Le clamorose bufale su Guarascio tra Cosenza e Reggina

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Microcredito

per le aziende

 


Dilagano bufale e fake news sull’asse calcistico CosenzaReggio Calabria. Due società in difficoltà, due tifoserie in subbuglio da anni, il contesto perfetto per alimentare favole, luoghi comuni, leggende metropolitane, disinformazione. E poi si mette anche il livello del “giornalismo” tra social, radio e blog a dare un briciolo di credibilità a queste fake news, in un pubblico che si divide tra tifosi disperati e creduloni patentati. Fatto sta che circola con insistenza la bufala – appunto – che vorrebbe l’imprenditore Eugenio Guarascio, attuale Presidente del Cosenza, interessato alla Reggina. Ma ovviamente è tutto falso.

La leggenda metropolitana è nata da un accostamento di livello intellettivo inferiore alla media dell’asilo nido. Forse inferiore persino a quello di cani e gatti. E’ bastato l’arrivo a Reggio Calabria, nei mesi scorsi, di Ecologia Oggi, l’azienda di raccolta e smaltimento rifiuti di Eugenio Guarascio, come vincitore del bando del servizio di raccolta urbana, per portare i nostri geniali intellettuali reggini a vedere Guarascio immediatamente alla guida della Reggina, soltanto perchè nel 2011 a Cosenza era successa una cosa simile. In un contesto diverso, con personaggi diversi, in un’altra città.

L’arrivo di Guarascio al Cosenza: cos’è successo nel 2011 e perchè non c’entra niente con la Reggina di oggi

Guarascio viene chiamato a risollevare il calcio a Cosenza nell’estate 2011, 14 anni fa, dopo il fallimento del club silano nei mesi precedenti. A coinvolgerlo è il Sindaco Mario Occhiuto, appena eletto primo cittadino della sua città. Occhiuto, fratello dell’attuale governatore regionale Roberto, coinvolge un gruppo di imprenditori “con responsabilità in questa città” e li convince ad investire nel Cosenza. Guarascio è il più forte economicamente (e non ha mai nascosto una certa passione per avere i riflettori puntati addosso) e quindi automaticamente diventa il leader. In ogni caso, con l’unico obiettivo di non deludere il Sindaco e mantenere buoni rapporti istituzionali a tutela dei suoi business milionari sul territorio. Altrimenti non lo avrebbe mai fatto. Mai Guarascio avrebbe investito nel calcio di sua spontanea volontà, senza la “richiesta” del Sindaco.

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Infatti per Guarascio il calcio non sarà mai qualcosa di importante. Riesce a risollevare il Cosenza, ma con enormi difficoltà e soltanto grazie a fortuite coincidenze fortunate. In questi 14 anni alla guida del Cosenza non farà mai investimenti importanti, pur avendo un patrimonio notevole che però – legittimamente – non ha alcuna intenzione di sperperare per far divertire qualche migliaio di tifosi e appassionati. Lo dimostrano i risultati: nei primi due anni non riesce neanche a vincere la serie D, ma nel 2013 ha il primo colpo di fortuna e viene ripescato evitando il terzo anno consecutivo in un torneo dilettanti di livello ridicolo, in quanto era la quinta serie nazionale. Dopo il ripescaggio, arriva 4° in classifica nella Seconda Divisione di Lega Pro (la vecchia Serie C2) ma nell’estate 2014 c’è la riforma dei campionati e quindi viene ammesso nella Lega Pro unica (serie C), dove il primo anno nel 2015 vince la Coppa Italia di Lega Pro, il primo trofeo nazionale della storia di un club calabrese, risvegliando per la prima volta l’entusiasmo del pubblico bruzio. Dopo due stagioni anonime, nel 2018 riesce addirittura ad ottenere la promozione in serie B riportando il Cosenza nella serie cadetta dopo 15 anni dall’ultima volta: decisiva la vittoria nella finale dei playoff contro il Siena.

Da quel momento, il Cosenza ha sempre militato in serie B per sette stagioni consecutive. Ma la fortuna è stata determinante per una squadra che è sempre rimasta nei bassifondi della classifica lottando disperatamente per salvarsi. Anzi. Nel 2021 il Cosenza retrocede, ma poi in estate viene ripescato per il fallimento del Chievo Verona. Per Guarascio è il secondo ripescaggio in otto anni (terzo se consideriamo quello del 2014 con la riforma della Lega Pro). Rimane in serie B ma continuerà ad avere enormi difficoltà: nei due anni consecutivi riesce a salvarsi soltanto nello spareggio playout, prima nel 2022 contro il Vicenza e poi nel 2023 contro il Brescia.

Lo scorso anno aveva provato ad alzare l’asticella, ma è stato un fallimento. E adesso è ultimo in classifica per distacco, con una pesante penalizzazione e una situazione che a inizio Febbraio è sportivamente tragica rispetto ad una retrocessione in serie C che sembra ormai inevitabile.

La storia di Guarascio a Cosenza è fatta di 14 anni di difficoltà enormi e tanti colpi di fortuna. Anche di momenti di gioia ed entusiasmo, da contestualizzare alla piazza di Cosenza (che in 100 anni di storia non ha mai raggiunto la serie A e ha disputato solo 26 stagioni in serie B, di cui 7 appunto proprio in questi ultimi 7 anni) e alle modalità con cui sono arrivate. Guarascio in 14 anni a Cosenza non è mai riuscito, neanche una volta e in nessuna categoria (neanche in D), a vincere un campionato. E’ stato ripescato due volte, in un’altra occasione ha beneficiato della riforma della Lega Pro, e i tre successi più importanti (la promozione in serie B e due salvezze in serie B) le ha ottenute soltanto agli spareggi di playoff e playout.

