Perdita occulta nel capannone industriale, bolletta da 22 mila euro per una pensionata padovana. Adico: “impossibile per la nostra socia rilevare lo sversamento. Bolletta da annullare”

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Selvazzano Dentro. In gergo si chiamano perdite occulte, e rappresentano per chi le subisce un salasso spesso ingiustificato e imprevedibile che può trasformarsi in un vero e proprio incubo. Come quello che sta vivendo P.B., 62 enne ex insegnante di Selvazzano Dentro ora in pensione, vittima di una vicenda grottesca che la vede impegnata in un confronto serrato con Etra, multiutility pubblica che si occupa di gestione del servizio idrico integrato e dei rifiuti per molti comuni del Padovano.

Il problema riguarda ovviamente una maxi-bolletta di circa 22 mila euro maturata a causa di una perdita idrica occulta sotto il capannone industriale che la donna ha ereditato dal padre nel 2020 quando l’uomo è deceduto. Sotto la struttura utilizzata da P.B e dal marito come magazzino, a partire probabilmente da febbraio 2023, è iniziata un’anomala fuoriuscita sotterranea d’acqua, non individuabile in alcun modo dai diretti interessati. Anche perché, ed è questo forse il lato più surreale della vicenda, alcuni anni fa il contatore del capannone è stato spostato al di fuori dell’area che lo ospita e piazzato di fatto sotto il marciapiede, sovrastato fa un coperchio di ferro impossibile da sollevare se non con particolari attrezzi.

L’ex insegnante, dunque, ha deciso di rivolgersi all’Adico per chiedere l’annullamento della bolletta che fra l’altro, originariamente, sarebbe stata di circa 50 mila euro, più che dimezzati da Etra in rispetto a una delibera dell’Arera (la 609/2021) che regola propri le questioni relative alle perdite occulte.

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Tutta la storia prende forma a settembre 2024 quando P.B. riceve una telefonata dalla multiutility pubblica che la convoca in sede senza specificare il motivo e rendendo tutto misterioso e preoccupante. E in effetti all’incontro la donna, accompagnata dal marito, scopre l’esistenza di una fattura stratosferica per un consumo d’acqua totalmente incomprensibile: oltre 13 mila metricubi per un totale di 21.738 euro, riferiti al periodo compreso fra febbraio 2023 e luglio 2024. Come detto, l’importo avrebbe toccato quota 50 mila euro se non fosse che, come spiega la stessa Etra, “per il periodo della perdita si è applicata una tariffa ridotta del 50% rispetto alla tariffa base”.

Di fronte a questa richiesta marito e moglie restano basiti respingendo ogni responsabilità e contestando l’impossibilità di identificare la perdita. Il capannone industriale viene usato solo come magazzino, il consumo d’acqua è limitato a pochissimi utilizzi, infatti i consumi dei periodi precedenti al “fattaccio” sono irrisori. Nessuno ha mai invitato i proprietari a verificare il contatore, neanche quando era evidente l’anomalia. Ma in ogni caso, il controllo sarebbe stato impossibile vista la collocazione del contatore stesso, spostato all’esterno della proprietà probabilmente dagli stessi tecnici della multiutility pubblica alcuni anni prima e piazzato sotto un coperchio di ferro.

Ora Etra ha suddiviso la fattura in quattro rate da circa 5 mila e 500 euro l’una, spese che la pensionata e suo marito, anch’egli pensionato, non possono assolutamente affrontare.

“Come già sottolineato in casi simili – è il commento di Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – gli utenti non hanno alcuna responsabilità per una perdita che, essendo occulta, non poteva essere identificata. Ci chiediamo come mai la ditta non abbia avuto l’accortezza di mettere in guardia i proprietari del capannone non appena rilevati i primi, evidenti consumi anomali. La collocazione del contatore è un ulteriore elemento a favore dei nostri soci i quali, anche volendo, non avrebbero potuto verificare il consumo, tanto più che nessuno li ha mai invitati a farlo. Aggiungiamo che, evidentemente, la fuoruscita idrica è causata da tubature vetuste che richiederebbero di manutenzione per evitare eventi simili ai capannoni vicini. Non parliamo neppure del danno ambientale provocato da questa prolungata perdita, perchè potrebbe essere ingente. Ci sembra impossibile che nel 2025 non esistano i mezzi per scongiurare questi problemi, prima che la situazione sfugga di mano, come successo in questo caso. Per noi la bolletta deve essere ovviamente annullata perché matura in un contesto in cui i diretti interessati non hanno alcuna colpa. Invitiamo i proprietari dei capannoni di Rubano a verificare i propri contatori, se accessibili. O a richiedere l’intervento di un tecnico per le verifiche se sono invece inaccessibili come quelli dei nostri soci anche perché da quanto ci è stato riferito lo spostamento dei contatori ha coinvolto anche altri proprietari della zona”.



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