“Noi linfa vitale della politica. Premierato? Siamo critici”

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 


Giuseppe Gargani da due anni presiede l’Associazione Ex Parlamentari. Un gruppo esclusivo ma trasparente. Operativo ma non oneroso. «Vitale», tiene a precisare. E così appare agli occhi del cronista che prende parti ai lavori della loro assemblea. Non è – e non vuole essere – un gruppo di reduci. Di combattenti, però, sì.

La palestra

Ne fanno parte 1800 iscritti, hanno diritto a prenderne la tessera gli ex deputati ed ex senatori di ogni provenienza. Anche con una sola legislatura alle spalle. E se l’età media è di 68 anni, non sono pochi i casi di parlamentari con una sola legislatura alle spalle che trovano nell’organismo la migliore delle palestre per tenersi in forma. Dove studiare, fare relazioni e rimettersi in gioco, forti di una capacità di elaborazione non indifferente. Vi sono decani della storia istituzionale della Prima Repubblica e giovani – anche giovanissimi – ex deputati M5S e Lega che dopo la generosa infornata del 2018 sono rimasti fuori dal Palazzo. «L’associazione mai come in questo periodo deve difendere la democrazia. Tutte le associazioni europee hanno la funzione di difendere il parlamentarismo. Avremo un ruolo attivo, anche critico, quando serve. Sul premierato, ad esempio, siamo critici».

Ma è più che altro sullo studio delle leggi e sulla valutazione delle politiche pubbliche – nelle sue declinazioni attuative – che l’associazione dà il suo contributo vitale. Mercoledì 29 ha riunito negli uffici del Senato di piazza Capranica, a Roma, la sua assemblea. Introdotta da una applaudita relazione dell’ex senatore socialista Giampaolo Sodano, già direttore Rai. Seguita da un excursus della storica Simona Colarizi e da una autentica lectio magistralis del filosofo Sebastiano Maffettone. E poi il politologo Angelo Panebianco, editorialista del Corriere. Sergio Bellucci, uno dei più grandi esperti di Intelligenza Artificiale. Diego Fabbri, l’analista geopolitico – e direttore di Domino – che tiene una relazione su “La fine di Yalta e i nuovi confini tra guerre e monete”.

Prestito personale

Delibera veloce

 

Il Senato diventa un senato accademico, per un giorno. Una Arcadia delle idee dal respiro profondo, con una pioggia di stimoli che si riflettono nello specchio del tempo. In sala un centinaio di ex legislatori che prendono appunti, si confrontano, poi sciamano a confabulare nei drappelli appena fuori dalla porta. Almeno tre generazioni di ex parlamentari si mescolano tra loro. C’è Antonello Falomi, che proviene dal Pci ed è stato per anni uno dei motori dell’associazione. Ci sono gli ex della Margherita, capitanati dall’energica ex senatrice Cinzia Dato, che commentano l’intervista di Dario Franceschini sul centrosinistra disgiunto. Si alterna tra social e strette di mano l’ex sottosegretaria – con delega al Pnrr – Dalila Nesci, classe 1986: ha lasciato il M5S ma non la politica. Come nessuno, in quella sala.

L’analisi di Sodano è convincente: «La memoria è strettamente connessa alla costruzione del futuro. La storia è il terreno in cui affondano le radici di una solida coesione sociale. Il passaggio che stiamo vivendo dall’economia industriale a quella digitale ha aperto una fase di transizione che rischia di mettere in grande difficoltà le istituzioni. La “rappresentanza”, che è il caposaldo della democrazia parlamentare, non ha più significato per molti cittadini, che disertano le urne: la democrazia è a rischio quando viene meno la partecipazione degli elettori. Fenomeni nuovi e complessi hanno investito la nostra società: l’invecchiamento della popolazione, i nuovi poveri, la fragilità della condizione giovanile, la finanziarizzazione dell’impresa, ed infine la crisi della globalizzazione e la rivoluzione digitale. Su questo inedito contesto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha più volte richiamato l’attenzione dei cittadini e delle istituzioni e quindi l’associazione degli ex parlamentari vuole, con la propria autonoma iniziativa, portare un contributo alla riflessione che, partendo dalle nostre radici, affronti i temi del presente con un programma di attività di studio e di ricerca come il lavoro che ci apprestiamo a fare».

Se la politica corre dietro all’emergenza, al caso del giorno, alle scadenze obbligate, eludendo i punti-chiave e deludendo gli elettori, l’analisi più lucida può ritrovarsi nell’eterno presente di questi testimonial delle istituzioni, questi influencer della storia. E le grandi riforme che ci attendono? L’autonomia differenziata, il premierato, la proposta di Marattin sull’Assemblea nazionale che può riassumere in una Camera sola le due ali identiche del Parlamento? Al seminario dell’associazione Ex Parlamentari ne ha parlato Cesare Mirabelli, l’ex Presidente della Corte Costituzionale. E ci torna con il Riformista il presidente Gargani. «I Costituenti – dichiara – avevano costruito le due Camere perché erano diverse: una proporzionale, l’altra maggioritaria. Da eleggere con scadenze diverse. Averle rese identiche ne ha sminuito il peso. Ma bisogna mantenere il ruolo centrale del Parlamento, così come dice la Costituzione».

Avatar photo

Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link