Il governatore veneto Luca Zaia ribadisce le sue riserve sulla diga: «Ci sono posizioni negative della Regione e penso che verranno consolidate»
Sulla diga del Vanoi Luca Zaia non cambia prospettiva. Affidando sempre ai tecnici il pallino per verificare l’opportunità o meno di realizzare l’invaso a cavallo tra il territorio trentino e veneto. «I tecnici si sono già espressi negativamente» ribadisce il governatore veneto. Che non sembra immaginare grosse variazioni rispetto a una direzione che pare già indicata: «Siamo parte di una conferenza dei servizi — spiega Zaia — e vorrei ricordare che ci sono delle procedure da rispettare. Non è che il politico può andare a dire “questo sì, questo no”, altrimenti torniamo alla preistoria». Di qui la conclusione. Netta: «Vi sono posizioni negative da parte della Regione e penso che queste posizioni verranno consolidate».
Il progetto
Parole che richiamano, di fatto, quanto il governatore aveva espresso già a ottobre, nel pieno del dibattito pubblico sull’opera. «L’unica cosa che può fare la politica — aveva detto allora Zaia — è ribadire la pretesa che siano valutate fino in fondo le certezze di sicurezza totale. Per quel che riguarda la politica, il progetto non deve essere autorizzato se non c’è la certezza matematica. E a me sembra che certezze matematiche non ce ne siano».
Insomma, a sentire Zaia il serbatoio del Vanoi sembrerebbe destinato a rimanere un progetto del Consorzio di bonifica Brenta, senza ulteriori sviluppi. Come del resto vorrebbe il governatore Maurizio Fugatti, che in questi mesi ha ribadito più volte la contrarietà della Provincia. Inviando al consorzio anche una diffida «dal compiere ulteriori attività volte alla progettazione e realizzazione di opere che interessino il territorio della Provincia autonoma di Trento in violazione delle disposizioni normative e degli strumenti di programmazione e pianificazione vigenti».
Le polemiche in Trentino
Diffide e azioni che però non hanno placato le polemiche in Trentino. Alimentate anche dal voto in consiglio regionale veneto di una proposta di mozione del Pd per fermare la realizzazione della diga del Vanoi: documento bocciato, con la Lega divisa, Fratelli d’Italia e Forza Italia astenuti. «Visto ciò che è accaduto in questi giorni — è stata la sollecitazione di Alessio Manica (Pd) — chiediamo ancora una volta alla giunta di far valere con forza e con tutti gli strumenti a propria disposizione la posizione di netta contrarietà espressa dal consiglio provinciale, dalle amministrazioni locali ed in particolare dai cittadini del Vanoi e del Primiero. Non siamo disposti ad accettare che ci sia chi, da fuori, tenti di imporre decisioni che sono dannose per la popolazione e per la tutela del nostro territorio». A rispondergli, la consigliera della Lista Fugatti Antonella Brunet: «La diga non si farà. E non si farà proprio perché la Provincia ha espresso il suo diniego in ogni sede, da ultimo per mezzo di un inequivocabile comunicato stampa del 9 novembre 2024 con cui la Provincia ha evidenziato tutte le ragioni per cui tale opera costituisce uno sfregio ambientale ed un attentato alla sicurezza dei cittadini».
Rimane il fatto che il Consorzio di bonifica Brenta, nel suo documento conclusivo del dibattito pubblico, ha indicato una strada ben diversa, assicurando l’intenzione di voler andare avanti nella progettazione dell’invaso, seguendo l’ipotesi giudicata più idonea.
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