Comune di Bari – La giunta approva candidatura al bando Anci del progetto “La casa nel parco” per la creazione di un hub culturale giovanile all’interno della Rossani

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Su proposta dell’assessora alle Culture Paola Romano, la giunta comunale ha approvato questa mattina la candidatura del progetto “La casa nel parco” all’avviso pubblicato da ANCI per selezionare proposte progettuali dei Comuni volte ad attivare i giovani under 35 attraverso la gestione di uno spazio/immobile che sia inutilizzato o parzialmente utilizzato, di proprietà comunale o comunque nella disponibilità del Comune.

Il finanziamento nazionale previsto in favore di ciascun soggetto proponente per l’attuazione del progetto, assegnato in caso di ammissione a finanziamento, è pari a un massimo di 350.000 euro; ai fini della realizzazione del progetto, il soggetto proponente dovrà impegnarsi a cofinanziare almeno il 20% del valore complessivo della proposta progettuale.

Il progetto candidato dal Comune di Bari, nel dettaglio, prevede la realizzazione, in alcuni spazi della ex Caserma Rossani, di un hub culturale giovanile che possa favorire la frequentazione dell’area da parte della popolazione studentesca e universitaria e promuovere un utilizzo intensivo, a fini culturali e sperimentali, delle aree del parco e dell’edificio destinato al progetto anche nelle ore serali e notturne. Ai fini della realizzazione del progetto, a carico del Comune di Bari è prevista una quota di cofinanziamento di 87.500 euro attraverso la valorizzazione delle risorse umane interne impiegate nello svolgimento delle attività.

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“Con la candidatura del progetto “La casa nel parco”, condiviso con la Regione Puglia, che ringrazio per la collaborazione, intendiamo mettere la componente giovanile al centro della strategia culturale e urbana riservandole uno spazio operativo all’interno della ex Rossani, il più grande compendio destinato alla cultura, alle arti e al tempo libero della città – commenta Paola Romano -. In questo modo vorremmo che i nostri ragazzi e ragazze fossero protagonisti della produzione culturale sul modello di quanto già avviato con le esperienze di Spazio13, Officina degli Esordi, e Accademia del Cinema di Enziteto. Il  nuovo spazio, che abbiamo immaginato all’interno dell’edificio che a breve ospiterà la più grande public library del Mezzogiorno, potrà diventare luogo di socializzazione e di creatività in chiave polifunzionale, ad esempio per la produzione musicale o per l’organizzazione di percorsi di scrittura creativa. Una parte dello spazio potrà essere vissuta anche in orari serali e notturni grazie alla previsione di un caffè letterario. Ci auguriamo che il nostro progetto possa essere selezionato per poi individuare insieme a Regione Puglia i soggetti del terzo settore con cui attuare la progettualità”.

 

Il Progetto

L’immobile interessato è la Casermetta (edificio F) destinato a biblioteca di pubblica lettura composto da due piani. L’accesso principale avviene dalla campata centrale, dove vi sono le entrate dal Parco Rossani a nord e dalla futura Piazza delle Arti a sud. Ciascuna delle 13 campate  si compone di uno spazio a piano terra e di un ammezzato al piano superiore.

Gli spazi destinati alla candidatura sono la campata n. 6 (per metà), 7 (per metà) e 8, oltre alla sala musica nella campata 12.

Ciascun vano ha le dimensioni di circa 7x24m per una superficie complessiva di 600mq circa. Tutti gli ambienti, arredati con tavoli, sedute, scaffali per i libri e un desk, sono dotati di accesso diretto dall’esterno e autonomamente fruibili grazie a delle porte di separazione.

L’hub giovanile, al centro della città e immerso in un grande parco urbano, presenta una forte complementarietà culturale con il polo bibliomuseale, una naturale relazione con il sistema universitario barese e i suoi 40.000 studenti oltre che una straordinaria accessibilità anche in scala metropolitana,

Per questo, il Comune, attraverso una co-progettazione con le organizzazioni giovanili, intende destinarlo a factory di confronto, lavoro e produzione culturale, che accolga al suo interno funzioni di co-working, spazi espositivi, sale eventi, sale registrazione, sale performance e una caffetteria.

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Un open innovation hub, al servizio delle filiere creative e dei movimenti studenteschi giovanili, destinato a contaminarsi ulteriormente con il trasferimento, nel compendio, dell’Accademia di Belle Arti.

La scelta di selezionare il soggetto gestore attraverso procedura di co-progettazione (ai sensi dell’art 55 del Codice del Terzo Settore) qualifica la natura collaborativa dell’intervento, alimentando la sperimentazione e la propensione al dialogo e al confronto con il mondo associativo.

 

Le fasi

La prima fase del progetto prevede un confronto aperto tra le organizzazioni giovanili per indagarne i bisogni e co-disegnare la vocazione dell’hub e le sue funzioni. Al termine del processo partecipativo l’amministrazione comunale definirà l’indirizzo della co-progettazione per individuare il miglior soggetto gestore, in forma di ATS tra attori giovanili.

A valle del percorso partecipativo di consultazione degli stakeholders e degli attori giovanili, l’amministrazione elaborerà uno studio di fattibilità relativo alla gestione degli spazi e alla sua sostenibilità, redigendo le linee guida per meglio ispirare l’avviso di co-progettazione.

La proposta migliore di co-progettazione sarà aggiudicata e l’ATS di organizzazioni giovanili sarà invitata a frequentare un percorso formativo e di orientamento alla gestione dello spazio, per meglio allineare gli indirizzi dell’amministrazione con la proposta progettuale. Il percorso prevede approfondimenti sui temi delle concessioni, sul management degli spazi culturali, sul fund raising e sulla comunicazione e l’engagement dei processi civili.

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La fase di gestione dell’hub prevede lo start-up dello spazio, la costruzione della brand identity, l’avvio dei servizi rivolti alle filiere culturali e giovanili, l’organizzazione di mostre, talk, eventi e iniziative legate al mondo della produzione culturale e della partecipazione dei giovani alla vita della città.

Saranno sottoscritti protocolli di intesa con le scuole, le università, il distretto creativo e culturale, i principali attori socio-culturali della città, e organizzate sessioni di lancio presso l’Urban center già attivo nel compendio della ex Rossani.

Il modello di gestione dell’hub dovrà prevedere un forte orientamento all’autosostenibilità dell’esperienza. Importante, a questo proposito, sarà definire nella proposta di co-progettazione, un forte legame con il mecenatismo locale e la capacità di attrarre fondi locali, regionali, nazionali ed europei. L’hub dovrà intessere relazioni con i principali network europei dell’innovazione sociale e costruire un dialogo con le esperienze diffuse a Bari in forma analoga, per puntare a realizzare un ecosistema dell’innovazione sociale che possa consolidarsi attorno agli spazi civici in concessione.



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