Bce e il nuovo taglio dei tassi, cosa cambia per i mutui variabili e fissi

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La Bce ha tagliato di nuovo il costo del denaro. Taglio dei tassi, il quinto consecutivo, di 25 punti che avrà conseguenze sui mutui. ”I tassi sui mutui potrebbero calare sotto quota 3%”, scrive il sindacato bancario Fabi. Le famiglie indebitate, in Italia, sono 6,9 milioni, pari a circa il 25% del totale: di queste, oltre 3 milioni e mezzo hanno un mutuo per l’acquisto di una casa, si legge nel dossier.

Il quadro

“Nel corso del 2022 e del 2023, i tassi di interesse sui prestiti sono assai aumentati con il costo del denaro progressivamente arrivato al 4,5% per poi ripiegare al 3%. Dall’inizio del 2024, tuttavia, le banche, in previsione di un ritorno a una politica monetaria meno restrittiva da parte dell’Eurotower, hanno anticipato la prevista riduzione dei tassi e la discesa potrebbe proseguire nei prossimi mesi. Di qui, vantaggi più significativi per le famiglie, sia per comprare casa sia per comprare automobili o elettrodomestici”, scrive ancora Fabi aggiungendo: “La possibile riduzione dei tassi sui mutui comporterà, nel caso di un prestito immobiliare di 25 anni da 200.000 euro, un risparmio complessivo di quasi 83.000 euro (-22,8%). I tassi sul credito al consumo sono scesi a una media dell’8%, dopo picchi superiori al 14%, e potrebbero calare ancora sotto quota 8%: vuol dire che un’automobile da 25.000 euro comprata interamente a rate, con un finanziamento di 10 anni, costerà oltre 11.871 euro in meno (-24,2%) rispetto al 2023; mentre per una lavatrice da 750 euro, con un credito di 5 anni, il risparmio, nei prossimi mesi, sarà di 170 euro (-15,4%)”.

“Per quanto riguarda i mutui erogati lo scorso anno, le rate di quelli a tasso fisso erano di fatto raddoppiate, mentre per quelli a tasso variabile il rimborso mensile è salito del 60-70% o anche oltre. Quanto ai vecchi mutui, invece, nessuna differenza per quelli a tasso fisso, mentre le rate di quelli a tasso variabile hanno subìto aumenti fino al 78% e adesso potrebbero imboccare un percorso per una progressiva riduzione. Il 2023 è stato un anno particolarmente difficile e costoso per i mutui, il peggiore dal 2009, mentre il 2024 è andato in progressivo miglioramento”.

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Il risparmio

Il risparmio, sulle varie tipologie di mutuo più diffuse in Italia, sarà compreso tra i 13 e i 30 euro al mese per un finanziamento a tasso variabile per l’acquisto della prima casa. Per un mutuo a 20 anni, di importo compreso tra i 100mila e i 200mila euro, il risparmio sulla rata mensile varia tra i 13 e i 27 euro, pari a una minore spesa annua tra -156 e -324 euro, analizza il Codacons. Se il finanziamento ha una durata di 30 anni, il taglio dei tassi dello 0,25% produrrà un risparmio medio tra i 15 e i 30 euro sulla rata mensile, tra -180 e -360 euro annui. Per un mutuo da 125mila euro a 25 anni, invece, un analogo taglio si traduce in un risparmio di circa 17 euro al mese, con un impatto da 204 euro su base annua.

“Il quinto taglio dei tassi alleggerirà la spesa degli italiani per i finanziamenti”, spiega il presidente Carlo Rienzi. ”In base all’ultimo report di Bankitalia, i tassi di interesse sui mutui in un anno sono calati complessivamente dell’1,21% passando dal record del 4,92% di novembre 2023 al 3,71% di novembre 2024”.

Il fisso batte il variabile, ma il gap si riduce

Se i variabili continuano a calare, sul fronte dei tassi fissi le ultime settimane sono state caratterizzate da un aumento dell’IRS, l’indice di riferimento per questo tipo di offerta, che sta risentendo dell’aumento dei rendimenti dei titoli di stato europei, sulla scia di quelli americani.

Sebbene si sia insediato da pochi giorni, è evidente che i programmi politici ed economici del nuovo presidente degli Stati Uniti abbiano iniziato ad avere i loro effetti sui mercati americani ben prima dell’Inauguration day, con ricadute a cascata che iniziano a farsi sentire anche da noi arrivando, potenzialmente, fino a colpire i tassi dei mutui italiani fa prentente Facile.it .

La buona notizia, però, è che l’aumento dell’IRS si è trasmesso solo parzialmente sui tassi proposti alla clientela; molti istituti di credito hanno deciso di assorbire parte di questi rincari riducendo gli spread applicati ai mutui fissi e questo ha consentito di mantenere l’offerta su livelli competitivi. Dati alla mano, quindi, nonostante questi movimenti, oggi i tassi fissi continuano a rimanere più convenienti rispetto ai variabili, anche se il gap si sta riducendo.

Secondo le simulazioni di Facile.it e Mutui.it – su un mutuo da 126.000 euro in 25 anni, LTV 70%. – guardando alle migliori offerte a tasso fisso disponibili online per un mutuo standard, i TAN partono dal 2,48%, con una rata di 564 euro. Per i variabili, invece, le migliori offerte partono da un TAN pari al 3,45%, con una rata iniziale di 620 euro.

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