AteneiOnline collabora alla realizzazione del “Rapporto nazionale sui costi degli atenei italiani”

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Roma, 29 gen. – Con oltre 1 studente su 10 che sceglie un percorso formativo online e più di 265.000 iscritti nell’anno accademico 2023/2024, le università telematiche stanno assumendo sempre più rilevanza nel settore dell’istruzione terziaria. Per questo motivo, AteneiOnline, il servizio di orientamento e immatricolazione che accompagna gli studenti nella costruzione del percorso formativo presso le Università Telematiche riconosciute dal MUR, annuncia la collaborazione alla realizzazione del report curato dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, in collaborazione con Fondazione Isscon. Per la prima volta, il Rapporto Nazionale Federconsumatori sui costi degli atenei italiani, giunto alla sua 11ª edizione, contiene infatti una sezione dedicata specificamente alle Università Telematiche realizzata grazie ai dati raccolti da AteneiOnline relativi agli 11 istituti riconosciuti dal Ministero dell’Università e della Ricerca autorizzati a erogare Corsi di Laurea, Master e Corsi di Formazione (e relativi titoli) in modalità digitale e a cui viene riconosciuto lo stesso valore di quelli rilasciati dalle Università di tipo tradizionale.

“Siamo orgogliosi di aver collaborato con Federconsumatori nell’elaborazione del Rapporto Nazionale sui costi degli atenei italiani, che rappresenta un punto di riferimento importante per gli studenti e le famiglie, offrendo loro dati preziosi per orientarsi in modo più informato e consapevole nel panorama universitario del nostro Paese”, spiega Matteo Monari, fondatore di AteneiOnline. “Il Rapporto evidenzia il ruolo emergente delle Università Telematiche, che stanno guadagnando una posizione sempre più rilevante nel sistema educativo italiano grazie a un modello flessibile e sostenibile anche dal punto di vista economico, ideale per chi cerca di bilanciare gli impegni accademici con quelli lavorativi e personali. Siamo convinti che questo rapporto servirà non solo a guidare gli studenti verso scelte più consapevoli, ad esempio chiarendo quali sono gli atenei online riconosciuti dal MUR, ma anche a valorizzare l’importanza e la validità delle università telematiche nel nostro sistema educativo”.

Le voci di spesa degli atenei – Il Rapporto stilato dall’O.N.F in collaborazione con Fondazione Isscon monitora i costi che le famiglie italiane sostengono per gli studi universitari, calcolando le tasse applicate dai principali atenei del Paese. Tra le università tradizionali, l’Università di Milano risulta la più costosa, con un importo massimo medio da corrispondere di 3.808,56 euro (3.360,00 euro per le facoltà umanistiche e 4.257,12 euro per i corsi di laurea dell’area scientifica). Seguono l’Università di Pavia (3.343,00 euro per le facoltà umanistiche e 4.141,00 euro per quelle scientifiche) e l’Università del Salento (3.000,00 euro sia per le facoltà umanistiche che per quelle scientifiche).

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Per quanto riguarda invece l’analisi contenuta nel Rapporto a cura di AteneiOnline, emerge come la retta annuale rappresenti la spesa principale per l’iscrizione ai corsi di laurea online. Questo costo, a differenza delle università tradizionali, non varia in base all’ISEE, anche se molti atenei offrono agevolazioni dedicate. Si aggiunge poi la tassa regionale che si aggira in media sui 140 euro all’anno. Alcuni atenei applicano anche una tassa d’esame, che può raggiungere i 150 euro su base annuale; le spese per il materiale didattico risultano in molti casi limitate, poiché la maggior parte dei contenuti è spesso disponibile online. Va infine considerato che un percorso di studio online permette di risparmiare su costi come trasporto e affitto.
Per fornire una panoramica concreta, AteneiOnline ha individuato i costi medi annui che gli studenti possono aspettarsi nelle principali università telematiche italiane: per le lauree online, sia triennali che magistrali, si oscilla tra i 1.500 e i 3.000 euro all’anno, a seconda del corso di studi scelto.
Il costo medio annuale di adesione più alto è quello dell’Università Telematica Giustino Fortunato pari a 3.000 euro. Seguono l’Università eCampus, che richiede circa 2.711 euro all’anno, e l’Università San Raffaele Roma (2.472 euro). L’Università Telematica Pegaso ha un costo medio di 2.383 euro, mentre l’Università Mercatorum di 2.227 euro. Leggermente inferiore è il costo dell’Università Telematica “Leonardo da Vinci”, che ammonta a 2.200 euro, seguita dall’Università Telematica Internazionale Uninettuno con 2.100 euro. L’Università degli Studi Guglielmo Marconi presenta un costo di 2.030 euro all’anno e, infine, l’Università degli Studi di Roma UnitelmaSapienza risulta la più accessibile, con un costo medio annuale di 1.337 euro.

Le agevolazioni previste per categoria nelle Università Telematiche – Numerosi atenei telematici offrono un ventaglio di agevolazioni economiche che rispondono alle esigenze di diverse categorie di studenti, contribuendo a rendere l’istruzione superiore ancora più accessibile. Tra le categorie beneficiarie ci sono i giovani, che a seconda dell’ateneo possono godere di tariffe ridotte fino ai 21 o 25 anni, con rette che partono da 850 euro, come nel caso dell’Università Unitelma per gli under 26. Anche le donne in stato di gravidanza e i neo-genitori possono accedere a tariffe agevolate, con costi che iniziano da 1.800 euro, ad esempio presso l’Università Mercatorum e l’Università Pegaso. Anche membri delle Forze Armate e i loro familiari beneficiano di costi ridotti presso le telematiche, a partire da 1.500 euro presso l’Università Marconi, così come i dipendenti della Pubblica Amministrazione, che ad esempio hanno accesso alle rette da 1.680 euro offerte da Unitelma. Anche i docenti e il personale ATA possono usufruire di tariffe preferenziali, come nel caso dell’Università Marconi che propone una retta agevolata di 2.020 euro. Per gli studenti con disabilità, le agevolazioni sono ulteriormente significative: nel caso di disabilità tra il 45% e il 66% si può accedere a una retta ridotta di 1.500 euro presso l’Università San Raffaele, mentre per chi supera il 66% di disabilità l’Università eCampus offre un’esenzione totale dalla retta.

Inclusione e percorso personalizzato per studenti con disabilità e DSA nelle università telematiche – Secondo l’ANVUR, nell’Anno Accademico 2019/20 erano iscritti alle università tradizionali 36.816 studenti con disabilità o DSA, ovvero il 2% del totale degli studenti universitari. Nelle Università Telematiche, rivela AteneiOnline nel Rapporto Nazionale Federconsumatori, l’incidenza di studenti con disabilità e DSA è del 2,2%, con oltre la metà degli studenti (54,6%) con disabilità maggiore del 66%. Interessante notare come il tasso di laurea per studenti con disabilità e DSA nelle università telematiche sia superiore del 60% rispetto a quello delle università tradizionali.

I dati suggeriscono come il formato di studio online possa effettivamente favorire una migliore inclusione e successo accademico per studenti con disabilità e DSA, offrendo un ambiente flessibile e adattabile alle loro esigenze specifiche. Inoltre, le università telematiche forniscono misure di supporto come sportelli dedicati, tutoraggio personalizzato, adattamenti durante gli esami, ma anche esoneri dal pagamento delle tasse.



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