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Italia Baseball, presentati Cervelli e Colletti: “Creare un’identità vincente è il primo obiettivo” – Federazione Italiana Baseball Softball

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Ambiziosa, entusiasta, collaborativa e pronta a un cambio di mentalità: questa dovrà essere la nuova versione di Italia Baseball nella visione di Francisco Cervelli, nuovo manager della Nazionale, e Ned Colletti, general manager azzurro per il World Baseball Classic 2026. Una visione condivisa dal presidente federale, Marco Mazzieri, che venerdì 31 gennaio ha introdotto la conferenza stampa online di presentazione del nuovo corso di Italia Baseball, chiamato a riportare la Nazionale laddove non arriva da un po’ e, possibilmente, anche oltre.

Introdotti dal presidente Mazzieri, che si è detto “onorato e orgoglioso che abbiano deciso di collaborare con l’Italia” Cervelli e Colletti hanno preso la parola e risposto alle domande dei diversi giornalisti, anche internazionali, collegati per la presentazione.

Il nuovo Commissario Tecnico azzurro ha messo subito in chiaro l’intenzione di avere l’Italia come base operativa già dalle prossime settimane: “Inizierò a lavorare da subito al progetto, che è quello di far crescere la nostra Italia, costruire la Nazionale più forte possibile e di far capire ai nostri atleti che possiamo diventare una potenza del baseball; non è l’obiettivo di qualche anno o di un torneo, ma un progetto di medio-lungo termine. A questo dedicherò tempo e passione, metterò a disposizione tutte le mie conoscenze”. Cervelli sarà a stretto contatto anche con gli staff di Under 23 e Under 18, “e – ha aggiunto – sono pronto a guidare come mai ho fatto in vita mia: il talento può trovarsi ovunque, e io mi muoverò dappertutto, anche nei centri più piccoli, per andarlo a cercare. Voglio vedere i giocatori, incontrarli, scoprirli”.

Leggendario general manager dei Los Angeles Dodgers, con un passato anche ai Chicago Cubs e ai San Francisco Giants, Ned Colletti sarà, per il prossimo World Baseball Classic (“e anche in futuro”, nelle parole di Mazzieri), un valore aggiunto per la Nazionale e la sua immagine proiettata. “Io amo il baseball, il suo sviluppo internazionale è sempre stato il mio obiettivo e ho accettato questo progetto perché voglio che gli italiani lo seguano, si appassionino sempre di più e creare sempre maggiori opportunità affinché i giovani inizino a giocarlo. Voglio applicare all’Italia questo modello, per fare in modo che di qui a quindici anni ci volteremo indietro e, magari vedendo più italiani nella Major League, penseremo al 2026 come al punto di svolta”.

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2026 significa World Classic – l’Italia scenderà in campo nella prima fase a Houston, Texas, dal 7 marzo 2026, impegnata nella Pool B insieme a Stati Uniti, Messico e Gran Bretagna – e, sebbene prima ci siano gli Europei (a settembre 2025) e successivamente il grande traguardo dei Giochi di Los Angeles (“Voglio andarci alle Olimpiadi, è il mio sogno”, ha detto Cervelli), inevitabilmente il Classic ha catalizzato le domande dei giornalisti: “Il Classic è molto cresciuto negli ultimi anni – ha illustrato Colletti – e lo dimostrano, per tutti, i dati della audience. L’interesse è enorme, la competizione migliora sempre di più e la nostra responsabilità sarà quella di trovare i giocatori migliori per costruire la Nazionale”. Colletti sarà in Italia da fine luglio, e la sua opera di scouting sarà fondamentale anche per il lavoro di Cervelli: “Quali saranno le nostre scelte? Sarà una combinazione tra giocatori nati e cresciuti in Italia e altri della MLB, ma mi auguro che gli italiani abbiano sempre più opportunità per farsi vedere a questo livello. Per un appassionato è emozionante vedere giocare i ragazzi della porta accanto, ma per gli atleti stessi potere condividere lo spogliatoio avendo esperienze diverse è molto importante”, ha detto il general manager, concetto ribadito anche dall’head coach: “Cercheremo di trovare i migliori giocatori possibili in Italia e in giro per il mondo; per una competizione del genere la squadra si costruisce all’ultimo momento, fino all’ultimo non sai su chi davvero puoi contare; di certo però abbiamo un girone importantissimo: la sfida è grande, ma lo è anche l’entusiasmo”.

In generale, una parte non irrilevante del lavoro del nuovo staff azzurro sarà di tipo mentale: “Quando si perde molto – spiega Cervelli – va a finire che ci si abitua e anche gli atleti iniziano a pensare di non farcela. Dobbiamo cambiare questa attitudine; sia nei nostri giocatori sia negli avversari dobbiamo creare l’aspettativa secondo cui l’Italia può vincere, e per fare questo servono risorse positive. Questo progetto non riguarda me, Ned o Marco, riguarda l’Italia e tutti devono esserci dentro e sentirsi coinvolti, a prescindere dai rapporti personali. L’obiettivo è quello di creare per l’Italia un’identità vincente”.

La chiosa è del numero uno della FIBS, Mazzieri: “Vengo da un’esperienza, quella della Nazionale, nella quale il presidente federale non ha mai interferito con il mio lavoro. Personalmente sarò sempre presente e a disposizione per Ned e Francisco, ma anche io non interferirò: loro faranno le scelte, sono già gratificato dall’idea di poter lavorare con loro due. Negli ultimi anni solo l’Under 18 ha vinto l’Europeo, nel 2024, mentre a livello di Nazionale Elite siamo passati dal secondo posto del 2019 al terzo del 2021, sino al nono del 2023. C’è un buco di talento e, anche se Francisco e Ned sono bravissimi, oggi è difficile fare qualsiasi pronostico. Ma se saremo tutti capaci di fare la nostra parte, e i giocatori sapranno farla con sacrificio e anche facendo delle rinunce, costruiremo qualcosa di molto positivo”.

Lorenzo Longhi

Nel fotomontaggio, da sinistra: Ned Colletti, Marco Mazzieri e Francisco Cervelli



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