Sono entrate in vigore le leggi israeliane contro l’UNRWA

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Giovedì 30 gennaio in Israele sono entrate in vigore delle leggi che vietano all’UNRWA, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di fornire assistenza umanitaria ai profughi palestinesi, di operare nel paese. Le leggi erano state approvate nell’ottobre del 2024 a larga maggioranza dalla Knesset, il parlamento israeliano, e vietano a tutti gli enti israeliani di collaborare in qualunque modo con l’agenzia. Si applicano al territorio israeliano, ma avranno effetti anche sui territori che Israele occupa militarmente, come buona parte della Cisgiordania e Gerusalemme Est.

Le prime conseguenze dell’entrata in vigore del blocco sono già evidenti: il governo israeliano non ha rinnovato il visto dei 25 dipendenti internazionali dell’UNRWA (quindi persone che lavorano per l’agenzia ma non sono israeliane né palestinesi), che saranno costretti a lasciare il paese nei prossimi giorni. Ci sono però incertezze e dispute su come la legge verrà applicata in Israele e soprattutto nei territori occupati. Al momento lo stesso governo israeliano sembra non avere le idee molto chiare.

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«Non sappiamo nulla. Non abbiamo ricevuto nessuna istruzione da Israele su come le leggi saranno messe in pratica, a parte l’ordine di andarcene», ha detto al Guardian Juliette Touma, una portavoce dell’UNRWA. L’agenzia ha detto di voler continuare a operare a Gerusalemme Est, nonostante il blocco.

L’UNRWA svolge molte attività di assistenza umanitaria anche nella Striscia di Gaza, i cui confini sono però controllati da Israele: il blocco delle attività potrebbe quindi mettere in grave difficoltà la gestione degli aiuti nella Striscia. L’agenzia ha già annunciato che non intende andarsene nemmeno da lì e che i dipendenti che si trovano nella Striscia continueranno a lavorare. Israele però non rilascerà permessi per consentire ad altre persone che lavorano per l’UNRWA di entrare nella Striscia.

La sede dell’UNRWA a Gerusalemme Est, il 27 gennaio 2025 (AP Photo/Mahmoud Illean)

Il problema principale riguarda la distribuzione degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, che dipende in buona parte proprio dal lavoro dell’UNRWA. L’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas prevede che ogni giorno entrino nella Striscia centinaia di camion di aiuti umanitari, ma senza il sostegno logistico dell’UNRWA non è sicuro che questi riusciranno a entrare e a essere distribuiti tra la popolazione palestinese.

Il governo di Israele sembra avere le idee poco chiare anche su come metterà in atto il divieto di collaborazione tra l’UNRWA e gli enti statali israeliani. Questa settimana durante un’udienza alla Knesset i funzionari della Banca di Israele, la banca centrale del paese, non hanno saputo dire se il divieto si applica o meno alle banche. L’UNRWA sostiene che la banca israeliana Leumi abbia già bloccato 2,8 milioni di dollari in un conto di sua proprietà.

L’esercito israeliano invece non ha saputo dire se è autorizzato o meno a collaborare con l’UNRWA quando sono in pericolo vite umane, come succede per esempio quando è necessario prestare soccorso durante le operazioni militari.

L’UNRWA assiste poco meno di 6 milioni di rifugiati palestinesi in tutto il Medio Oriente: di questi, 1,7 milioni si trovano nella Striscia di Gaza, e circa 870 mila tra Cisgiordania e Gerusalemme Est (gli altri sono sparsi tra Giordania, Libano e Siria). Gestisce scuole, cliniche e altre strutture.

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La Knesset ha approvato le leggi contro l’agenzia dopo che alcuni suoi dipendenti erano stati accusati di aver preso parte all’attacco del 7 ottobre 2023, nel quale Hamas uccise circa 1.200 persone israeliane e a cui seguì l’inizio della guerra. Queste accuse, tra le altre cose, spinsero alcuni paesi occidentali a sospendere i propri finanziamenti all’UNRWA (sono poi stati ripristinati). L’agenzia stessa licenziò alcuni suoi dipendenti a seguito di un’indagine interna, anche se ha sempre negato di essere collusa con Hamas.

Il governo del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu porta avanti da anni una battaglia contro l’UNRWA, che è l’unica agenzia dell’ONU dedicata ad aiutare i rifugiati di una regione specifica, la Palestina, e che in quanto tale è ritenuta dalla destra israeliana come una sorta di simbolo strettamente legato alla nazione palestinese, che Israele ha sempre osteggiato.



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