di Massimiliano Nerozzi
Lo scambio di messaggi con il cronista emergerebbe dall’analisi dei telefonini da parte dei poliziotti della sezione investigativa
Le cose, per i poliziotti della sezione investigativa di Torino dello Sco, stavano così: «Il gruppo capeggiato da Ferrara contava di ottenere il rinnovo dell’evento Cioccolatò attraverso l’appoggio del giornalista Luca Ferrua (non indagato, ndr)»; e per questo «Ferrara proponeva di corrispondergli 10k (diecimila euro), ma solo nel caso riuscisse in maniera concreta a far ottenere il rinnovo dell’evento prima dell’inizio dell’edizione 2023». È quanto emerge dall’analisi dei telefonini di alcuni degli indagati dell’inchiesta che ruota attorno all’imprenditore Francesco Ferrara, arrestato il 10 giugno 2024 per presunte estorsioni e sequestri (e ora ai domiciliari).
L’indagine, coordinata dal pubblico ministero Manuela Pedrotta e appena chiusa, ha un altro filone che ipotizza la turbativa d’asta e si intreccia con l’inchiesta della collega Elisa Buffa, su un presunto giro di favori ed eventi di food, nella quale Ferrua è indagato.
I messaggi whatsapp
Diversi gli elementi di prove, secondo gli investigatori: «Venivano riscontrate molteplici richieste di denaro da parte di Ferrua attraverso i messaggi whatsapp». Soldi che — è l’ipotesi d’accusa — avrebbero portato indubbi vantaggi: «Ferrara inoltrava nella chat del gruppo i messaggi che aveva ricevuto da Ferrua, attraverso i quali emergevano le pretese di denaro in cambio del suo intervento con la P.A. (pubblica amministrazione, ndr) finalizzato al rinnovo della manifestazione Cioccolatò». Tant’è che si sarebbe intavolata una trattativa: «Madoglio (altro indagato, ndr) — scrivono i poliziotti nella nota depositata il 13 dicembre 2024 — sempre più scettico sulla collaborazione con il giornalista, inoltrava i messaggi ricevuti da Ferrua, dove emerge chiaramente una minaccia velata». Ovvero, un messaggio dell’allora direttore de Il Gusto per «far capire che per quest’ultima edizione di Cioccolatò, non sarebbe stato conveniente avercelo contro».
«Quel giornalista ha potere»
Nello specifico: «Mi sembra chiaro — era il testo del messaggio — che il mio apporto per l’evento non vi interessa più…sono certo che farete un buon lavoro in un’edizione decisiva come questa…un grande in bocca al lupo». Nessun dubbio, per gli inquirenti: «La minaccia è certamente percepita come tale da Ferrara che scrive: “L’ultimo messaggio è una minaccia”». Così, l’imprenditore «decideva suo malgrado di riallacciare i rapporti con Ferrua, “lo dobbiamo recuperare”». Di più: un altro componente del gruppo, «oltre alla minaccia percepisce una richiesta estorsiva e lo rappresenta attraverso un vocale». Al che, «Ferrara conferma che si tratta di una richiesta estorsiva dicendo che Ferrua “ha potere”, il potere di denigrare e distruggere chiunque attraverso la comunicazione di articoli di giornale».
Morale, la trattativa proseguirà, visto che Madoglio scrive al giornalista «le cose che vorrebbero ottenere grazie alle sue influenze con soggetti della P.A.». Dunque, «a Firenze l’organizzazione della Fiera del cioccolato e l’assegnazione dell’organizzazione dei mercatini di Natale a Torino, edizione 2023». Ferrua «rispondeva in maniera affermativa, lasciando palesare che attraverso il suo potere in tema di comunicazione e le sue influenze sarebbe stato in grado di far assegnare loro gli eventi richiesti».
L’assessore Chiavarino
Agli agenti dello Sco (il Servizio centrale operativo della polizia) non resta che tirare le somme: «Appariva sempre più evidente l’ipotesi di cui all’articolo 346 bis del codice penale (traffico di influenze illecite, ndr)»; poiché «le relazioni tra il mediatore Ferrua e la P.A., al momento solo vantate in seguito emergeranno essere effettivamente utilizzate, in particolare con Paolo Chiavarino, assessore comunale al Commercio e ai mercati (non indagato, ndr), ovvero l’ufficio competente per assegnare l’evento dei mercatini di Natale edizione 2023». Le chat rivelano come Ferrua raccontasse «che già l’anno prima lo stesso assessore, grazie alla sua intermediazione, si era offerto di intervenire in loro favore».
Non è tutto: nel frattempo Ferrara «intratteneva contatti con un tecnico dell’assessorato comunale ai Grandi eventi, la cui utilità al sodalizio era riferita alla potenziale installazione di una ruota panoramica abbinata agli eventi in piazza, Cioccolatò e Mercatini di Natale». Proprio la ruota panoramica è l’altro business cui punta il gruppo che, a fine luglio 2023, si agita dopo i primi articoli sull’argomento de La Stampa, temendo «che la pubblicazione fosse stata pilotata al fine di favorire una diversa compagine interessata all’installazione». Ma Ferrua tranquillizzò tutti: «Avendo contezza dell’interesse di Ferrara per la ruota panoramica, dava la propria disponibilità a mediare con la P.A.». E, «nella circostanza, paventava un incontro con l’assessore comunale ai grandi eventi Domenico Carretta (non indagato, ndr), contestualmente chiedeva “vediamoci”, verosimilmente inteso a ricevere l’eventuale compenso per tale mediazione».
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