I Comitati sponatenei degli agricoltori vogliono una “Agricoltura Free”

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A distanza di un anno il malessere degli agricoltori di tutta Europa ritorna a farsi sentire. Infatti le speranze e le promesse di drastici cambiamenti, sono state affievoliti da un nulla di fatto. Anzi l ostinarsi a perseverare, da parte della comunità europea, in politiche folli e suicida come il green deal, e per ultimo il trattato Mercosur, hanno riportato il mondo agricolo europeo in uno stato di agitazione. In Italia le cose non vanno tanto meglio, Infatti non si riscontrano misure efficienti a garanzia dei redditi agricoli, che continuano a ridursi a causa delle importazioni dai paesi terzi e dall assenza di una politica che preveda l applicazione di misure equivalenti o fiscali attraverso i dazi. Ultimamente apprendiamo attraverso la divulgazione, dei dati ISTAT, che l agricoltura Italiana è la prima in Europa per reddito. Dati che diventano inattendibili in funzione anche della perdita di reddito degli agricoltori di molte regioni a causa della siccità. Tra l altro la denuncia dei redditi dell anno 2024 sarà fatta nel 2025. Evidentemente il campione di riferimento sarà stato quello delle regioni che per fortuna, come disse il nostro Ministro all agricoltura, durante un interrogazione parlamentare ” non erano state colpite dalla siccità” Ma a far ulteriormente arrabbiare gli agricoltori nazionali è l accordo tra Bf e alcune nazioni del Nord-Africa.

Il Masaf infatti ha destinato circa 9 miliardi di euro per far coltivare circa 40 mila ettari di prodotti che già vengono coltivati nel suolo nazionale. Soldi che potevano essere destinati a risollevare le miglia di aziende Italiane che si trovano in grande sofferenza. In tutto questo ovviamente di ironico vi è il nome dell accordo ” Piano Mattei ” . Non oso immaginare se Enrico Mattei fosse ancora vivo che cosa avrebbe detto, ma mi limito a ricordare che il compianto Dott. Mattei portava in Italia risorse che il nostro paese non aveva al contrario di quanto prospettato oggi. Di certo però voglio riconoscere all nostro Ministro, che inconsapevolmente ha rappresentato al meglio lo stato di salute della nostra agricoltura, presentandosi in occasione della conferenza stampa di chiusura del G7 sull agricoltura svoltosi a Siracusa, con i “calzoni”. A livello regionale, invece, le attenzioni sono state rivolte all emergenza idrica. Il nostro presidente regionale nonostante sia tornato da Roma con la dichiarazione di emergenza nazionale gli agricoltori siciliani aspettano ancora di capire a cosa sia servita. Nessuna deroga ai vari oneri contributivi e fiscali, risorse irrisorie, a fronte di circa 3 miliardi di danni certificati dalla Regione stessa, oltre che i pochi provvedimenti, messi in atto con striminsite risorse finanziarie sono risultate del tutto insufficienti e inefficienti, lasciando tutti scontenti. Basta ricordare il deludente ” BONUS FIENO” tanto pubblicizzato da alcune sigle di categoria e che per ultimizzarlo oggi l assessorato all agricoltura siciliana chiede che intervengano gli agricoltori con fondi propri. Paradosso dei paradossi, gli agricoltori chiedono risorse alla regione, la regione invece li chiede agli agricoltori, tutto questo ad esclusiva garanzia dei fornitori iscritti all albo. Per quanto sopra e alla luce delle notizie dell inchiesta di stampa del caso Timmermans gli agricoltori chiedono l abolizione totale del green deal, la sospensione di tutti i trattati e accordi bilaterali con nazioni che introducono prodotti che già si producono nel territorio europeo, di scarsa qualità, e che mettono a rischio la salute dei consumatori.

Gli agricoltori non sono merce di scambio.L abolizione di tutti quei provvedimenti che attraverso l applicazione di parametri scientifici ne determinano la nazionalizzazione e quindi il consumo, la revoca di tutti quei provvedimenti che limita la commercializzazione di prossimità ( comunali, regionali, nazionali) agli agricoltori. Togliere l obbligo di Pos, registratore di cassa e altri adempienze fiscali per i prodotti di prossimità e azzeramento dell’Iva sul venduto. In un momento di innalzamento di malattie correlate all alimentazione bisogna stimolare l acquisto dei prodotti di prossimità. Per le piccole aziende e le ditte individuali Abolire il vincolo del Durc e l IRERF sia al datore di lavoro che ai dipendenti, snellire gli adempimenti sulla sicurezza e quelli rimanenti a carico delle regioni, contributo regionale sui costi energetici, ( la Sicilia è tra le prime regioni per produzione di energia rinnovabili). Affidare ruoli dirigenziali ed istituzionali ad agricoltori e non come succede oggi a persone incompetenti ed incapaci essendo totalmente estranei del settore. Tutto questo lo riteniamo indispensabile per continuare a produrre cibo sano e di qualità. Soddisfare l esigenze Alimentari di una Nazione dovrebbe essere la priorità per ogni governo che ne vuole garantire la sovranità. L industrializzazione del settore agricolo sara’ una politica fallimentare che indurra’ alla chiusura e via via alla scomparsa delle piccole aziende,( 900 mila aziende chiuse nell’ultimo decennio)dando la possibilità a pochi di poter realizzare quel progetto criminale dei cibi sintetici e alternativi. Per questo Noi dei COMITATI SPONTANEI DEGLI AGRICOLTORI chiediamo e vogliamo un “Agricoltura Free”

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