Incidente a Washington, il peggior disastro aereo negli Usa dal 2001: lo stupore dei controllori alle 20.47 e l’equivoco nelle comunicazioni

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Per due volte la torre di controllo ha chiesto all’elicottero militare: «Vedete il Crj?». Per due volte ha ottenuto risposta affermativa. Ma dopo averlo istruito a «passare dietro» al jet passeggeri alle 20.48 di mercoledì (le 2.48 di notte in Italia) il Black Hawk è andato a scontrarsi con il Bombardier Crj-700 di American Airlines proveniente da Wichita, in Kansas, che stava atterrando allo scalo «Reagan» di Washington con 64 persone a bordo. Non ci sono sopravvissuti. 

È il peggior incidente nel Paese dal 2001. L’esplosione si è vista nel cielo della capitale, l’aereo si è spezzato in tre ed entrambi i velivoli sono precipitati nel fiume Potomac in parte ghiacciato. E mentre i corpi venivano ripescati e le vittime venivano identificate, molti si domandavano come fosse potuto accadere nello spazio aereo più controllato e monitorato d’America, a cinque chilometri dalla Casa Bianca.

Secondo il presidente Donald Trump i due velivoli erano alla stessa quota e l’elicottero, in volo di addestramento, non avrebbe deviato dalla parte giusta. Una delle ipotesi principali sul tavolo degli investigatori dell’Ntsb (National Transportation Safety Board, l’agenzia federale che condurrà le indagini) è che i piloti dell’elicottero potrebbero aver monitorato l’aereo commerciale sbagliato dal quale stare alla larga. E con i caschi in dotazione e i visori notturni di cui disponevano, il loro campo visivo periferico risultava limitato. Quando il jet era in fase di discesa lungo la pista 33 c’erano diversi velivoli in movimento, compresi alcuni Crj-700.

Il presidente ha sottolineato più volte che le condizioni meteo non erano un problema, ma alcuni addetti ai lavori consultati dal Corriere spiegano che le raffiche di vento a 25 nodi hanno reso il percorso del Black Hawk turbolento. Poco prima dell’impatto, il controllore ha comunicato ai piloti del Black Hawk che la «separazione visiva» era stata approvata.

L’autorizzazione avviene nello spazio aereo di «classe B», iper-regolamentato come quello di Washington. Si trasmette — ogni 5-7 minuti — solo quando il pilota conferma di aver identificato positivamente un altro velivolo per evitare collisioni. Subito dopo la torre chiede all’elicottero di passare dietro al Crj-700 di American Airlines. Ma alle 20.47 negli audio dei controllori si sentono reazioni di stupore. Probabilmente è il momento in cui da terra si accorgono dell’impatto sopra il Potomac.

Secondo gli esperti la spiegazione più plausibile è che l’equipaggio del Black Hawk e il controllore di volo stessero parlando di due aerei diversi. Una indagine preliminare della Faa — visionata dal New York Times — ha stabilito che i voli civili e degli elicotteri erano gestiti da un controllore invece di due. 

L’incidente riapre il dibattito sulla sicurezza del trasporto aereo negli Usa. Lo scalo «Reagan» di Washington opera in uno spazio dove ogni giorno si incrociano voli nazionali, aerei militari, elicotteri, jet privati. Secondo la Faa, l’ente federale Usa dell’aviazione, ci sono stati otto casi di quasi-collisioni nel 2024 nello scalo. L’aeroporto di Washington ha alcune limitazioni, data la sua natura e delicatezza logistica. Nei mesi scorsi alcuni politici sono riusciti a far aggiungere 28 voli di andata e ritorno al giorno. Una mossa che la Faa aveva criticato perché avrebbe messo sotto pressione il sistema. Il volo finito sul Potomac era uno dei nuovi collegamenti.