AUDIZIONE IN XII COMMISSIONE
E’ auspicabile un disegno di legge delega del Governo che dia un nuovo assetto delle professioni sanitarie. Per voce di Mariella Mainolfi (foto) Direttore Generale delle professioni sanitarie, il Ministero della Salute ha portato un contributo all’Indagine conoscitiva avviata dalla Commissione Affari Sociali della Camera.
Nella sua audizione, la dirigente ha parlato di una “crisi”, acuitasi dopo la pandemia da Covid-19, che attraversa tutte le 31 le professioni sanitarie riconosciute in Italia (“compreso l’osteopata per il quale è in corso l’istituzione del relativo albo professionale” – ha precisato Mainolfi). La crisi è dovuta a un gap tra domanda e offerta di professionisti, principalmente causato alla scarsa attrattività del SSN e degli ambiti sanitari in generale. Le proposte della DG Mainolfi partono dall’esigenza di “far leva sulla motivazione dei professionisti, garantire l’autonomia e l’esercizio della responsabilità, investire sullo sviluppo delle competenze- con particolare riguardo alle competenze avanzate- e sui percorsi di carriera.
Riordino delle professioni con revisione delle competenze– Si tratta di “riordinare le professioni sanitarie” in termini di attualizzazione delle competenze , revisione dei profili professionali, rimuovere i vincoli giuridici e valorizzarne le attività trasversali, per consentire lessibilità nei vari contesti operativi. Per promuovere una effettiva azione di riordino delle professioni sanitarie, è “prioritario concentrarsi sull’analisi delle competenze di ciascuna professione”. Sono previste alcune fasi operative:
– raccolta, analisi e studio delle competenze dei professionisti sanitari del SSN italiano attraverso l’esame dei profili, della formazione universitaria e dei relativi codici deontologici
– definizione delle competenze core per ciascuna professione e delle competenze trasversali e comuni a tutte le professioni sanitarie;
– costruzione di un dizionario nazionale delle competenze per le professioni sanitarie
Proposte normative di efficientamento delle professioni sanitarie- Al completamento del processo operativo, “sarà possibile pervenire ad una o più proposte, anche di carattere normativo, per l’efficientamento delle competenze delle professioni sanitarie”. Le proposte normative potranno riguardare:
-la razionalizzazione dei profili anche valutando eventuali accorpamenti degli stessi;
– la definizione di linee di indirizzo per la ristrutturazione dei curricula accademici e per la promozione della formazione post laurea;
– la definizione di un sistema di valutazione/ certificazione delle competenze;
– la definizione di un possibile modello di task shifting
Certificazione delle competenze– “Si sta approfondendo l’opportunità di istituire un Sistema nazionale di certificazione delle competenze specifico per il settore sanitario”- ha spiegato, aggiungendo che le Federazioni nazionali degli Ordini di alcune professioni sanitarie “stanno manifestando l’esigenza di introdurre un sistema di certificazione delle competenze nelle aree per le quali non sussistono percorsi accademici di specializzazione, al fine di valorizzare l’esperienza e le competenze acquisite dai professionisti sanitari”.
Fabbisogno formativo– La Direzione generale delle professioni sanitarie sta partecipando in qualità di partner associato alla Joint Action “Health Workforce to Meet Health Challenges – HEROES”, coordinata da Age.Na.S. Nell’ambito di questa iniziativa “si intende procedere ad un miglioramento del modello di programmazione attualmente utilizzato per la definizione del fabbisogno formativo delle professioni sanitarie”.
Specializzazioni– Parallelamente, il Ministero delal Salute intende sviluppare un modello di previsione del fabbisogno formativo di medici specialisti da condividere con
tutti gli stakeholders coinvolti. “Esiste un problema di attrattività di alcune scuole di specializzazione e quindi di distribuzione piuttosto che di numerosità dei contratti assegnati”. La percentuale dei contratti di formazione specialistica «non occupati» è pari al 29% del totale dei contratti finanziati con risorse statali. Molti contratti non vengono assegnati per la scarsa attrattività di alcune scuole. La Direzione generale sta coordinando un’attività focalizzata sulla creazione di una banca dati di medici specialisti fruibile ai fini della programmazione del fabbisogno.
Fabbisogno presso gli enti del SSN– Il Ministero della salute sta lavorando, con Agenas, affinchè la spesa per il personale delle aziende e degli enti del SSN sia determinata sulla base di una metodologia che definisca gli standard minimi e massimi del fabbisogno di personale da porre alla base dei piani dei fabbisogni triennali delle singole regioni. L’obiettivo finale è di superare il regime tradizionale vigente che si basa sul ricorso ai tetti alla spesa di personale degli enti del SSN legislativamente fissati.
Responsabilità professionale– Con l’espressione “depenalizzazione dell’atto medico” si fa riferimento ad un’istanza fortemente sentita negli ultimi anni, di riformare la disciplina
vigente al fine di escludere/limitare la punibilità penale del personale sanitario. Secondo Mainolfi c’è l’esigenza di intervenire “con una misura di sistema rispetto agli attuali interventi normativi adottati in via transitoria”. La depenalazzione scadrà infatti il 31 dicembre 2025. Tale disciplina transitoria incontra a sua volta dei limiti: non può trovare applicazione nel caso del libero professionista e risulta di difficile applicazione nel caso di medici dipendenti di strutture private.
Modifiche alla Legge Lorenzin- “Appare opportuno superare le criticità riscontrate dalle Federazioni nazionali degli ordini – in sede di prima applicazione della legge n. 3 del 2018 – attraverso interventi normativi volti a modificare e/o integrare talune disposizioni che impattano sul funzionamento degli Ordini stessi.
Riforma della CCEPS– La disciplina della Commissione Centrale Esercenti le Professioni Sanitarie (CCEPS) è datata, mentre sono aumentate le professioni che vi fanno riferimento. “Si pone, l’esigenza di adeguare con uno specifico intervento normativo la disciplina di questo organo giurisdizionale al mutato quadro ordinamentale, per renderla più funzionale ai canoni del giusto processo, tra i quali la ragionevole durata, riordinando, in particolare, la composizione, l’organizzazione, le competenze e il procedimento.
Istituzione degli elenchi straordinari presso gli Ordini– Alla luce dell’esercizio temporaneo in deroga- prorogato fino al 31 dicembre del 2027- il Ministero della Salute sta lavorando all’istituzione degli elenchi straordinari presso gli Ordini, nei quali registrare i professionisti con qualifiche sanitarie conseguite all’estero, autorizzati dalle Regioni ad esercitare in Italia in deroga al riconoscimento delle qualifiche. La creazione di elenchi straordinari è finalizzata “ad assicurare il rispetto degli standard di qualità e sicurezza delle prestazioni e garantire la tracciabilità dei professionisti con qualifiche straniere che operano in regime di deroga”.
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