L’intenzione di Guarascio di “liberarsi” del Cosenza

Considerato un peso economico enorme e ormai anche una pubblica gogna mediatica, Guarascio da anni sta cercando in tutti i modi di uscire di scena dall’impegno – sempre più gravoso – del Cosenza calcio. I tempi di Occhiuto Sindaco sono lontani, il servizio di Ecologia Oggi funziona bene e ha appena vinto un nuovo bando pubblico fino al 2028, non c’è più alcun motivo per continuare a sperperare denaro per un gioco che non porta nulla. Il problema di Guarascio è trovare una valida alternativa che possa dare un futuro di successi al Cosenza, consentendogli di uscire di scena con dignità, a testa alta e lasciando un’eredità importante. Non ci è ancora riuscito. Il mondo del calcio è molto difficile e ad oggi Guarascio non ha ancora trovato una via d’uscita convincente, per sé e per il Cosenza.

La fake news su Guarascio alla Reggina

Appare chiaro, contestualizzando questo scenario, che mai e poi mai Guarascio possa avere alcun interesse ad altri club calcistici. E appare altrettanto chiaro, che mai e poi mai la Reggina potrebbe ambire ad un proprietario come Guarascio, che con enormi difficoltà e tanti colpi di fortuna è riuscito a far galleggiare il Cosenza per un decennio e non si capisce come e perchè potrebbe fare qualcosa di diverso a Reggio Calabria. Dove per i rifiuti ha vinto un bando pubblico a lungo termine, dove il Sindaco non si chiama Occhiuto (sigh!) e in 11 anni di governo della città ha collezionato tre fallimenti della Reggina senza mai riuscire a costruire una ripartenza seria, anzi, all’ultima occasione utile ha strappato una schedina con un sei al Superenalotto – per dirla alla Belardi – scegliendo Ballarino con cui la Reggina arranca da un anno e mezzo in serie D (ma lo aveva già fatto quando nel 2015 aveva fatto scappare Nick Scali). Insomma, se Guarascio è stato coinvolto nel Cosenza dalle istituzioni in una situazione in cui “non poteva rifiutare“, figuriamoci se fosse così pazzo da mettersi nei casini alla guida della Reggina senza che la politica glielo abbia mai chiesto, senza alcun motivo per farlo, senza che abbia alcuna responsabilità nei confronti di questa città, e a maggior ragione dopo l’esperienza di Cosenza – appunto – che lo ha particolarmente colpito al punto da portarlo a volersi allontanare al più presto dal mondo del pallone.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

No, Guarascio non è interessato alla Reggina e soltanto i soliti allocchi potevano credere a fandonie del genere. Tra l’altro iniziando subito a dipingerlo come il nuovo messia, dopo che fino alla diffusione di queste bufale lo accusavano (in modo totalmente ingiusto) di essere un “nemico di Reggio” per la storiella del ricorso della Lega di serie B contro la Reggina di Saladini che due anni fa voleva essere riammessa in serie B dopo che non aveva pagato l’iscrizione entro la scadenza federale.

La verità sul futuro della Reggina

In verità sulla Reggina ci sono stati numerosi interessamenti nelle scorse settimane. Su StrettoWeb abbiamo anche raccontato di un incontro a Roma dieci giorni prima di Natale con un rappresentante di uno studio di advisor impegnato come intermediario: sta ancora aspettando risposte da Ballarino, che ha troncato ogni rapporto e fermato sul nascere la trattativa. Ad inizio gennaio c’è stato un altro interessamento di un altro gruppo molto ambizioso che ha trovato le porte totalmente chiuse da parte dello stesso Ballarino, che intanto nell’arco di dieci giorni aveva prima annunciato pubblicamente che “la Reggina è in vendita” (48 ore dopo aver minacciato querele a StrettoWeb – poi mai fatte – nel maldestro tentativo di smentire la notizia della trattativa), e poi capovolto tutto dicendo che “tolgo la Reggina dal mercato” come se il club amaranto fosse una cassetta di patate che ad un certo punto decidi di riportarti a casa anzichè provare a venderle al miglior offerente.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Di certo, l’interesse c’è stato ed è arrivato da parte di grandi gruppi adeguati al calcio di oggi. Non parliamo di personaggi minimamente paragonabili a Guarascio (che pure ha una forza economica dieci, venti e forse cento volte superiore a quella di Ballarino), ma di figure con una solidità tale da consentire un progetto pluriennale che possa portare la Reggina lì dove merita, almeno in serie B, con tutto quello che comporta in termini di investimenti (parliamo di decine e decine di milioni di euro).

Di certo le trattative non si fanno via pec e mai nessun potenziale acquirente manderà a Ballarino una richiesta scritta. Tantomeno uscirà allo scoperto prima che sia già definito l’accordo. E di certo la Reggina non passerà mai in mani migliori finché rimarrà ostaggio di una proprietà così mediocre che non le consentirà un futuro di successi. Se a Cosenza Guarascio non vede l’ora di mollare un fardello come quello che significa avere una squadra da sette anni in serie B, a Reggio una proprietà con una disponibilità economica di gran lunga inferiore al punto da arrancare nei Dilettanti, continua ad arroccarsi su se stessa chiudendo le porte a tutti coloro che sono interessati e negando alla Reggina un futuro migliore.



Source link

Prestito personale

Delibera veloce

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link