La caccia di Trump Jr divide il Veneto: “Attacchi strumentali” o “schiaffo alle nostre terre”?

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Ma il presidente Zaia prende tempo: “Non so nulla, qualcuno verificherà i fatti”

Pubblicato:04-02-2025 16:27

Ultimo aggiornamento:04-02-2025 16:27


VENEZIA – Per qualcuno è solo “un’aggressione prepotente” di chi pensa di “poter comprare ogni cosa”. D’altra parte, c’è chi parla piuttosto di “isteria mediatica” e di caccia alle streghe. Non si placano, soprattutto in Veneto, le polemiche della “sparata” di Donald Trump Jr nei panni di cacciatore in laguna veneziana, dopo la denuncia sui social del consigliere regionale Andrea Zanoni che ha anche annunciato un’interrogazione sulla battuta venatoria a cui il figlio del presidente Usa avrebbe partecipato, violando specie protette.

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FORMAGGIO (FDI): “LA SOLITA CACCIA ALLE STREGHE DELLA SINISTRA, ORGOGLIOSI DEL NOSTRO TURISMO VENATORIO”

“Siamo fieri che Donald Trump Jr., pur avendo infinite possibilità di scelta negli Stati Uniti, abbia deciso di venire nel nostro Veneto per vivere un’esperienza unica. Questo dimostra l’attrattività della nostra Regione e il valore delle nostre tradizioni”. Firmato Joe Formaggio, consigliere regionale di Fratelli d’Italia in Veneto, che interviene così, in una nota, sulle polemiche per l’avvistamento di Donald Trump Jr., nei panni del cacciatore, nella laguna veneta.
Pertanto “è inaccettabile che la sinistra continui con la solita caccia alle streghe contro chi, come Trump, ha legittimamente vinto le elezioni e rappresenta un modello di leadership e valori per milioni di persone nel mondo”. “E’ importante non politicizzare la vicenda– chiarisce il consigliere regionale- Non possiamo accettare che una visita privata diventi un pretesto per attacchi strumentali contro Trump Jr. Se ha operato nel rispetto delle regole, come sembra essere il caso, non c’è motivo per questa isteria mediatica. La caccia è una tradizione millenaria, radicata nella nostra cultura, e chi la pratica in modo responsabile deve essere tutelato, non attaccato”.
Formaggio sottolinea anche “il valore che il turismo venatorio porta al territorio, Trump Jr. ha scelto il Veneto, una terra straordinaria per le sue bellezze e tradizioni, contribuendo a promuovere la nostra Regione nel mondo. Piuttosto che demonizzare questa scelta, dovremmo valorizzare il turismo venatorio come risorsa per l’economia locale e per la cultura”. Dunque, “la Sinistra la smetta di usare ogni pretesto per attaccare Trump e la sua famiglia. Questi attacchi non sono altro che il riflesso di una politica che non sa riconoscere il successo e la legittimità di chi ha saputo vincere e rappresentare un modello di valori”.

Luca Zaia ha visto il video in cui Trump junior spara a specie protette nella Laguna di Venezia e senza il patentino? “Di sfuggita…”. E quindi, che ne pensa? “Figuratevi se vado a commentare una roba di cui non so nulla”. Ma oggi c’è anche un esposto del consigliere regionale dei Verdi Andrea Zanoni, sul comportamento del figlio del presidente Usa… “Non so nulla”. Eppure i fatti sarebbero accaduti in una zona precisa, e alla Regione una interrogazione chiederà conto della cosa. “Ripeto non ne so nulla e non rispondo nulla: non so neanche dove si sia verificato” il fatto, insiste Zaia incalzato dai cronisti a margine di una conferenza stampa. Cronisti che tentano un’ultima volta: e se fosse tutto vero? “Non conosco i fatti e vedremo di capire i fatti, poi ci sarà qualcuno che verificherà se le leggi sono state rispettate oppure no, non spetta a me questo”, si limita a dire il presidente del Veneto.

ARTURO LORENZONI (GRUPPO MISTO): “LE REGOLE VALGONO PER TUTTI, NE DOVRÀ RISPONDERE”

“La battuta di caccia del figlio di Donald Trump in un’area tutelata la valuto alla stregua di un’aggressione prepotente di chi crede di poter comprare qualsiasi cosa”. Lo dichiara il consigliere regionale Arturo Lorenzoni, portavoce dell’opposizione, sostenendo “il collega Andrea Zanoni, che ha annunciato un esposto alla magistratura”.
Le regole “devono valere per tutti– afferma ancora- se lo avesse fatto qualsiasi altra persona, e non il figlio di Trump, sarebbe stata un’azione da condannare ugualmente. Ora, giustamente, sarà tenuto a rispondere alle autorità preposte. Cacciare in laguna infrangendo le leggi in vigore, peraltro in un luogo che per definizione è protetto, e poi mettere il video sul web, significa non avere il benché minimo rispetto della fragilità di quel particolare ambiente- evidenzia Lorenzoni in un comunicato- un atteggiamento arrogante, il suo, e bene ha fatto Zanoni a togliere il velo rispetto ad un fatto che è stato come uno schiaffo dato alle nostre terre, da salvaguardare ad ogni costo”.

(Fonte immagine di apertura: foto presa dal profilo Fb di Andrea Zanoni)

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