Scontro sul registro delle associazioni di volontariato, vertice per salvare il “terzo settore” – BlogSicilia

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Stop alle cancellazioni degli enti del terzo settore dal registro unico regionale e proroga di trenta giorni per i ritardatari con le iscrizioni. La Regione prova ad evitare il caos ma tentando ugualmente di mettere a sistema il volontariato.

Volontariato e terzo settore sono una risorsa o un focolaio di potenziali problemi? Lo scontro in Sicilia nasce proprio dal tentativo di mettere ordine sul registro delle associazioni di volontariato e del terzo settore che operano con il pubblico coprendo una serie di servizi che proprio il settore pubblico non riesce a coprire.

La sistemazione del registro

Sono 9.800 le associazioni siciliane iscritte al Registro unico nazionale del terzo settore (Runts). Di queste, però, 1.730 su 2.573 trasmigrate che dovevano provvedere a regolarizzare la loro posizione, hanno presentato la corretta documentazione. Sono stati, invece, 843 gli enti cancellati, dei quali 602 non hanno mai risposto alle note e alle circolari diffuse dall’assessorato regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro. Un vulnus importante che da una parte ha portato alla cancellazione di associazioni ma dall’altro lato rischia di creare un problema alla gestione dei servizi.

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L’attivazione nel 2021

Con l’attivazione del Runts, a novembre del 2021, tutti gli enti del terzo settore, dovevano adeguare atto costitutivo, statuto, bilanci e documentazione per il mantenimento dei requisiti. L’assessorato, a marzo 2024, aveva chiesto di trasmettere la documentazione mancante ai soggetti che negli anni non si erano adeguati, affinché potessero regolarizzare la loro posizione entro 60 giorni. Successivamente, sono state concesse tre proroghe, per un totale di 120 giorni. Ad agosto 2024, il ministero del Lavoro e delle politiche sociali aveva invitato tutte le Regioni d’Italia a portare a termine le procedure di aggiornamento dati degli enti ammessi e la conseguente pubblicazione degli elenchi annuali. È stato assegnato un ulteriore termine e a dicembre sono stati cancellati gli 843 organismi che non avevano regolarizzato la loro posizione. Queste ultime associazioni potevano presentare ricorso all’amministrazione per il ritiro in autotutela del provvedimento, ricorrendone i presupposti di legge, oppure fare ricorso giurisdizionale. Nei decreti di cancellazione sono state indicate le procedure da porre in essere.

Scoppia il caso

Ma le revoche, anche se legittime, hanno fatto esplodere il caos. “Revocare immediatamente il decreto di cancellazione di 859 enti dal Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (Runts), convocare il Forum del Terzo Settore e avviare un percorso di accompagnamento per la regolarizzazione degli enti” è stata la richiesta avanzata dall’onorevole Valentina Chinnici, deputata del PD all’Assemblea Regionale Siciliana, con un’interrogazione parlamentare di cui è prima firmataria e sottoscritta da tutti i deputati del Gruppo.

Cancellazione crea disastro sociale

“Con la cancellazione – spiega Chinnici – l’Assessorato rischia di provocare un vero e proprio disastro sociale, compromettendo l’erogazione dei servizi essenziali erogati da questi enti alle fasce più vulnerabili della popolazione. Inoltre verranno colpite realtà che operano da decenni nei settori più delicati: assistenza agli anziani, supporto ai disabili, sostegno ai minori, distribuzione di pasti per indigenti e raccolta sangue per gli ospedali”.
“La burocrazia – conclude – non può prevalere sul fondamentale valore sociale di questi organismi che rappresentano un pilastro del nostro sistema di welfare”.

Sospensione del decreto e 30 giorni di tempo

Oggi la mano tesa con la decisione di sospendere, per un mese, i decreti di cancellazione degli enti del terzo settore dal Registro unico nazionale (Runts). L’annuncio arriva personalmente dall’assessore regionale alla Famiglia e alle politiche sociali, Nuccia Albano, al termine dell’incontro che si è svolto questa mattina, in via Trinacria a Palermo, con i rappresentanti delle associazioni e dell’Ordine dei commercialisti del capoluogo.

“La scorsa settimana – dice l’assessore Albano – ho rappresentato al ministero del Lavoro e delle politiche sociali quanto sta avvenendo in Sicilia. Siamo consapevoli che queste associazioni svolgono un ruolo fondamentale nel tessuto sociale, contribuendo non solo alla fornitura di servizi essenziali ma anche alla creazione di reti di solidarietà e coesione tra le persone. Pertanto, ho ritenuto di sospendere per un mese l’esecutività dei decreti di cancellazione degli enti che non si sono ancora messi in regola, concedendo altro tempo per adeguarsi e regolarizzare la posizione. I nostri uffici sono disponibili a fornire ogni eventuale chiarimento”.
 





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