Anche rarissima Ferrari tra vetture sequestrate da Gdf a commerciante sconosciuto al fisco

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Una Ferrari 340 MM Vignale Spider (appena tre esemplari costruiti dalla casa di Maranello), una Ferrari 275 GTB/2 di color verde pino, prodotta, in questa colorazione, in sei esemplari, e poi altri modelli della casa del Cavallino Rampante e ancora Lamborghini e Porsche: in tutto sono 18 i veicoli che la Guardia di Finanza di Bologna e Parma ha sequestrato, a seguito di un decreto emesso dalla Procura di Parma a carico di un commerciante di auto d’epoca completamente sconosciuto al fisco.

Con il decreto di sequestro si ipotizzano a carico dell’indagato i reati di autoriciclaggio e di omessa dichiarazione. Gli accertamenti, condotti dalle fiamme gialle bolognesi, hanno permesso di acquisire, a carico dell’indagato, elementi di una lucrosa attività commerciale, che si sarebbe protratta di fatto quantomeno per gli ultimi 25 anni. La particolarità è che, a fronte di tale attività commerciale, non risulta che l’indagato avesse mai presentato le previste dichiarazioni fiscali, il che gli avrebbe permesso di reinvestire nella medesima attività i proventi illeciti di volta in volta conseguiti. Per non attirare le attenzioni del Fisco, l’indagato avrebbe adoperato vari escamotages, quali l’uso di diversi prestanome, false radiazioni ‘per esportazione’ delle auto che, private delle targhe, potevano essere commercializzate senza alcuna formalità, l’utilizzo di metodi di pagamento non tracciabili e conti correnti esteri, in parte in paesi a fiscalità privilegiata.

Tra il 2019 ed il dicembre scorso, l’indagato avrebbe posto in vendita diverse autovetture di alta gamma (con evasione di II.DD. e IVA per circa 1,2 milioni di euro), che a loro volta sarebbero state acquistate reinvestendo proventi illeciti realizzati in anni precedenti dalla commissione di reati tributari. Quella che è emersa, in sostanza, è una sorta di catena infinita, nella quale, per un verso, le vendite di auto di lusso avrebbero alimentato il patrimonio dell’interessato e, per altro verso, le omesse dichiarazioni dei redditi, protrattesi negli anni, avrebbero consentito all’indagato di accantonare altra liquidità da investire in ulteriori acquisti, che a loro volta avrebbero generato altri proventi e così via.

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Il provvedimento di sequestro è stato emesso in via di urgenza per impedire l’ulteriore protrarsi di un’attività che sembrava destinata a perpetuarsi ulteriormente nel tempo, proprio grazie al meccanismo della catena infinita. Il decreto è stato dunque adottato dalla Procura di Parma al fine di pervenire al sequestro di risorse finanziarie per circa 7,7 milioni di euro, con possibilità, in caso di incapienza, di procedere al cosìddetto “sequestro per equivalente ed in ogni caso al sequestro per sproporzione, atteso che è emerso un divario di notevoli proporzioni tra i redditi ufficiali (pressoché inesistenti) e le disponibilità finanziarie”, spiegano gli inquirenti.

Sono stati quindi sequestrati 435.000 euro in contanti, 176.209,31 euro su un c/c bancario, 61 orologi e 18 veicoli: Ferrari 340 MM Vignale Spider; Ferrari 275 GTB di colore verde pino; Ferrari 599 GTB Fiorano; Ferrari Daytona; Ferrari 458 Italia; Ferrari Dino 246 GTS; Ferrari 512 BB; Ferrari Daytona; Bizzarrini 5300 GT Strada; Lamborghini Murcielago; Lamborghini Miura; Lamborghini Countach; Porsche 996; Porsche 997; . Lancia Aurelia B24 Spider America; Mercedes AMG; Vw Golf; Furgone Peugeot Rifter. La Ferrari 340 MM Vignale Spider costruita dalla casa di Maranello, negli anni ’50 del secolo scorso, ha gareggiato in competizioni motoristiche di prim’ordine, quali la 24 ore di Le Mans, Mille Miglia e Trofeo Internazionale di Silverstone.

I militari della Guardia di Finanza hanno eseguito una perquisizione (locale, personale e informatica) a carico di altre sei persone (indagati in concorso) e tre aziende, nelle province di Bologna, Parma, Reggio Emilia, Cremona e Firenze.

“Un sequestro fuori dal comune, come lo sono state anche le indagini”. Così all’Adnkronos il Tenente Colonnello della Guardia di Finanza di Bologna Maurizio Martone, commentando l’operazione. “Fuori dal comune perché è difficile fare una stima, una valutazione di queste auto d’epoca, sono di nicchia e ne esistono veramente pochi esemplari al mondo. Facendo una ricerca online -spiega- le quotazioni non sono inferiori ai 9-10 milioni di euro per auto. Certo, trovarsi davanti ad un parco auto del genere è stato impressionante”.

Martone evidenzia come siano state “fuori dal comune anche le indagini che hanno impegnato diverse persone e che sono state eseguite alla vecchia maniera, è stato un po’ un ritorno al passato con pedinamenti e tante carte, dato che le auto erano state ‘radiate’, cioè private della targa perché destinate all’estero e quindi difficili da trovare. La soddisfazione è stata quella di riuscire a ricostruire i vari passaggi e compiere il sequestro prima che l’indagato si disfacesse di tutto. E’ importante ora che passi il messaggio che non si può operare per 25 anni illecitamente, realizzando profitti così elevati in completa evasione d’imposta, a dispetto dei commercianti onesti”.



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