successo a Marsiglia per la mostra “Racines” – Il Golfo 24

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Le mille storie degli emigrati procidani in mostra a Marsiglia, in un percorso inedito e suggestivo che ripercorre le rotte che – a partire da inizio ‘800 – hanno condotto gli isolani, soprattutto pescatori, sulle sponde del Mediterraneo, dall’Algeria alla Francia: è stata inaugurata nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura di Marsiglia la mostra “Racines. Procida e il viaggio nel Mediterraneo”, ideata dal Comune di Procida in collaborazione con le associazioni “La Fenice”, “La Grande Famille de Procida & Ischia” e “Saint Michel di Mentone”: il percorso, che abbraccia documenti, fotografie e video, sarà visitabile fino al 21 marzo nell’ambito di un più ampio progetto sul turismo delle radici, segmento in forte crescita generato dagli emigrati e dai loro discendenti che visitano il proprio paese di origine o quello dei propri avi per ritrovare le proprie origini familiari, insieme con luoghi e tradizioni.

All’evento di inaugurazione, giovedì 23 gennaio hanno preso parte più di 200 persone, con una cospicua presenza della comunità italiana di Marsiglia, delle aree costiere della Francia e dell’entroterra. 

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La mostra – curata da Angela Rita Carbone dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli – ripercorre la storia della migrazione procidana dall’inizio dell’800, quando diversi nuclei di pescatori procidani, inizialmente stagionali, lasciarono l’isola alla ricerca di fortuna verso altre mete del Mediterraneo e, da pescatori, si diressero presso le coste del nord dell’Algeria. Dopo l’indipendenza, nel 1962, molti procidani si trasferirono sulle coste meridionali e nell’entroterra della Francia. Molto apprezzati gli scatti in bianco e nero delle coralline, le fotografie d’antan degli emigrati impiegati nella fabbrica di conserve di Stora e i tasselli della vita quotidiana, spesso legata alle radici, come raccontano le foto della grande folla della processione di San Michele Arcangelo, collante religioso e culturale, un rito riproposto in Algeria e poi in Francia con la stessa  dedizione con la quale lo si conosceva sull’isola natia.

La mostra, ideata dall’assessorato al Turismo del Comune di Procida nell’ambito di un più ampio percorso di valorizzazione del turismo delle radici, gode del sostegno del Marina di Procida e di Italea Campania e del patrocinio morale di Fondazione Banco di Napoli, sarà a Procida nel mese di maggio, mese che Procida dedicherà al Turismo delle radici.

A Marsiglia Angelo Izzo, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Marsiglia – che ha sottolineato il forte rapporto della città con Napoli e il golfo – ha condotto, in occasione dell’apertura della mostra, un talk di approfondimento sull’epopoea della migrazione, aperto dai saluti istituzionali del sindaco di Procida, Dino Ambrosino, che si è detto “profondamente grato per la calorosa accoglienza”, sottolineando come il progetto intenda ravvivare il legame, forte, tra Procida e i suoi emigrati.

“Siamo profondamente orgogliosi per aver scritto questa straordinaria pagina dedicata al recupero di una storia secolare fatta di partenze e ritorni, di sogni e speranze di marittimi e naviganti, una pagina già proiettata verso un futuro fatto di legami e relazioni, che punti con forza al turismo delle radici”, ha spiegato l’assessore al Turismo del Comune di Procida, Leonardo Costagliola.

Raffaella Salvemini (Consiglio Nazionale di ricerca, ISEM) ha ripercorso le tappe della migrazione procidana in Algeria e in Francia, sottolineando come il recupero dei fatti storici si rivolga anche “a un turista delle radici consapevole, non occasionale, che vuole approfondire il legame tra il territorio e la  storiad ella mobilità e dell’emigrazione, un turista che voglia riflettere sul senso di appartenenza che unisce chi è lontano alla comunità residente”. 

Roberto Micera (Università degli studi della Basilicata) ha sottolineato le ricadute economiche sul territorio del turismo delle radici, un turismo che agevola la destagionalizzazione. Sono intervenuti poi lo storico francerse Michel Ficetola e Francesco Acampora, che con il Gruppo Italea Campania sostiene l’intero progetto, Katia Cerullo, presidente dell’associazione “La Fenice”, e il giornalista Pasquale Raicaldo. Appassionato, infine, l’intervento di Pascal Scotto di Vettimo, che con l’associazione “La Grande Famille de Procida & Ischia”  ha avviato negli anni scorsi intense e proficue attività di ricerca storica sulla “diaspora” procidana in giro per il Mediterraneo, installando a Marina Corricella un muro dei migranti.

L’evento di inaugurazione ha abbracciato anche un momento musicale, con la performance della cantante tunisina M’Barka Ben Taleb dedicato alle sonorità del Mediterraneo e volto a sottolineare l’importanza dell’accoglienza e dell’integrazione, e un momento enogastronomico all’insegna delle tipicità procidane, in primis l’insalata di limoni pane, vera e propria icona della cucina isolana.





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