Palazzone ai Parioli: inchiesta della Corte dei Conti sul Comune per le tasse non pagate

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Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 


di
Ilaria Sacchettoni

Si sta edificando sulla base di una semplice segnalazione (Scia) anziché di un vero permesso per costruire che prevede il versamento degli oneri concessori

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

Palazzinari a tariffa agevolata: nel cuore dei Parioli, dove il quartiere si fa più apertamente residenziale, fra giardini a sorpresa e fabbricati di pregio, la Ecopetrolini Spa sembra procedere a un’edificazione esentasse con la benedizione del Comune. Quel che si ricava, infatti, dalla denuncia del Comitato delle Muse è che al civico 2 di via Ettore Petrolini si sta innalzando un nuovo edificio in barba agli oneri concessori (né richiesti, tantomeno previsti). Un’inchiesta della viceprocuratrice regionale della Corte dei Conti, Chiara Imposimato, si propone, ora, di far luce sulle responsabilità comunali e quantificare il danno erariale per la collettività.

Dopo un accesso agli atti, i componenti del comitato presieduto da Francesco Benigni hanno realizzato che dietro una banale Scia, vale a dire segnalazione certificata di inizio attività, si stanno realizzando «importanti interventi di trasformazione degli immobili in questione che comporteranno il mutamento della destinazione d’uso da ufficio ad abitativo con conseguente modifica del relativo carico urbanistico». Fotografie del fabbricato che sorgerà sono, peraltro, affisse accanto all’avviso dei lavori. Appartamenti all’apparenza lussuosi – e senz’altro numerosi – verranno su nel giro di poco tempo al posto del vistoso sbancamento. Con la conseguenza, facilmente prevedibile, osservano i residenti, che si dovrà provvedere alle indispensabili opere di urbanizzazione. 




















































Una città ha infatti bisogno di parcheggi, verde pubblico e altro ancora per potersi definire tale e per provvedere a chi ci vive. Al tempo dei decreti salva grattacieli (vedi quel che sta accadendo in questi giorni in Parlamento con le norme pro-Milano) l’amministrazione capitolina risponde con la sfida sui generis: lo «sconto» sugli oneri concessori.
Ora, in assenza del contributo dei costruttori dovrà provvedere in solitaria la pubblica amministrazione. Un vantaggio per la Ecopetrolini Spa che si traduce in danno per le casse comunali. Non è chiaro se i costruttori abbiano contrabbandato una vera e propria edificazione per una modesta ristrutturazione, sta di fatto che nessuno ha controllato e, a oggi, si tira su un piano dopo l’altro in virtù della semplice dichiarazione della società.

A via Petrolini, invece, «sarebbe servito un permesso di costruire con la valutazione d’impatto sul territorio circostante, oneri di urbanizzazione più alti e un’equa monetizzazione», vale a dire un contributo economico per «accessoriare», diciamo così, l’area. Si sarebbe potuto provvedere con un atto di autotutela in base al quale il Campidoglio avrebbe potuto pretendere dai costruttori il dovuto. Invece silenzio totale da parte di Comune e Municipio.
«La proprietà – scrivono i residenti – deve pagare al Comune una somma per compensare tutte quelle spese che l’amministrazione dovrà sostenere, come parcheggi aggiuntivi, aree verdi e asili per limitare le conseguenze della costruzione sulla zona e non danneggiare chi ci vive».

Imposimato sta acquisendo la documentazione necessaria a valutare una serie di circostanze e a pesare possibili negligenze. Qualcuno in Comune/Municipio ha malamente classificato l’iniziativa dei costruttori mentre avrebbe dovuto intenderla «come nuova costruzione, con regole differenti sulle volumetrie e sugli oneri di urbanizzazione». Il fatto è che in seguito alla presentazione della Scia si è lasciato correre, anziché intervenire con prescrizioni. Un’inerzia che ha procurato danni erariali alla collettività , scrivono i firmatari dell’esposto: «Tale inerzia configura una gravissima violazione degli obblighi di verifica e/o repressivi incombenti sui dipendenti dell’amministrazione di Roma Capitale a diverso titolo responsabili del procedimento in parola con conseguente danno erariale». I cittadini offrono un mandato chiarissimo ai magistrati contabili chiedendo loro «di agire nei confronti dei funzionari e/o dirigenti capitolini che, con coscienza e volontà, attese anche le numerose istanze formulate da questo Comitato delle Muse, non hanno esercitato i propri poteri in autotutela avverso le suddette Scia, per un intervento per il quale…è previsto un permesso a costruire».

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