Il bambino di 9 anni è rimasto ferito in un assalto missilistico nel luglio 2022. Ha riportato ustioni di quarto grado nel 45% della superficie corporea. Aveva incontrato il Papa nel 2023 durante un’udienza generale e nel 2024 durante la Giornata mondiale dei bambini, oggi è tornato in Vaticano con i rappresentanti di “Alliance Unbroken Kids”, alleanza nata in occasione del Summit sui diritti dei bambini per mettere in campo iniziative di sostegno in favore di quanti sono colpiti dai conflitti
Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
Le ustioni causate da un missile russo sul 45% del suo corpo per il piccolo Roman Oleksiv non sono più motivo di dolore, né di vergogna. Le porta, anzi, con fierezza, ma lo faceva già anche quando era costretto a indossare maschera, guanti e tuta di protezione che gli davano le sembianze quasi di un super eroe. D’altronde un po’ lo è un super eroe questo bambino che a 7 anni è sopravvissuto ad un attacco mortale – quello del 14 luglio 2022, al centro ucraino di Vinnytsia con missili da crociera “Kalibr” – che ha ucciso 28 persone e ne ha ferito più di duecento. Tra loro, Roman – appunto – e sua madre, morta in seguito. Lui invece ha riportato ustioni di quarto grado sulla schiena.
Il bimbo, 9 anni, oggi è arrivato in Vaticano dove ha abbracciato Papa Francesco per la terza volta. La prima era stata il 6 dicembre 2023, durante il baciamano dell’udienza generale in Aula Paolo VI, quando ha consegnato al Pontefice una lettera e poi si è alzato di scatto, con i suoi guanti e la sua maschera integrale azzurra, e si è stretto al collo di Francesco. La seconda è stata il 25 maggio 2024 durante la Giornata mondiale dei bambini.
Un’Alleanza per i più fragili
Oggi Roman è stato ricevuto in udienza con la delegazione di “Alliance Unbroken Kids”, iniziativa nata ufficialmente ieri, 2 febbraio, a Roma, in occasione del Summit internazionale sui diritti dei minori in corso in Vaticano. Ne fanno parte la Confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia, la Fondazione Unbroken, che si occupa di dare sostegno alle persone coinvolte dal conflitto in Ucraina, e la Fondazione 5P Europe, movimento che promuove la pace nel mondo. Ieri a San Salvatore in Lauro hanno siglato un accordo di collaborazione per mettere in campo iniziative di sostegno, materiale e psicologico, in favore di quanti sono devastati nel corpo e nell’anima dalle guerre.
Udienza in Vaticano
Il Papa ha ricevuto il gruppo nell’Auletta dell’Aula Paolo VI, prima dell’udienza ai pellegrini dei Paesi nordici. A Francesco i diversi rappresentanti dell’Alleanza hanno mostrato un video dal pc con i progetti, hanno poi portato libri e disegni. Roman, invece, non aveva niente in mano ma aveva solo le sue mani, libere dai guanti, e il suo volto, finalmente scoperto, che non ha esitato a poggiare sulla spalla del Papa.
Dalla morte alla vita
Un fotogramma di grande commozione considerando che, per le condizioni in cui è arrivato da Vinnytsia alla First Lviv Territorial Medical Association, clinica con una delle più grandi unità ustionati nell’Ucraina occidentale, il bambino non sembrava che riuscisse a sopravvivere. Lo dicevano anche i medici che lo hanno preso in cura e lo hanno subito ricoverato in terapia intensiva. In Germania, nell’ospedale universitario di Dresda, dove era stato trasportato da una squadra di paramedici, Roman Oleksiv ha subito operazioni tre volte a settimana: rimozione dei tessuti non vitali, sostituzione del timpano, trapianti di pelle. A Dresda ha aperto piano piano gli occhi e ha mosso i primi passi. Da allora non si è più fermato, la sua storia è stata protagonista anche di un episodio, Children of War, della serie Ukraine on fire. E dall’Ucraina Roman è tornato a Roma e con la sua sola presenza, con la sua stessa vita e con la spontaneità di gettarsi al collo del Papa restituisce speranza a tanti coetanei ancora vittime di quella che il Papa, stamattina al Summit, ha denunciato come la “criminalità della guerra”.
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