Giunto alla quarantaduesima edizione, anche nel 2025 il Seminario di perfezionamento della Scuola per Librai organizzato dalla Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri è stato l’occasione per fare il punto sulle tendenze e i cambiamenti in corso nel mondo dell’editoria libraria e della lettura.
Nelle sale della storica Fondazione Giorgio Cini di Venezia si è infatti riunita gran parte dell’editoria nazionale, con molti ospiti dall’estero, tra editori e librai.
Organizzato dalla Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri con il contributo di Messaggerie Libri e Messaggerie Italiane, e in collaborazione con l’Associazione Italiana Editori, l’Associazione Librai Italiani e il Centro per il Libro e la Lettura, il Seminario si è aperto martedì 28 gennaio, con la partecipazione di un gruppo di libraie e librai che hanno avuto la possibilità di incontrare, tra gli altri, Paolo Ambrosini (Associazione Librai Italiani), Alessandra Carra (Gruppo Feltrinelli), Angela Di Biaso (Emmelibri), Luca Domeniconi (Gruppo Feltrinelli), Luca Paleari (Emmelibri), Tiberio Sarti (Ubik), Edoardo Scioscia (Gruppo Libraccio), Simonetta Pillon (Informazioni Editoriali) e la scrittrice ed editor Chiara Valerio, autrice di un intervento dal titolo Il paradosso del moscone. C’è differenza tra lettore e libraio?.
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A Venezia le allieve e gli allievi della Scuola hanno avuto l’opportunità di prendere in esame i diversi aspetti e le criticità con cui oggi devono fare i conti libraie e librai: gestione, organizzazione, distribuzione, commercializzazione e promozione.
Tra gli ospiti internazionali protagonisti nella quattro giorni veneziana, Javier Arrevola (Casa del Libro), Michael Busch (Thalia), James Daunt (Waterstones e Barnes & Noble) e Johnny de Falbe (John Sandoe Books).
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Le libraie e i librai nella foto di Yuma Martellanz
E veniamo alla giornata conclusiva, quella tradizionalmente aperta al pubblico degli addetti ai lavori, in presenza e in streaming.
Ad aprire la quarta giornata, a cura di Stefano Mauri (Vicepresidente della Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri) e condotta da Giovanna Zucconi, è stata l’introduzione di Alberto Ottieri (Presidente della Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri), seguita dagli interventi di Angelo Tantazzi (Prometeia) su Proiezioni per il 2025: dove va la spesa delle famiglie italiane? e di Innocenzo Cipolletta (presidente dell’Associazione Italiana Editori), che ha presentato gli ultimi dati – non positivi – sul mercato del libro in Italia.
“Nel 2024 sono state aperte in Italia tante nuove librerie, a dimostrazione della fiducia nel libro fisico del futuro. Anche se non sono mancate le chiusure, il saldo è positivo. Talento, vocazione, gioco di squadra, motivazione, passione sono le armi essenziali dei giovani librai”, ha dichiarato Alberto Ottieri, aggiungendo: “La Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri aggiorna e perfeziona i contenuti più rilevanti del mestiere: il servizio al cliente, la capacità gestionale, la competenza, la magia di aprire nuove e accoglienti librerie. Con la consapevolezza che le librerie fisiche non possono essere gestite come qualsiasi altra categoria e che il talento e l’identità dei librai giocano un ruolo significativo”.
IL TOCCANTE RICORDO DI LUCIANO MAURI
Mauri e Ottieri hanno poi ricordato Luciano Mauri, fondatore della Scuola per Librai, nel ventennale della sua scomparsa.
Nel suo toccante ricordo, il figlio Stefano ha parlato del padre (“Era autorevole, ma non autoritario, e protettivo e affettuoso quando necessario“) e dell’obiettivo principale per cui è nata la Scuola: “Le allieve e gli allievi devono uscire da questa settimana con più dubbi di quelli che avevano prima di entrare“, riferendosi alla quantità e alla varietà di stimoli che vengono proposti loro.
