Si parla ancora di titoli di studio forniti a candidati sotto pagamento, in questo caso falsi, dopo l‘inchiesta di Fanpage che ha portato il ministro Valditara a presentare un esposto in procura. Stavolta a scoprire tutto è stata la Guardia di Finanza di Potenza che, oggi 30 gennaio, ha eseguito una misura cautelare nei confronti di sette persone, ora tutte ai domiciliari: sono accusati di associazione per delinquere finalizzata ai reati di falso.
Come riporta Fanpage, sono stati sequestrati titoli di studio e abilitazioni professionali ideologicamente falsi a oltre cento persone e anche questi sono stati tutti messi sotto indagine. Nel dettaglio le indagini hanno svelato che l’associazione a delinquere recuperava attestati di frequenza a diversi corsi di formazione, corsi di laurea e percorsi formativi utili per ottenere certificazioni e qualifiche.
Così facendo chi aveva questi attestati in mano poteva incrementare il proprio punteggio necessario anche per avanzare nelle graduatorie per l’insegnamento: in molti casi si trattavano quindi di concorsi pubblici.
L’organizzazione
L’associazione criminale era ben organizzata: i promotori dell’associazione svolgevano l’attività di scouting per allargare il loro giro di clientela localizzata in sei regioni d’Italia, ovvero in Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Sicilia e Basilicata. Non solo: gli arrestati avevano rapporti con istituti formativi localizzati nelle province di Potenza e Napoli. Questi istituti garantivano certificati e qualifiche professionali riconosciute sia a livello europeo che a livello internazionale
In ambito formativo, gli arrestati svolgevano esami online sostituendosi a chi frequentava il corso. In alcuni casi gli esiti degli esami venivano modificati entrando nei sistemi di sicurezza. In ambito universitario, l’associazione a delinquere manipolava l’esito degli esami previsti dal piano studi per quanto riguarda corsi di laurea online, a cui lo studente era iscritto.
Anche in questo caso venivano raggirati i sistemi di sicurezza e alteravano gli esiti. In ambito sanitario invece, falsavano la presenza di alcuni studenti durante il tirocinio a partecipazione obbligatoria: gli studenti riuscivano a ottenere la qualifica di operatore socio sanitario.
Il docente Fanpage sotto copertura
Ottenere certificazioni linguistiche o informatiche senza studiare, persino senza sostenere un esame reale: è questo il risultato dell’inchiesta condotta dall’unità investigativa Backstair di Fanpage.it. Il lavoro degli esperti, andato in onda in anteprima assoluta nel programma di La7, Piazza Pulita nella serata di giovedì 23 gennaio, ha rivelato come sindacati, enti privati e associazioni vendano pacchetti di titoli utili a scalare le graduatorie provinciali per le supplenze (Gps). Un meccanismo che favorisce chi può permettersi di pagare, penalizzando chi invece si impegna nello studio.
Secondo l’indagine, con circa 3.600 euro è possibile ottenere fino a 22 punti in graduatoria. Tra i titoli offerti spiccano certificazioni linguistiche e informatiche: un Clil (insegnamento integrato di lingue e contenuti) vale tre punti, mentre un livello C2 di inglese ne garantisce sei. La gravità della questione emerge quando si scopre che tali attestati sono spesso concessi senza alcuna preparazione, come confermano diversi interlocutori coinvolti. Per esempio, in alcuni casi è sufficiente inviare una tesina preconfezionata per ottenere un certificato linguistico.
Osservando le immagini dell’inchiesta si vede il docente sotto copertura che va in persona a chiedere informazioni sull’acquisto delle certificazioni per poi andare a svolgere il finto esame (dopo aver rigorosamente pagato la cifra pattuita). In alcuni casi l’esame è stato già svolto da qualcun altro e non si deve far altro che ricopiarlo corretto. I commenti degli aspiranti docenti sono molto duri, ma realistici: qualcuno è cosciente di ciò che fa, giustificando il tutto come un investimento per un futuro posto di lavoro fisso; qualcun altro, invece, rivolge un pensiero a chi non può permettersi di pagare per acquistare i titoli e continua a studiare lealmente vedendosi scavalcare dai truffatori.
Non tutti i sindacati accettano di partecipare a questo sistema, ma alcuni sono stati citati come facilitatori del processo insieme ad altre organizzazioni regionali che, tramite gruppi Facebook, reclutano possibili docenti-clienti. Le testimonianze raccolte descrivono modalità che lasciano poco spazio ai dubbi: esami pilotati, risposte inviate in anticipo e corsi di formazione solo sulla carta. “Non deve preoccuparsi, non c’è da studiare. È solo una formalità”, rassicurano i referenti.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link