Conto corrente separato, è obbligatorio per Partita Iva in regime forfettario?

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I titolari di partita IVA in regime forfettario si saranno chiesti almeno una volta nella vita: “Devo davvero aprire un conto corrente separato per la mia attività?”. La risposta non è un semplice sì o no, ma dipende da tanti fattori. Anche se non è obbligatorio per legge, avere un conto corrente dedicato è una scelta strategica che nasconde diversi vantaggi. Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su questa pratica, iniziando da cosa prevedeva la normativa italiana in passato, evidenziandone i pro e i contro.

Il conto corrente separato è obbligatorio per i forfettari?

Prima di entrare nei dettagli, facciamo chiarezza: no, per i forfettari non è obbligatorio avere un conto corrente separato. Nessuna normativa vigente impone questa prassi ai titolari di partita IVA che operano in regime forfettario. Ciononostante, è vivamente consigliato per una gestione più ordinata e trasparente delle proprie finanze.

Facciamo un passo indietro nel tempo per capirne la regolamentazione. Nel 2006, il Decreto Bersani (D.L. 04/07/2006 n. 223) aveva introdotto l’obbligo di aprire un conto corrente dedicato per chiunque avesse una partita IVA. L’idea era semplice: separare nettamente le finanze personali da quelle professionali. Tale  norma è stata abrogata nel 2008, eliminando completamente l’obbligo.

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Da allora, nonostante si sia discusso a lungo sull’utilità di reintrodurre la misura, non ci sono stati cambiamenti significativi. A oggi, l’obbligo di tenere un conto separato riguarda solo le società con regime contabile ordinario. Per i forfettari, invece, è una scelta volontaria, ma altamente consigliata.

 

Corrente corrente separato, i vantaggi per i forfettari

Aprire un conto corrente separato può sembrare un passaggio superfluo, ma offre una serie di vantaggi che possono fare la differenza nella gestione delle attività svolte dai titolari di partita Iva in regime forfettario. Diversi sono i pro di tale scelta. Un conto corrente separato consente di:

 

  • Tenere la liquidità sotto controllo: nel caso in cui si volesse capire se si è nelle condizioni di sostenere una spesa improvvisa oppure accantonare qualcosa per il futuro, infatti, il riscontro è immediato;
  • Separare le spese personali e da quelle professionali; confondere spese private e lavorative è un errore comune, ma che può costarti caro in termini di tempo e denaro. Separare i conti aiuta a individuare le voci di costo superflue e a ottimizzare i guadagni;
  • Analizzare le performance in modo semplice: un conto dedicato permette di monitorare l’andamento dell’attività con un colpo d’occhio. Controllare entrate e uscite mensili diventa un gioco da ragazzi;
  • Stare tranquilli in caso di controlli fiscali: fornire all’Agenzia delle Entrate una documentazione chiara e trasparente è molto più semplice con un conto separato. Ogni movimento sarà facilmente tracciabile e collegabile alla propria attività, evitando malintesi;
  • Proteggere la propria privacy: tenere le finanze personali e professionali separate significa proteggere la propria sfera privata da eventuali accertamenti fiscali. Nessun controllo invadente sui tuoi movimenti personali: tutto resta ordinato e sotto controllo con un conto corrente separato.

 

Svantaggi

Anche la scelta più intelligente ha però i suoi piccoli contro. Per fortuna, nel caso di un conto corrente separato, i lati negativi sono pochi e sempre più gestibili grazie alle nuove tecnologie e all’evoluzione dei servizi bancari.

 

Costi di gestione

Aprire un altro conto corrente significa affrontare un costo aggiuntivo, anche se separato. Tuttavia, oggi le banche offrono soluzioni specifiche per i professionisti, spesso a costi ridotti o addirittura nulli. Un po’ di ricerca permetterà di trovare l’offerta più adatta alle proprie esigenze.

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Organizzazione delle spese personali

Tenere i guadagni sul conto professionale potrebbe complicare la gestione delle spese personali. La soluzione è semplice: basta effettuare bonifici periodici dal conto aziendale al proprio conto privato, giustificandoli come compensi o prelievi per spese personali.

 

Impegno aggiuntivo

Gestire un conto in più richiede un minimo di organizzazione, ma con gli strumenti digitali disponibili oggi, come app bancarie e software gestionali, monitorare le transazioni è più semplice che mai.





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