IL RUOLO NEL MERCATO DELLA GENERAZIONE Z
Dopo la consegna del diciannovesimo Premio per Librai Luciano e Silvana Mauri (alla libreria Centofiori di Milano) e della sesta Borsa di lavoro Nick Perren (a Chiara Condò della libreria Pensiero Meridiano di Tropea), si è tenuta la tavola rotonda, coordinata dallo stesso Stefano Mauri e moderata da Porter Anderson di Publishing Perspectives, a cui hanno preso parte Jesús Badenes (Grupo Planeta), Véronique Cardi (Editions JC Lattès), Sonia Draga (Sonia Draga Publishing House) e Felicitas von Lovenberg (Piper Verlag).
Badenes ha sottolineato la crescita del mercato in Spagna, legata principalmente alla passione delle giovani generazioni per il romantasy, e la fiction in generale.
LA DIFFICOLTA’ DEI MEDIA TRADIZIONALI E DELLA FICTION LETTERARIA
Anche Sonia Draga ha evidenziato il ruolo nel mercato della generazione Z (“Stanno diventando i consumatori più importanti, in particolare le giovani lettrici, che spesso leggono più di un libro a settimana”). Per questa generazione, tra l’altro, è importante “far parte di una comunità”.
Nel corso della tavola rotonda si è parlato poi del ritorno dei classici tra le nuove generazioni (ad esempio, in Francia, è toccato di recente al Conte di Montecristo).
Felicitas von Lovenberg ha però aggiunto: “Certo è molto confortante vedere numeri enormi di giovani che entrano nelle librerie, che comprano pile di libri, che ne parlano, anche sui social. Ma c’è anche un lato oscuro della luna… la crisi della fiction letteraria, che vede autrici e autori sempre più preoccupati per le loro vendite in calo, e anche molti editor”.
“Al tempo stesso – ha argomentato Draga – noi editori facciamo fatica a vendere letteratura più sofisticata, quella indirizzata a lettrici e lettori che hanno più di trent’anni. Parliamo di un pubblico più legato ai media tradizionali, che tuttavia stanno via via declinando. Conosciamo il problema dei quotidiani cartacei, ormai la comunicazione si è spostata online. Raggiungere anche questo pubblico rappresenta dunque una sfida urgente”.
Tra l’altro, anche quest’anno, a Venezia, si è fatto riferimento al crescente numero di lettrici e lettori (soprattutto giovani) che preferiscono leggere in lingua originale, riferendosi alla lingua inglese.
“IL RUOLO DEI LIBRAI ASSUME SEMPRE PIU’ IMPORTANZA”
“Con la crisi dei media tradizionali e lo sviluppo dei social si accompagna la disintermediazione dell’informazione culturale che guida alla scelta di cosa leggere”, ha sottolineato Stefano Mauri. E ancora: “La conseguenza è una flessione nell’editoria più letteraria e una crescita dell’editoria destinata ai new adults. D’altra parte il libro diventa sempre più parte di una esperienza più ampia e comunitaria: festival, social, libreria, circolo di lettura etc… Le librerie fisiche sono in rimonta rispetto all’e-commerce. Se combiniamo questi trend comuni ai cinque principali Paesi europei continentali (in Germania, Francia, Italia, Spagna, Polonia vivono due terzi della popolazione europea) i cui editori si sono confrontati a Venezia, emerge chiaramente come il ruolo del libraio assuma sempre più importanza e responsabilità perché di fatto resta un fondamentale mediatore culturale e come quello dell’editore, se pure non cambia nei suoi obiettivi, si estenda alla gestione di nuove esperienze, digitali e in presenza, legate ai libri.”
La quarta giornata si è chiusa con l’applaudito intervento dello storico e autore Alessandro Barbero (dal titolo Avventure di stampatori tra Firenze e Venezia nel Rinascimento) e con i saluti finali.
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