) a 1.500.000 euro, con un sostegno a fondo perduto pari al 65% della spesa ammessa (imponibile)”. Anche in questo caso le domande candidate sono oggetto di istruttoria e graduatoria di ammissibilità per la quale sono previste premialità molto simili a quelle della SRA30 . «Per i bovini da latte – ha precisato Franzini – sono erogati contributi per migliorare le aree di stabulazione, quelle di riposo, le zone parto o infermeria, l’accesso all’acqua di abbeverata o agli alimenti anche prevedendo il robot di mungitura. Viene incentivato anche il miglioramento del microclima di allevamento attraverso installazione e/o automazione dei sistemi di ventilazione. Gli interventi migliorativi sono elencati nelle singole “categorie di intervento” per ciascuna tipologia animale. Per ogni categoria di intervento e per tipologia animale sono riportati i “livelli soglia” raggiungibili. L’investimento deve consentire il raggiungimento di un livello soglia “buono” o “ottimo” in base ai criteri previsti dal disciplinare regionale per la valutazione dei bovini da latte».

Si coglie un collegamento sinergico con la misura SRA30, unitamente alla volontà di premiare un target di imprese zootecniche significativamente evolute in termini di management e benessere degli animali. «Sottolineo infine – ha concluso Franzini – che nel corso della programmazione nuove opportunità di finanziamento si affacceranno, pertanto è importante una pianificazione degli investimenti così da integrare e ottimizzare le diverse forme agevolative».

«I bandi presentati al momento – ha commentato Lucchini – vedono un plafond di risorse scarse e una complessità nel raggiungimento degli obiettivi, come nell’elaborazione delle domande, che è cresciuta in modo esponenziale. Altri bandi sono attesi, anche se tardano ad arrivare, auspichiamo che abbiano risorse congrue agli investimenti che le aziende sono chiamate a sostenere. Le misure di sostegno dovrebbero essere funzionali al miglioramento della capacità produttiva dell’azienda e al suo ammodernamento: strumento per aumentare la competitività in un mercato in cui difficilmente viene riconosciuto il valore aggiunto delle produzioni agricole. La spinta verso misure di tutela ambientale e di benessere animale intercetta bisogni emotivi della società e dell’ambiente, che spesso non hanno a che vedere con la competitività dell’azienda, anzi, talvolta la deprimono. Questo si traduce in un doppio svantaggio per l’agricoltore che sì riceve un contributo, ma poi ha vincoli ulteriori che vengono invece spesi come plus nel marketing dei prodotti. Tutto questo intricato sistema di bandi andrebbe enormemente semplificato. Si rende necessaria una riflessione per intercettare le misure che realmente occorrono all’imprenditore, perché, per contro, il rischio è di trovarsi ad adattare attività e investimenti funzionalmente ai bandi, questo può portare l’azienda – ha concluso il presidente di Sezione – a non aver più ben presente quali sono i propri items e i propri obiettivi».



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Richiedi prestito online

Procedura celere