Centomila giovani hanno lasciato la Calabria in dieci anni

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L’inoppugnabile dato lo spiattella la Cgia di Mestre nel suo report settimanale. In dieci anni la Calabria ha visto emigrare centomila giovani tra i 15 e i 34 anni. E il dato per provincia segna i residenti nei nostri capoluoghi come ultimi d’Italia. Un macroindicatore accettato passivamente come le foglie di albero che cadono in autunno senza nessuno che ne discuta seriamente o affronti il problema. Questione complessa senza dubbio, ma che andrebbe affrontata di petto nel capire come invertire il fenomeno e soprattutto valorizzare i talenti, considerato che la globalizzazione ti permette di cercare il tuo altrove a Seattle o a Tokio. Forse per capirci è meglio raccontare una storia esemplare. Quella di Martina Delicato, 25 anni, che sfugge alle ricerche dei numeri perché la sua formazione l’ha fatta in giro da tempo, ma se vai sui suoi profili social trovi la foto dello stadio Marulla e del Cosenza calcio, una panoramica alla confluenza di Crati e Busento e la laureata calabrese è anche iscritta alla pagina dei terroni che le feste natalizie le trascorrono al Sud.

La storia di Martina

Martina si è laureata in Lombardia in mediazione linguistica con il massimo dei voti discutendo la tesi in inglese e francese. La specialistica l’ha conseguita a Teramo studiando Politiche internazionali e della sostenibilità ancora con il massimo dei voti. Si è fatta notare Martina ed è stata selezionata tra i mille talenti che si sono distinti per la loro carriera universitaria selezionati con molto rigore da 35 docenti di fama internazionale guidati dall’ex ministra dell’Istruzione Stefania Giannini incaricati di cercare buoni cervelli dalla Fondazione Italia-Usa in collaborazione con l’Ice. Lo scorso 14 gennaio la cerimonia alla Camera dei deputati e oltre alla pergamena Martina ha ricevuto una borsa di studio che le garantisce la partecipazione gratuita all’Executive master di alta formazione in “Leadership per le relazioni internazionali e il made in Italy”. Iniziativa dell’Onu che mette a disposizione come docenti ministri, diplomatici, imprenditori di successo.

Il legame con la Calabria

Quanto sappiamo in Calabria di Martina, delle sue capacità? Nulla. Potremmo sfruttare le sue conoscenze e capacità per gestire i migranti che Prodi vorrebbe mandare in Calabria e che Mimmo Lucano vuole accogliere con un progetto europeo come ha illustrato sabato scorso nella sede della stampa estera a Roma assieme a Luigi Manconi e ad Agazio Loiero. E per non essere ideologici quanto potrebbe essere utile Martina nella gestione dei medici cubani che si è brillantemente inventato il presidente Roberto Occhiuto? Abbiamo chiesto a Martina se c’è la Calabria nel suo futuro prossimo e lei ci ha risposto: «Cosenza è la città dei miei genitori e dei miei nonni. Ancora oggi, nella loro casa, spesso mi rifugio, mentre il mio futuro lo costruisco un passo alla volta includendo la mia meravigliosa terra».

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Dall’emigrazione del Novecento a quella di oggi

Per questo dovremmo creare opportunità di attrazione per calabresi oriundi e nativi da impiegare con noi e in mezzo a noi. Dalla grande emigrazione del Novecento quanti ritorni hanno migliorato i nostri territori. Mio padre emigrò negli anni Trenta in Argentina in fuga dal fascismo e dalla povertà. Quando tornò negli anni Cinquanta conosceva tre lingue e il mondo. Si inserì nella nascente e imberbe impresa turistica locale dirigendo alberghi a Lorica, Corigliano e Castrovillari. A fine Ottocento a soli 13 anni Giovanni Zicarelli partì da Spezzano della Sila per raggiungere il papà negli Stati Uniti. Fece esperienze nelle fonderie che mai avevamo visto dalle nostre parti. Quando torna nel 1921 apre le Fonderie Zicarelli che hanno segnato la storia industriale di Cosenza. Oppure Pietro Garofalo emigrato nel 1912 negli States che risparmia dollari gestendo un biliardo nel Bronx e poi decide di tornare nella sua Rende per aprire il Cinema Santa Chiara. Si parte per poi tornare tra la tua gente valorizzando la tua esperienza. Questo ci racconta il successo di Martina Delicato, oriunda cosentina di 25 anni che vorremmo veder tornare in Calabria per vivere meglio insieme ai nostri giovani da far diventare la classe dirigente del futuro. (redazione@corrierecal.it)

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