La chiesa di San Francesco ad Amatrice è il simbolo di quel luogo, così come i suoi resti – giusto la facciata e poco più –rispecchiano la ferita ancora aperta di quella comunità colpita dal sisma del 2016, che lì fece 237 vittime. È a partire da questa consapevolezza che si è realizzato il progetto che porterà alla ricostruzione di questo luogo di culto, presentato oggi a Roma, al Ministero della Cultura. Lo hanno spiegato alla conferenza stampa i protagonisti di questa iniziativa, nata da un protocollo d’intesa tra il Mic, la struttura commissariale del sisma 2016, il Comune di Amatrice e Intesa Sanpaolo, che attraverso l’Art Bonus, ha previsto un’erogazione liberale di oltre 6,6 milioni di euro da destinare alla ricostruzione e al restauro della chiesa di San Francesco gravemente danneggiata. Un’azione promossa anche dalla Fondazione Dino ed Ernesta Santarelli.
«Il patrimonio culturale italiano, da secoli esposto a terremoti e calamità naturali, richiede uno sforzo permanente in tutte le attività di protezione, messa in sicurezza e, ove necessario, restauro e ricostruzione. In questo tipo di interventi l’Art Bonus si rivela ancora una volta uno strumento fondamentale che andrebbe sempre promosso – ha spiegato il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, in un messaggio inviato alla presentazione del progetto –. Con il recente finanziamento di 425 interventi per 374 milioni di euro contro il rischio sismico, il ministero ha voluto dare un segnale importante». Come ha ricordato Giuli, il protocollo è stato sottoscritto lo scorso luglio nell’ambito dell’Art Bonus. Lo strumento, che si sta rivelando efficace nello stimolare il mecenatismo a favore della cultura, prevede importanti benefici fiscali sotto forma di credito di imposta per chi effettua erogazioni liberali in denaro per il sostegno al nostro patrimonio culturale, che – ha sottolineato il ministro – è talmente vasto da non può fare a meno della collaborazione tra pubblico e privato: un dialogo che l’Art Bonus sta rendendo sempre più stringente. Giuli ha chiarito dunque che la partecipazione del privato va «sostenuta e incoraggiata», anche se le istituzioni pubbliche devono «continuare a fare la propria parte».
È così che entra in gioco Intesa Sanpaolo, che «dal tragico sisma si è attivata con continuità negli anni a supporto della comunità locale» ha detto Stefano Barrese, responsabile per il gruppo della divisione Banca dei Territori, attraverso la quale sono stati compiuti gran parte di questi interventi. «Ricostruire Amatrice per noi non significa ricostruire soltanto le case, ma anche il tessuto sociale, economico e culturale. Oggi siamo felici di partecipare alla rinascita di questo territorio», ha aggiunto.
Tra coloro che hanno partecipato alla conferenza stampa non poteva mancare il sindaco di Amatrice, Giorgio Cortellesi, per il quale questo è prima di tutto «un momento importante, simbolo di ripartenza, un nuovo giorno per la comunità». «Ricordo che tutto parte dalla sensibilità di una donazione effettuata da una nota imprenditrice della nostra terra, diventata una persona di fama nazionale per il suo impegno civile e culturale», ha voluto sottolineare Cortellesi, che ha così ringraziato per la sua iniziativa la presidente Paola Santarelli, dell’omonima Fondazione, anche lei intervenuta alla presentazione.
«Oggi si accende una nuova luce nel percorso di rinascita dell’Appennino centrale – ha detto invece il commissario al sisma 2016, Guido Castelli –. Amatrice è un simbolo di quel sisma. La chiesa di San Francesco, a sua volta, di questo luogo è un emblema, un punto di riferimento storico, religioso e culturale che tornerà a nuova vita». Il luogo di culto «è uno dei cinque mila edifici vincolati culturalmente che furono travolti dalla furia sismica del 2016-17, dei circa 40 mila beni immobili culturali che furono vilipesi in quella stagione drammatica. Quindi quella di oggi è una buona notizia che fa di questo progetto anche un laboratorio per sperimentare» nell’ambito della salvaguardia del nostro patrimonio pubblico, ha aggiunto il commissario, svelando che i lavori di ricostruzione della chiesa partiranno a giugno.
Alla conferenza ha partecipato infine Fabio Tagliaferri, presidente di Ales, la società in house del Mic che gestisce l’Art Bonus. Sono intervenuti anche il questore della Camera, onorevole Paolo Trancassini, e l’assessore regionale del Lazio alle Politiche di ricostruzione, Manuela Rinaldi.
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