Libano: cambio al comando del contingente italiano di Unifil – Notizie

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La brigata “Sassari” ha ceduto il
comando dell’operazione “Leonte” alla brigata “Pozzuolo del
Friuli” nell’ambito della missione Unifil, la forza delle
Nazioni Unite schierata nel sud del Libano.

   
Il passaggio di consegne tra il comandante della “Sassari”,
generale Stefano Messina, e il comandante della “Pozzuolo del
Friuli”, generale Nicola Mandolesi, si è svolto oggi presso la
base “Millevoi” di Shama, durante una cerimonia presieduta dal
capo missione e comandante di Unifil, il tenente generale
spagnolo Aroldo Lázaro Sáenz. Alla cerimonia hanno partecipato
anche l’ambasciatore d’Italia in Libano, Fabrizio Marcelli, il
capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano,
e autorità civili e militari libanesi.

   
Portolano, dopo aver portato il saluto del ministro della
Difesa Guido Crosetto, ha rimarcato che dall’inizio
dell’operazione italiana “Leonte” nel 2006, circa 29.000
militari italiani hanno operato in Libano. Nel rivolgersi agli
uomini e alle donne del settore Ovest di Unifil Portolano ha
espresso “profonda gratitudine e riconoscenza per i risultati
ottenuti sul campo e ha sottolineato, con orgoglio, che la
grande professionalità, il profondo equilibrio e l’assoluta
imparzialità tra le parti, uniti alla sensibilità nei confronti
della popolazione mostrati sempre anche nei momenti più
difficili, sono la carta d’identità delle Forze Armate italiane,
riconosciute e apprezzate da tutti fra i migliori ambasciatori
dell’Italia”.

   
Il generale Lázaro ha espresso sentimenti di profonda stima e
ammirazione nei confronti del contingente italiano: “In questi
sei mesi avete affrontato numerose sfide e rischi con una
dedizione incrollabile. Grazie all’adozione di misure preventive
e a un costante impegno per la sicurezza e la protezione del
personale e delle basi Onu, avete garantito il successo della
missione Unifil. In un contesto in continua evoluzione, avete
dimostrato una straordinaria capacità di adattamento,
riflettendo un alto livello di professionalità in ogni fase
della missione. Grazie ai vostri sforzi, la missione è stata
portata a termine, lasciando un impatto duraturo sulla pace e
sulla stabilità nel sud del Libano”.

   
Il generale Messina ha tracciato un bilancio dei sei mesi di
mandato del contingente multinazionale a guida brigata
“Sassari”, segnato dall’offensiva lanciata a fine agosto dalle
forze di difesa israeliane per prevenire attacchi da parte delle
milizie di Hezbollah, dal conflitto su larga scala che ha
minacciato la stabilità dell’intera regione e dal cessate il
fuoco entrato in vigore a fine novembre, per consentire ai
civili di entrambi i lati della “blue line” di tornare in
sicurezza alle proprie terre e case: “Durante questo difficile
periodo i caschi blu italiani e del settore Ovest di Unifil sono
rimasti saldi nelle loro posizioni, mostrando incrollabile
dedizione e una ferrea volontà di rispettare il mandato della
Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Tutti
insieme abbiamo affrontato le conseguenze degli attacchi diretti
alle nostre basi, che hanno provocato il ferimento di numerosi
peacekeepers. Ma non ci siamo mai tirati indietro. La nostra
risposta è stata ferma e inequivocabile, sempre guidata dal
principio fondamentale di operare con imparzialità e
trasparenza, nel pieno rispetto del mandato affidatoci dalla
comunità internazionale. La nostra missione non è mai stata
quella di scegliere da che parte stare, ma di essere una forza
di pace al servizio della stabilità del Libano.”
Messina ha anche ricordato l’impegno continuo del
contingente italiano nel monitoraggio del cessate il fuoco,
nella cooperazione con le forze armate libanesi per garantire la
sicurezza e la stabilità dell’area e nel supporto alla
popolazione locale, con interventi mirati di cooperazione
civile-militare, specialmente a favore degli sfollati delle zone
di confine del Libano meridionale: “Nonostante il fragore della
guerra – ha concluso Messina – la bandiera delle Nazioni Unite
ha continuato a sventolare con orgoglio e determinazione,
simbolo di speranza per tutti coloro che credono che la pace in
Libano sia sempre possibile.”
La “Pozzuolo del Friuli”, alla sua settima missione in
Libano sotto i colori Onu, ha assunto ufficialmente il comando
del settore Ovest di Unifil, dove operano 3.800 caschi blu
provenienti da 17 dei 48 paesi contributori alla missione. Del
contingente multinazionale fanno parte 1.000 militari italiani,
di cui 700 appartenenti alla “Pozzuolo del Friuli”.

   

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