AL CENTRO DI ROMA. STORIA, FILOSOFIA,ARTE, ARCHITETTURA E ARCHEOLOGIA
Rassegna a cura di Edith Gabrielli
Ciclo Il secondo millennio di Roma
CONFERENZA
Lucrezia Spera, Professore ordinario di Archeologia tardoantica presso l’Università di Roma Tor Vergata
presenta
Roma e i cristiani nel IV secolo. La conquista della visibilità nel paesaggio urbano
introducono
Edith Gabrielli e Paolo Carafa
Nei decenni dopo l’Editto di tolleranza del 313, il cristianesimo acquista una progressiva visibilità negli spazi urbani: edifici religiosi specificamente connotati e di notevole impatto volumetrico rendono tangibile nel paesaggio la presenza di una comunità in effetti già consistente nei secoli precedenti, ma rimasta poco percepibile e scarsamente incisiva nelle trasformazioni urbane. Ora, la spinta del protettorato imperiale e l’evergetismo delle élites avviano un processo di ben evidente radicamento della Chiesa nella città, che ne costituirà il profilo identitario nel Medioevo.
Nel periodo da Costantino a Teodosio, se i grandi cantieri – del gruppo episcopale, dentro le mura, e dei principali santuari martiriali e basiliche funerarie nel suburbio – si impongono con rilevanti sperimentali tipologie architettoniche, le prime chiese ‘parrocchiali’ (i tituli) sono assorbiti nei quartieri residenziali cui, per la loro funzione di cura di anime, erano destinate; la configurazione del paesaggio urbano, in questi anni, è ancora fortemente ancorata alla sussistenza delle prestigiose costruzioni del centro politico-monumentale dell’Urbe, che svolgeva ancora il ruolo di capitale ‘virtuale’ dell’Impero. grandi eventi che accompagnano e condizionano il divenire dei luoghi abitati dall’uomo. Uno dei processi di maggiore portata nella storia della cultura occidentale – la nascita e il primo sviluppo del Cristianesimo – è radicato in modo profondo nell’evolversi dei paesaggi urbani e rurali antichi. Ciò si avverte in molti luoghi del Centro di Roma e all’esterno delle mura urbane a partire dall’inizio del primo millennio dell’era comune. Le architetture e i contesti topografici che definivano lo spazio e la sua percezione da epoche anche molto antiche e cui erano affidate la conservazione e la trasmissione della memoria relativa a tradizioni, miti, riti, culti, eventi e uomini, furono progressivamente affiancati da elementi nuovi che mutarono il volto della città imperiale e contribuirono a strutturare la fisionomia della prima città medioevale e di tutte le altre città successive.
Lucrezia Spera è professore ordinario di Archeologia tardoantica presso l’Università di Roma Tor Vergata e insegna Topografia cristiana di Roma presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana. Socio effettivo della Pontificia Accademia Romana di Archeologia, socio corrispondente del Deutsches Archäologisches Institut Rom e membro del Comitato Vaticano di Studi Bizantini, ha indirizzato le sue ricerche principalmente allo studio di Roma nella tarda antichità e nell’alto medioevo, con particolare attenzione ai processi di cristianizzazione degli spazi. Tra le varie indagini sul campo, ha diretto lo scavo dell’insediamento medievale presso la basilica di San Paolo fuori le mura, di cui ha coordinato anche i lavori di allestimento.
CICLO ARCHEOLOGIA
A cura di Paolo Carafa, professore ordinario di Archeologia Classica e prorettore per il Patrimonio archeologico in Sapienza Università di Roma
Nell’incessante fluire dei paesaggi restano sempre impressi i segni dei grandi eventi che accompagnano e condizionano il divenire dei luoghi abitati dall’uomo. Uno dei processi di maggiore portata nella storia della cultura occidentale – la nascita e il primo sviluppo del Cristianesimo – è radicato in modo profondo nell’evolversi dei paesaggi urbani e rurali antichi. Ciò si avverte in molti luoghi del Centro di Roma e all’esterno delle mura urbane a partire dall’inizio del primo millennio dell’era comune. Le architetture e i contesti topografici che definivano lo spazio e la sua percezione da epoche anche molto antiche e cui erano affidate la conservazione e la trasmissione della memoria relativa a tradizioni, miti, riti, culti, eventi e uomini, furono progressivamente affiancati da elementi nuovi che mutarono il volto della città imperiale e contribuirono a strutturare la fisionomia della prima città medioevale e di tutte le altre città successive.
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