8 domande e risposte sul caso Almasri

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Il rientro di Almasri in Libia – Ansa

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Perché il generalelibico Almasri è ricercatoe da chi?
Il generale Almasri è a capo di due milizie libiche affiliate, ma non emanate direttamente dalle autorità centrali: sono la Polizia giudiziaria libica e la Rada, la forza di reazione rapida. È accusato dalla Corte penale internazionale di crimini di guerra compiuti durante uno dei tanti momenti della guerra civile scoppiata nel 2011, ma che vede il generale sotto inchiesta per fatti successivi al 2015. Nella sua veste di capomilizia è sospettato di avere ucciso e fatto uccidere detenuti, prigionieri, dissidenti, attivisti, migranti. È accusato di torture, sevizie e abusi sessuali su detenuti dai 5 anni in su.

Quando l’Italia viene avvisata della sua presenzae con quale procedura?
Le accuse contro Almasri erano note almeno a partire dal 2022, quando è stato pubblicato il primo report del “Panel of experts”, gli ispettori Onu incaricati dal Consiglio di sicurezza di svolgere indagini in Libia. Tuttavia il mandato di cattura internazionale è stato richiesto a ottobre 2022 dal procuratore della Corte internazionale. Come sempre per questi casi (è avvenuto di recente anche per Putin e gli indagati per i crimini a Gaza) un tribunale deve poi esaminare le richieste della Procura che talvolta vengono respinte. La presenza di Almasri (entrato in Europa attraverso l’Italia il 6 gennaio con un volo di linea da Tripoli a Roma) è stata segnalata per la prima volta il 16 gennaio dalla polizia tedesca dove Almasri era stato fermato per un controllo. A quel punto la Corte dell’Aja si è riunita con urgenza e convalidato la richiesta di arresto il 18 gennaio. La Corte ha convocato le ambasciate di 6 Paesi in Olanda, dove ha sede il Tribunale internazionale, e consegnato il mandato di cattura che è stato trasmesso ai rispettivi ministeri della Giustizia, compreso quello italiano, poiché si riteneva che il generale avrebbe potuto raggiungere uno di quei Paesi.

Il generale libico Almasri poteva essere fermatonegli altri Paesi europeiin cui è transitato primadi arrivare in Italia?
Se il mandato d’arresto fosse stato emesso prima del 18 gennaio certamente anche gli altri Paesi sarebbero stati obbligati ad arrestarlo. Ma prima della Germania nessun Paese ha segnalato la sua presenza alla Corte penale internazionale. Nel frattempo Almasri era giunto in Italia dove poi la Polizia lo ha rintracciato e arrestato.

Perché Almasriè stato rilasciatoe chi lo ha deciso?
Nell’ordinanza che ha disposto la scarcerazione di Almasri da parte della Corte d’Appello di Roma, c’è una dichiarazione del procuratore generale di Roma che ne spiega i motivi: il pg «chiede che codesta Corte dichiari l’irritualità dell’arresto in quanto non preceduto dalle interlocuzioni con il ministro della Giustizia, titolare dei rapporti con la Corte penale internazionale; ministro interessato da questo ufficio in data 20 gennaio… e che, ad oggi, non ha fatto pervenire nessuna richiesta in merito».

Perché Almasri è stato considerato “pericoloso” dal governoed è stato rimpatriatocon un aereo di Stato?
Una volta scarcerato, Almasri a piede libero è diventato un problema per il Viminale. Perciò il ministro Matteo Piantedosi, constatandone la «pericolosità sociale», ha adottato un provvedimento di espulsione «per motivi di sicurezza dello Stato». È noto però che l’accertata pericolosità di Almasri sia proprio nel luogo in cui è stato riaccompagnato con voto di Stato, in Libia.

Quali sono i puntida chiarire?
Le autorità italiane hanno mantenuto segreta la notizia dell’arresto per due giorni, fino a quando, il 20 gennaio, Avvenire ha pubblicato la notizia. Il silenzio istituzionale è uno dei punti da chiarire. Inoltre il 21 gennaio il ministro della Giustizia Nordio ha dichiarato con un comunicato stampa che stava studiando le carte, tuttavia il ministro non ha risposto alla richieste di chiarimento della Corte d’appello di Roma che doveva decidere la conferma dell’arresto e, su ordine del ministro, il trasferimento di Almasri presso il Tribunale dell’Aja dove si sarebbe potuto aprire il processo per i crimini in Libia. Il ministro non ha risposto alle richieste e il giudice ha dovuto rilasciare Almasri. Tuttavia diverse ore prima che il giudice decidesse di rilasciarlo, un aereo dei servizi segreti era stato inviato da Roma a Torino, dove Almasri era stato arrestato. Nella serata del 21 gennaio, Almasri è stato riaccompagnato in Libia con un volo di Stato italiano.

Quale comunicazioneè stata recapitatadal Tribunale di Romaai membri di governo?
A seguito di un esposto dell’avvocato Luigi Li Gotti, in cui si ipotizzano i reati di favoreggiamento personale e peculato, Meloni, Mantovano, Nordio e Piantedosi hanno ricevuto una “comunicazione di iscrizione nel registro degli indagati”, trasmessa al Tribunale dei ministri. Non è dunque un avviso di garanzia, non indica cioè l’avvio di atti d’indagine che la persona interessata ha diritto di conoscere. Per i magistrati si tratta di un «atto dovuto», mentre altri addetti ai lavori del mondo-giustizia rimarcano il fatto che l’obbligatorierà dell’azione penale (l’automatismo per cui si apre un fascicolo a seguito di un esposto) non è immune dalla discrezionalità del magistrato.

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Qual è il suo iter?
Il Tribunale dei ministri (un collegio di tre magistrati), ricevuti gli atti, ha 90 giorni per decidere se archiviare o se procedere. Nel caso si ritenga di andare avanti, le carte saranno inviate alle Camere competenti per l’autorizzazione a procedere.





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