Schlein: Meloni non può cavarsela con un video. Conte: la premier è complice. E Avs convoca tre profughi torturati da Almasri
ROMA – Protesta durissima delle opposizioni dopo l’annullamento delle informative dei ministri Nordio e Piantedosi sul caso Almasri. Il centrosinistra paralizza i lavori di Camera e Senato, ottenendo la sospensione delle sedute e una convocazione straordinaria delle conferenze dei capigruppo per martedì prossimo.
A Palazzo Madama il centrosinistra esce clamorosamente dall’aula per rafforzare la protesta: «Il Parlamento è stato umiliato», denuncia Francesco Boccia. «La cancellazione dell’informativa è una vera e propria diserzione che offende la democrazia», tuona Chiara Braga. Più tardi interviene anche Elly Schlein, con parole di fuoco: «Quello che è accaduto è vergognoso. Meloni pensa di cavarsela con un video sui social in stile Salvini, ma lei e i suoi ministri devono dire la verità al Paese perché è evidente che mentono quando negano che è stata una scelta politica rimpatriare questo torturatore».
Durissimo Giuseppe Conte che accusa Meloni di essersi resa «complice di Almasri e delle sue nefandezze».
Le opposizioni inviano una lettera unitaria al presidente della Camera Lorenzo Fontana e a quello del Senato Ignazio La Russa, firmata da Pd, M5S, Avs, Azione, Italia Viva e + Europa, definendo «intollerabile e irrispettoso» il «comportamento del governo verso le istituzioni democratiche».
«Il Parlamento resterà bloccato finché Meloni non verrà in Aula», avvertono poi le forze del centrosinistra, che non sono disposte a mollare la presa. Ma dal centrodestra fanno sapere alle opposizioni che la premier non ha intenzione di assecondare le loro richieste.
Nel primo pomeriggio un nuovo colpo di scena: alle 14 e 30 nella sala stampa di Montecitorio Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli convocano una conferenza stampa. Parlano tre uomini. Sono tre rifugiati torturati da Almasri. Arrivano ad ascoltarli Elly Schlein, Maria Elena Boschi, Vittoria Baldino, Riccardo Magi. Alla fine di quell’incontro viene diffuso un comunicato congiunto delle opposizioni: «Oggi un’informativa sul caso Almasri c’è stata. Ed è stata un bagno di verità, dura, come succede quando le storie di persone in carne ed ossa irrompono».
Per tutta la giornata, anche dopo la vittoria ottenuta con la sospensione dei lavori del Parlamento, le polemiche non accennano a placarsi. Il pd Andrea Orlando denuncia: «Giorgia Meloni attacca i magistrati per non parlare del torturatore libico rimpatriato». Bonelli attacca: «La presidente del Consiglio smetta di fare la vittima». «Meloni, la bugiarda del secolo», scrive il gruppo pd della Camera dei deputati sui suoi social network.
Enrico Borghi, capogruppo di Italia viva a Palazzo Madama, afferma: «Non si è mai visto che un ministro oggetto di una comunicazione di iscrizione a una attività giudiziaria si sia sottratto al confronto in Parlamento».«Ci sono domande enormi che quest’aula ha il diritto di porre al governo», scandisce Riccardo Magi di + Europa.
Primo effetto pratico della sospensione dei lavori parlamentari ottenuta dalle opposizioni: salta anche la seduta congiunta del Parlamento per l’elezione dei giudizi costituzionali prevista per oggi. La settimana prossima non è affatto detto che le sedute riprendano tranquillamente. Nel centrosinistra non hanno intenzione di rendere la vita facile al governo. E già si discute se, nel caso di una risposta «inadeguata» dell’esecutivo si debba optare per l’Aventino o per l’occupazione delle aula di Camera e Senato.
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