“gravi comportamenti da parte di detenuti pericolosissimi”. La denuncia

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Il SAPPe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) fa sapere che:

“non può stare a guardare con passività il declino annunciato, visto che l’Amministrazione Penitenziaria sembra sottovalutare le serie difficoltà operative della Polizia Penitenziaria, poiché sembrerebbe aver deciso di riaprire due reparti detentivi ristrutturati e la Sala Regia senza aver adeguatamente rimpinguato il necessario organico della Polizia Penitenziaria appartenente al ruolo Agenti/Assistenti maschile.

L’apertura di questi reparti e della Sala Regia per il Segretario regionale Saverio Brienza , senza il necessario personale di polizia, è un provvedimento scellerato e azzardato da parte di chi lo dispone, poiché senza rendersi conto delle grave criticità e miope dei rischi a cui si va incontro, risulterà un inesorabile ed ulteriore flop dell’Amministrazione Penitenziaria.

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Se la scelleratezza dovesse concretizzarsi così come l’Amministrazione Regionale (P.R.A.P. Puglia e Basilicata) ha preannunciato, chi governa l’istituto penitenziario dovrà affrontare gravissime problematiche in termini di gestione del personale e conseguenti rischi per la sicurezza interna al carcere, che potrebbe addirittura riflettersi anche su quella esterna.

E’ per questo motivo che il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria chiede anche l’attenzione del Sig Prefetto di Potenza, per fare il punto reale sulla situazione e prendere cognizione della gravità in tema di sicurezza pubblica e dei rischi ricorrenti nel momento in cui la Casa Circondariale di Potenza non potrà più garantire la necessaria tenuta in termini di sicurezza, proprio a causa di una grave carenza consistente in diverse decine di unità appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria maschile, significando che pur avendo recentemente assegnato all’Istituto di Potenza dieci unità femminili, al netto delle trasferite ne restano soltanto otto, è noto che il personale femminile non può essere impiegato in settori con presenza detentiva maschile, pertanto il problema, nella sostanza resta.

In perfetta contrapposizione, conclude Brienza, non è una novità quella che la Casa Circondariale di Potenza ospita un numero eccessivo di detenuti provenienti da altri Istituti pugliesi allontanati per motivi di sicurezza dal Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per la Puglia e Basilicata, poiché resosi responsabili di azioni violente e aggressive nei confronti del personale penitenziario, tanto da gravare ulteriormente sulla gestione complessiva della struttura carceraria.

Anche a Potenza, infatti, non sono mancati gravi comportamenti da parte di detenuti pericolosissimi e per noi del SAPPE, allo stato attuale la Casa Circondariale di Potenza è un istituto ad alto indice di vulnerabilità e l’apertura di due reparti detentivi ristrutturati e della Sala Regia, senza personale comporterà un ulteriore aggravio che rifletterà inesorabilmente sulla sicurezza complessiva, ma nei dettagli verranno a mancare importanti presidi sia all’interno dei reparti detentivi, così come la riduzione dell’entità delle scorte che provvedono alle traduzioni dei detenuti presso le aule di giustizia per la celebrazione dei processi e presso le strutture sanitarie per svolgere gli accertamenti diagnostici ai detenuti, che durante tali circostanze di fragilità operativa potrebbero approfittare per porre in essere azioni turbative e pericolose anche all’esterno del carcere.

L’amministrazione Penitenziaria ha fino ad ora sottovalutato tali rischi, tanto che in questi ultimi anni non ha mai provveduto a far recuperare alla Casa Circondariale di Potenza il personale che nel frattempo è stato collocato in pensione, fino a raggiungere una percentuale sotto organica spaventosa, ormai del 40% , e nonostante questo, il Provveditorato competente per territorio, ha continuato a disporre supporti operativi da parte della Polizia Penitenziaria di Potenza verso altre sedi del Distretto Puglia e Basilicata, rimanendo inascoltato il nostro disappunto in merito.

Il SAPPe conferma lo stato di agitazione proclamato unitamente ad alte sigle sindacali rappresentative della Polizia Penitenziaria e conferma che in caso di apertura dei reparti, si mobiliterà nelle forme previste per far sentire questo urlo di allarme, che pare nessuno vuol ascoltare, almeno fino a quando non accadrà (speriamo mai) qualcosa di grave.

Pieno sostegno di Donato Capece, segretario generale del SAPPE, all’iniziativa del SAPPE Basilicata.

Il leader nazionale del SAPPE, che nelle prossime settimane sarà in visita nelle carceri lucane, esprime solidarietà ed ha parole di apprezzamento per la professionalità, il coraggio e lo spirito di servizio dimostrati dai poliziotti penitenziari di Potenza: “Tutti i giorni i poliziotti penitenziari devono fare i conti con le criticità e le problematiche che rendono sempre più difficoltoso lavorare nella prima linea delle sezioni delle detentive delle carceri, per adulti e minori. Si adottino con urgenza provvedimenti necessari per salvaguardare la sicurezza del carcere di Potenza e delle altri sedi lucane”, evidenzia.

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“Gli Agenti di Polizia Penitenziaria devono andare al lavoro con la garanzia di non essere insultati, offesi o – peggio da una parte di popolazione detenuta che non ha alcun ritegno ad alterare in ogni modo la sicurezza e l’ordine interno.

Non dimentichiamo che contiamo ogni giorno gravi eventi critici, episodi che vengono incomprensibilmente sottovalutati dall’Amministrazione Penitenziaria “, conclude Capece.





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