�IL CIBO NON SI BUTTA�, AL VIA L�INIZIATIVA DI FIPE-CONFCOMMERCIO VICENZA

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gioved� 30 gennaio 2025


Un’immagine della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa

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Fipe Confcommercio Vicenza, la federazione che associa oltre duemila pubblici esercizi in provincia, lancia l’iniziativa “Il cibo non si butta” contro lo spreco alimentare.

Si tratta di una campagna che si inserisce nella più ampia azione intrapresa dalla federazione nazionale, dal titolo “Love food, no waste”, mirata ad informare sulle azioni che vengono intraprese da ristoranti, pizzerie, bar, pasticcerie-gelaterie, per combattere gli scarti delle materie prime alimentari e sensibilizzare i consumatori sul valore del cibo servito ai tavoli dei locali.

L’iniziativa vicentina è stata presentata giovedì 30 gennaio, in una conferenza stampa alla quale partecipa il presidente di Fipe-Confcommercio Vicenza Gianluca Baratto, con i componenti del Consiglio, il segretario di Fipe-Confcommercio Vicenza Massimo Chiovati, lo chef Renato Rizzardi.

Quattro le azioni intraprese con “Il Cibo non si butta”.

Prima di tutto un questionario sulle pratiche anti-spreco delle imprese e sull’atteggiamento del consumatore rispetto a questa problematica, che è stato compilato nelle scorse settimane da un campione di 200 associati tra ristoranti, bar (principalmente con cucina), pizzerie, pasticcerie.

Dall’indagine risulta che i clienti sono ancora restii a portare a casa il cibo o il vino che hanno avanzato al ristorante: quando accade, solo il 43% chiede “sempre” o “spesso” di avvalersi di questa possibilità. Secondo il 73% del campione, poi, quando il commensale non fa richiesta di un contenitore take away per il cibo lasciato sul piatto è il personale a proporlo.
Emerge poi che nell’85% dei locali sono a disposizione contenitori specifici per portare via cibo e vino avanzato e che il 55% propone in menu anche le mezze porzioni, per consentire al cliente di consumare per intero il piatto ordinato.

Se da un lato, dunque c’è ancora da fare per sensibilizzare i consumatori, dall’altro i ristoranti vicentini sono già molto attenti a questa tematica: il 91% di chi ha risposto al questionario Fipe studia le ricette con l’ottica di evitare lo scarto e l’83% adotta misure volte a recuperare le eccedenze (ad esempio distribuendole allo staff, o donandole).

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Estremamente diffuso, nei ristoranti monitorati, l’uso di tecnologie per la migliore conservazione di cibi (presenti nel 91% dei locali) e l’adozione di pratiche gestionali anti-spreco.

Al di là della conoscenza del fenomeno, “Il cibo non si butta” punta anche ad agire per la riduzione dello spreco alimentare. E lo fa su più fronti.

La seconda azione messa in campo dal progetto è, infatti, la formazione del personale. Proprio per la grande attenzione sullo spreco di cibo già presente nei locali vicentini, c’è forse la sensazione che non ci sia più nulla da imparare: un locale su 3 che ha partecipato all’indagine , infatti, non ha effettuato, negli ultimi tre anni, corsi di aggiornamento sul tema. Invece aggiornarsi è particolarmente importante e sono dunque previsti, a marzo 2025, due specifici interventi formativi gratuiti, con focus sul menu anti-spreco, per titolari e dipendenti delle imprese associate a Fipe-Confcommercio Vicenza.

I corsi saranno tenuti dallo chef Renato Rizzardi all’Università del Gusto, la scuola di cucina della Confcommercio provinciale.

Per sensibilizzare i consumatori vicentini a portare a casa il cibo non consumato (questa la terza azione del progetto), sono state poi inviate a tutti i pubblici esercizi associati delle grafiche da inserire nei menu e nei canali social, che invitano a non sprecare cibo, ma a portarlo a casa.

Infine, sarà incentivata l’adozione, da parte dei locali, del Rimpiattino, uno speciale contenitore studiato da Fipe nazionale con Comieco, adatto proprio al take away del cibo e del vino avanzati: con un ordine minimo previsto di 100 rimpiattini, Fipe Confcommercio Vicenza consegnerà alle aziende associate un quantitativo omaggio.

Considerato che, secondo i dati Eurostat, in Italia le attività food&beverage sono responsabili solo del 5,8% degli sprechi alimentari, mentre il 71,9 % del cibo buttato si realizza in ambito domestico, la campagna “Il cibo non si butta” ha proprio l’obiettivo di fare della ristorazione vicentina un canale di promozione importante per la corretta gestione di cibo e vino non consumati, attraverso l’adozione e la diffusione di buone pratiche e portando le persone a prendere coscienza del tema e agire di conseguenza.

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La dichiarazione del presidente di Fipe Confcommercio Vicenza Gianluca Baratto, raccolta per la nostra rubrica Confcommercio Vicenza News

ATTENZIONE: La notizia � riferita alla data di pubblicazione dell’articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere pi� attuali.





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