Attacchi cyber contro la Pa: come funziona la difesa del Polo Strategico Nazionale

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Il Polo Strategico Nazionale (PSN) sta affrontando un’impennata di attività a difesa dagli attacchi informatici, con un crescente numero di pubbliche amministrazioni che migrano i propri servizi sul cloud.

La struttura, che punta a garantire la sovranità del dato e la sicurezza digitale, ha gestito numerosi attacchi informatici negli ultimi mesi, prevenendo danni e garantendo la continuità operativa dei servizi pubblici digitalizzati.

Polo Strategico Nazionale (PSN): come opera

Negli ultimi due o tre mesi, il PSN ha rilevato un aumento significativo degli attacchi cyber rivolti alle pubbliche amministrazioni che utilizzano i suoi servizi. La situazione non è visibile al pubblico, ma viene gestita quotidianamente dal team di sicurezza del Polo, in particolare da Leonardo, che ha la responsabilità della cyber sicurezza tramite il Security Operations Center (SOC).

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Questo incremento delle minacce informatiche evidenzia l’importanza di infrastrutture sicure per garantire la continuità operativa dei servizi essenziali della PA.

Il PSN, nato per colmare il gap infrastrutturale e garantire la sovranità digitale italiana, si configura come un progetto cruciale nel panorama della trasformazione digitale della PA.

La sua realizzazione è stata motivata dall’esigenza di superare la frammentazione e la scarsa certificazione di molti data center pubblici, fornendo un’infrastruttura centralizzata e altamente sicura. Con l’obiettivo di digitalizzare la PA, il PSN si pone anche come baluardo nella protezione dei dati critici e strategici.

La sovranità tecnologica

Dal punto di vista tecnologico, il PSN utilizza data center certificati e tecnologie avanzate per fornire servizi cloud sicuri.

L’infrastruttura sfrutta tecnologie di virtualizzazione avanzata, sistemi di ridondanza geografica per garantire la continuità operativa e piattaforme di containerizzazione per una gestione più efficiente delle risorse computazionali.

Tuttavia, la dipendenza dell’Europa da produttori extra-UE per microchip, server e software, pone delle sfide in termini di sovranità tecnologica. Sebbene i servizi erogati dal PSN siano ospitati in data center italiani, le ecnologie impiegate provengono spesso da aziende statunitensi o asiatiche.

Ciò significa che, mentre l’infrastruttura fisica rimane sotto controllo nazionale, la componente tecnologica presenta elementi di interdipendenza con l’estero.

Oltre 470 le PA migrate al cloud del Polo Strategico Nazionale

Attualmente, oltre 470 pubbliche amministrazioni hanno scelto di migrare al cloud del PSN. Di queste, più di 450 hanno già avviato il processo di migrazione, circa 320 hanno completato almeno un passaggio di servizio e più della metà ha completato l’intero processo di migrazione.

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Particolarmente significativo è il coinvolgimento di oltre 130 ospedali e ASL, un settore in cui la sicurezza informatica e la protezione dei dati sensibili sono cruciali.

Contratti miliardari

Il valore economico dell’iniziativa è imponente. Il PSN ha già acquisito contratti per circa 2,8 miliardi di euro, raggiungendo in soli due anni di attività un valore prossimo ai 3 miliardi di euro previsti per l’intero arco della convenzione, che si estenderà fino al 2035.

Per il 2025, i ricavi stimati del PSN dovrebbero aggirarsi intorno ai 300 milioni di euro. Questo dimostra come l’infrastruttura stia non solo rispondendo alle esigenze di sicurezza e digitalizzazione, ma anche generando un valore economico significativo per l’intero sistema pubblico.

Le strategie cyber del PSN

L’incremento dell’attività del PSN è stato accompagnato da un’evoluzione delle strategie di cyber security. La combinazione di competenze avanzate, procedure raffinate e strumenti basati sull’intelligenza artificiale consente di mitigare le minacce in tempo reale.

Il SOC di Leonardo, in particolare, ha svolto un ruolo determinante nel monitorare, identificare e neutralizzare le minacce, prevenendo il blocco dei siti istituzionali e garantendo la continuità dei servizi digitali.

Le tecnologie impiegate includono firewall di nuova generazione, sistemi di rilevamento delle intrusioni (IDS), soluzioni di threat intelligence basate su machine learning e strumenti di autenticazione multifattoriale per un accesso sicuro ai sistemi.

I due pilastri della resilienza digitale italiana: cloud certificato e gestione centralizzata della cyber security

L’iniziativa del PSN si inserisce in un contesto più ampio di rafforzamento della resilienza digitale italiana. La crescente digitalizzazione della PA espone le nfrastrutture pubbliche a minacce sempre più sofisticate, rendendo essenziale la protezione dei dati e la sicurezza informatica.

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L’adozione di soluzioni cloud certificate e la gestione centralizzata della sicurezza rappresentano due pilastri fondamentali per affrontare le sfide future.

Uno degli aspetti più rilevanti della strategia del PSN è l’utilizzo di infrastrutture cloud situate in Italia, sia nei propri data center che in quelli di cloud service provider come Amazon, Google, Microsoft e Oracle.

Questa scelta garantisce che i dati rimangano sotto la giurisdizione italiana, mitigando il rischio di accessi non autorizzati da parte di entità straniere e garantendo la compliance con le normative europee sulla protezione dei dati.

Il ruolo della geopolitica

L’iniziativa ha anche implicazioni geopolitiche, poiché la sicurezza dei dati è un aspetto critico della sovranità nazionale. Il PSN rappresenta un modello di gestione della digitalizzazione pubblica che potrebbe essere replicato in altri Paesi europei per rafforzare l’indipendenza tecnologica dell’UE.

Restano sfide legate alla capacità dell’Europa di sviluppare una propria filiera tecnologica per ridurre la dipendenza da attori esterni.

Prospettive future del Polo Strategico Nazionale

Guardando al futuro, il PSN punta a raggiungere entro giugno 2026 il traguardo di 280 amministrazioni migrate con almeno il 40% dei servizi digitalizzati.

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Questo obiettivo si inserisce nel contesto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che prevede investimenti significativi per la modernizzazione della PA e la trasformazione digitale del Paese.

Il successo del Polo Strategico Nazionale dipenderà dalla capacità di continuare a innovare e adattarsi alle nuove minacce cyber.

La collaborazione tra settore pubblico e privato sarà essenziale per mantenere elevati standard di sicurezza e garantire che l’infrastruttura resti resiliente di fronte alle sfide future.

L’adozione di nuove tecnologie, come la crittografia avanzata e le soluzioni di zero trust security, sarà cruciale per proteggere le infrastrutture critiche della PA.

In conclusione, il PSN rappresenta un tassello fondamentale nella strategia italiana di digitalizzazione e sicurezza informatica. La sua crescita e il suo ruolo sempre più centrale nella protezione delle infrastrutture digitali pubbliche dimostrano la necessità di un approccio strutturato e lungimirante alla cyber security.

Con un numero crescente di amministrazioni che scelgono di affidarsi a questa infrastruttura, il Polo strategico nazionale si conferma come un pilastro della sovranità digitale italiana e un modello per il futuro della digitalizzazione della PA.



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