Scoppia una nuova guerra in Congo per il controllo delle risorse minerarie

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 


Una nuova ondata di sangue sta colpendo il continente africano. Il 28 gennaio, i ribelli del gruppo Movimento 23 Marzo (M23), sostenuto dal Ruanda, hanno preso il controllo di Goma, la principale città dell’est della Repubblica Democratica del Congo (RDC), una regione ricca di minerali.
Nella capitale, Kinshasa, la violenza ieri ha invaso le strade, con i manifestanti infuriati che hanno preso d’assalto e incendiato le ambasciate di Stati Uniti e Ruanda, Francia, accusata di sostenere il presidente ruandese.
Fonti locali riferiscono che le milizie stanno conquistando altri due distretti di Goma e puntano sulle località di Kiniezire e Mukwidja nel Sud Kivu.
I combattimenti nella città hanno causato oltre 100 morti e quasi 1.000 feriti, secondo un conteggio dell’Afp basato su un rapporto degli ospedali.
La situazione umanitaria è prossima al collasso: la Croce Rossa ha lanciato un allarme sulla possibilità di una diffusione dell’Ebola, temendo che il conflitto possa aggravare la crisi sanitaria nella regione e vige il rischio che venga bloccato l’accesso principale per gli aiuti umanitari.
Quello che sta facendo il Ruanda è con la complicità di Francia, Stati Uniti e Belgio. Il popolo congolese è stanco. Quante altre morti devono ancora esserci?“, ha dichiarato Joseph Ngoy, uno dei manifestanti. L’ambasciata del Kenya è stata saccheggiata, mentre quella francese è stata attaccata con bombe incendiarie, come confermato dal Ministero degli Esteri di Parigi.
Save the Children scrive che la situazione caotica nella Repubblica Democratica del Congo orientale sta mettendo a rischio 200mila bambini.
Al centro delle violenze ci sono sempre loro, i minerali intrisi di sangue di cui necessità l’apparato industriale high tech dell’oriente e dell’Occidente. Il Nord Kivu è una regione ricca di risorse minerarie, tra cui cobalto, rame, oro, coltan e diamanti. Una ricchezza trasformata nella maledizione che ha alimentato la maggior parte dei conflitti armati. Tra il 1996 e il 2003, la RDC è stata teatro di una guerra devastante, spesso definita la “guerra mondiale dell’Africa“, che ha causato circa 6 milioni di morti.
In questo contesto, il Movimento 23 marzo (M23), un gruppo ribelle composto principalmente da combattenti di etnia tutsi, è emerso come uno dei principali attori nel conflitto del Nord Kivu. Sostenuto dal Ruanda, l’M23 ha rivendicato il controllo di aree strategiche, tra cui la città di Goma, capoluogo del Nord Kivu. L’obiettivo del gruppo è chiaro: controllare le risorse naturali della regione, tra cui oro, cassiterite, coltan e cobalto.
La RDC è il principale produttore mondiale di cobalto, un elemento essenziale per la produzione di batterie dei veicoli elettrici, fornendo circa il 70% della produzione globale. Nonostante questa ricchezza, il 60% della popolazione congolese vive sotto la soglia di povertà, con solo una minima parte delle entrate minerarie che raggiunge le comunità locali. Il valore delle risorse minerarie della RDC è stimato in 24.000 miliardi di dollari, ma gran parte di queste risorse rimane inutilizzata a causa dell’instabilità e della corruzione.

Ecco dunque che l’offensiva dell’M23 appare strategicamente mirata a ottenere il controllo delle risorse naturali vitali della regione, come oro, cassiterite, coltan, cobalto e diamanti. Dopo aver preso il controllo di ampie zone nelle province di Rutshuru e Masisi, i ribelli si stanno ora dirigendo verso Walikale, un’area rinomata per la sua abbondante produzione di coltan, un altro minerale cruciale per la transizione energetica globale.
Una crisi che, chiaramente, coinvolge direttamente le due principali potenze mondiali, gli Stati Uniti e la Cina, e si intreccia con il grande progetto infrastrutturale del Corridoio di Lobito.
Si tratta di un ambizioso progetto ferroviario, lungo 1.300 chilometri e finanziato da Stati Uniti e Unione Europea, mirante a collegare i bacini minerari della Repubblica Democratica del Congo (RDC) con lo Zambia e il porto angolano di Lobito, sull’Oceano Atlantico. Nelle intenzioni di Washington, il Corridoio di Lobito rappresenta una risposta diretta alla Nuova Via della Seta cinese (Belt and Road Initiative, BRI).
Gli Usa, in sostanza, negli ultimi anni stanno tentando di riprendere possesso delle abbondanti risorse strategiche del Paese, La maggior parte delle miniere, infatti, negli ultimi anni è stata venduta a società cinesi, tanto che il “South China Morning Post” descrive il Paese come “l’epicentro degli investimenti cinesi in Africa”.
Dal 1994 il Ruanda, che sostiene l’M23, è sotto il controllo di Paul Kagame, un ex ufficiale formato negli Stati Uniti che ha ricoperto il ruolo di vicepresidente fino al 2000, per poi assumere la presidenza, consolidando il proprio potere. Rieletto lo scorso anno per la quarta volta con un risultato schiacciante del 99,18%, Kagame governa con un apparato di sicurezza pervasivo che esercita un controllo capillare sulla società. Nonostante la rigida repressione interna e le accuse di sfruttamento economico, i Paesi occidentali continuano a dipingerlo come un modello di sviluppo, spesso ignorando le gravi limitazioni alle libertà fondamentali.
La scintilla era già prossima ad esplodere e l’incendio non sembra si fermerà a breve. Lo ha promesso il leader dell’Afc, Corneille Nangaa, chiarendo che l’offensiva non si fermerà a Goma e che l’obiettivo finale è Kinshasa.
Un’altra guerra delle risorse che deciderà quale superpotenza potrà garantirsi la manodopera del popolo tra i più sfruttati e poveri del pianeta.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

ARTICOLI CORRELATI

L’ipocrisia europea sui minerali insanguinati del Congo

I minerali insanguinati del Rd Congo, Kinshasa chiede chiarimenti ad Apple

Coltan: in Congo continua la strage dei bambini nelle miniere della disperazione



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

Source link