Sconcerto delle associazioni per le dichiarazioni di Trump sul disastro aereo di Washington

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Sconcerto delle associazioni per le dichiarazioni di Trump sul disastro aereo di Washington

Sconcerto delle associazioni delle persone con disabilità per le dichiarazioni di Trump sul disastro aereo di Washington. Fish: “Gravi e irricevibili”. CoorDown: “Resisteremo”

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31 gennaio 2025

ROMA – Fish (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con disabilità e famiglia)- on una nota- esprime profonda indignazione e sconcerto per le dichiarazioni rilasciate da Donald Trump, in cui sostiene che le politiche per la diversità degli Stati Uniti hanno portato all’assunzione di persone con disabilità fisiche o psichiche non qualificate per i controllori di volo. L’ex presidente degli Stati Uniti ha inoltre insinuato che solo individui “altamente intelligenti e psicologicamente superiori” dovrebbero ricoprire tali ruoli. Si tratta di affermazioni gravi, inaccettabili che vanno rispedite immediatamente al mittente. L’accostamento tra la condizione di disabilità e incompetenza non solo è falso- sottolinea Fish- ma alimenta pericolosi stereotipi che minano decenni di battaglie per il riconoscimento delle competenze e del valore delle persone con disabilità nel mondo del lavoro e nella società. Le persone con disabilità hanno da tempo dimostrato di essere perfettamente capaci di ricoprire ruoli altamente qualificati e di contribuire attivamente a tutti i settori, senza alcun tipo di barriera dovuta alla loro condizione. Il pregiudizio che insinua che la disabilità sia sinonimo di incapacità è un retaggio che non ha più spazio in una società che aspira all’inclusione. 

 

Le cause di un incidente aereo sono sempre complesse- continua la Federazione- e devono essere individuate attraverso indagini approfondite, non con accuse profonde che rischiano di colpire milioni di cittadini in modo strumentale. In un momento storico in cui è fondamentale promuovere l’inclusione, il rispetto e valorizzare la persona nella sua interezza anche nelle diversità, ogni dichiarazione che alimenta divisioni è pericolosa e minaccia i principi di civiltà che abbiamo faticosamente conquistato. 

Le politiche di pari opportunità sono uno strumento essenziale per garantire che ogni persona, indipendentemente dalla propria condizione, venga valutata per le proprie capacità e competenze, senza alcuna forma di discriminazione. In questo contesto, il rispetto reciproco e l’uguaglianza devono essere al centro della nostra società, anche in quella americana 

 

“In un mondo che deve sempre più puntare sull’uguaglianza e sul rispetto reciproco, dichiarazioni come quelle di Donald Trump rischiando di legittimare discriminazioni e diseguaglianze che non hanno spazio nella nostra società. Per questo motivo, ribadiamo con fermezza che le persone con disabilità non devono più essere bersaglio di retoriche divisive e lesive dei diritti e delle pari opportunità. Fish- sottolinea il presidente, Vincenzo Falabella- ribadisce l’importanza di combattere ogni forma di discriminazione e di continuare a lavorare per una società più equa e inclusiva, dove ogni individuo possa vivere con piena dignità”. 

 

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Sulla stessa scia CoorDown Odv sottolinea che “dall’insediamento a oggi, Trump ha deciso di interrompere e ostacolare i programmi di diversity equity e inclusion – Dei e di attaccare frontalmente tutte le categorie di persone marginalizzate. Ne mancava solo una: la disabilità. Ci chiedevamo quando sarebbe arrivato il nostro turno. Non abbiamo dovuto aspettare molto! 

Donald Trump ha preso di mira e fatto bersaglio di propaganda chiunque rappresenti una diversità che non rientra nella sua visione del mondo: ha dichiarato guerra a tutte le persone immigrate senza documenti regolari, parlando di deportazioni di massa e limitando fortemente il diritto asilo. Ha promesso di limitare i diritti sessuali e riproduttivi delle donne. Ha cancellato programmi di supporto alla salute globale per malati di AIDS e persone HIV positive, ha deciso di tagliare programmi di diritto alla salute per milioni di persone povere e vulnerabili negli stessi Stati Uniti. Ha colpito la comunità LGBTQ+ colpendo il riconoscimento delle identità di genere e smantellando politiche di inclusione in ogni istituzione statale. Ha tolto il sostegno e licenziato i dipendenti federali coinvolti in programmi di diversità e ai loro progetti. Ha negato il ruolo delle politiche ambientali, uscendo dagli Accordi di Parigi per il clima e rigettando le preoccupazioni di chi lotta per un mondo sostenibile. Ha sminuito chi combatte per la giustizia sociale, etichettando attivisti pro-Palestina e sostenitori dei diritti dei migranti come una minaccia alla sicurezza nazionale. Oggi, l’ultimo capitolo di questa escalation: le persone con disabilità”. 

“Dopo l’incidente aereo a Washington che ha coinvolto un volo di linea civile e un elicottero militare provocando 67 vittime- continua CoorDown- Trump ha insinuato – senza alcuna prova e prima che iniziassero le indagini – che la colpa sia delle politiche di diversità e inclusione della Federal Aviation Administration (Faa), l’ente preposto alla sicurezza aerea. Secondo lui, l’assunzione di persone con disabilità comprometterebbe la sicurezza. Trump ha dichiarato: ’Biden e Obama hanno assunto come controllori di volo persone non qualificate e con disabilità fisiche e psichiche’. La scelta di usare la disabilità come caprio espiatorio, additare intere categorie di persone come causa di un evento gravissimo e doloroso, non è causale. Fa parte di una strategia consapevole e esplicitamente diretta a annullare conquiste e diritti, frutto di anni di battaglie delle persone con disabilità. La disabilità non è un errore del sistema da cancellare”. 

Martina Fuga, Presidente CoorDown spiega che “Queste dichiarazioni non sono soltanto scioccanti, disumanizzanti e discriminatorie: rappresentano un pericoloso passo indietro, un segnale che rischia di consolidare pregiudizi ancora radicati in chi crede che la disabilità sia un limite piuttosto che una risorsa, e che l’inclusione sia un’ideologia che minaccia la meritocrazia e la qualità del lavoro. Dietro queste parole c’è una visione distorta di meritocrazia, che ignora i dati e le ricerche: le persone con disabilità che lavorano nelle istituzioni, come in ogni altro ambito, vengono selezionate e impiegate in base alle competenze, alle qualifiche e al rispetto di standard rigorosi”. 

“Le persone con disabilità, tutte le disabilità, insieme alle loro famiglie e comunità- conclude CoorDown- non accetteranno passivamente che il mondo venga disegnato da pochi per pochi. Resisteremo. È il momento di unire le nostre voci, di non indietreggiare nonostante il dolore e la rabbia. CoorDown insieme a tantissime realtà, associazioni, reti sarà in prima linea a costruire e affermare un mondo più giusto, più equo e più inclusivo”. 



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